Informazioni importanti sugli oppioidi: 路Dipendenza da medicamenti e potenziale di abuso: con la somministrazione ripetuta di oppioidi si possono sviluppare tolleranza, dipendenza fisica e/o psichica. 路Depressione respiratoria: l’uso di oppioidi comporta un rischio di depressione respiratoria clinicamente significativa. 路Uso concomitante di depressori del sistema nervoso centrale: l’uso concomitante di oppioidi con benzodiazepine o altri depressori del sistema nervoso centrale può provocare grave sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. 路Esposizione accidentale: l’uso accidentale di Kapanol, in particolare nei bambini, può portare a un sovradosaggio fatale. 路Sindrome da astinenza neonatale da oppioidi: l’uso prolungato di Kapanol durante la gravidanza può causare la sindrome da astinenza neonatale da oppioidi, potenzialmente letale. Per maggiori informazioni, consultare la rubrica «Avvertenze e misure precauzionali». |
Kapanol®
È soggetto alla legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope.
Composizione
Principi attivi
Morphini sulfas pentahydricus.
Sostanze ausiliarie
Sfere di zucchero (contenenti 24,4 mg, 48,8 mg, 122,1 mg, 244,3 mg o 488,6 mg di saccarosio e amido di mais prodotto da mais geneticamente modificato), ipromellosa, acqua depurata, etilcellulosa (prodotto da cotone geneticamente modificato), acido metacrilico-etilacrilato copolimero (1:1), macrogol 6000, dietilftalato, talco, gelatina, inchiostro nero (contenente ossido di ferro nero (E 172), gommalacca, glicole propilenico, idrossido di potassio).
Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità
Capsule retard (a rilascio prolungato) da 10 mg, 20 mg, 50 mg, 100 mg e 200 mg di morphini sulfas pentahydricus corresp. a 7,52 mg, 15,04 mg, 37,6 mg, 75,2 mg e 150,4 mg di morphinum.
Indicazioni/possibilità d’impiego
Kapanol capsule retard è indicato per il trattamento del dolore prolungato da moderato a severo o in caso di insufficiente efficacia degli analgesici non oppioidi e/o degli oppioidi deboli.
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi, nel quadro di un trattamento medico, sociale e psicologico.
Posologia/impiego
Modo di somministrazione
Le capsule retard di Kapanol devono essere ingerite con del liquido senza essere masticate. I granuli contenuti nelle capsule non devono essere masticati, schiacciati o disciolti.
L’assunzione di capsule retard masticate o frantumate può accelerare il rilascio e l’assorbimento di una dose di morfina potenzialmente tossica.
Per i pazienti con disturbi della deglutizione, i granuli contenuti nelle capsule possono essere mescolati con una piccola quantità ad es. di yogurt, purea di mele o marmellata o sospesi in un po’ d’acqua, succo d’arancia o latte (circa 30 ml). Questa miscela deve essere ingerita subito dopo la preparazione o entro un massimo di 60 minuti, assicurandosi che i granuli non vengano né schiacciati né masticati. Per essere sicuri che tutti i granuli siano stati ingeriti, la bocca e il bicchiere devono essere risciacquati con acqua dopo l’assunzione.
I granuli di Kapanol possono anche essere somministrati attraverso un sondino per gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) (cfr. «Indicazioni per la manipolazione» sotto «Altre indicazioni»).
Trattamento del dolore
Obiettivi del trattamento e interruzione del trattamento
Prima di iniziare il trattamento con Kapanol, occorre concordare con il paziente una strategia terapeutica che sia conforme alle linee guida per la gestione del dolore e che includa la durata e gli obiettivi del trattamento.
In linea di principio, deve essere somministrata una dose sufficientemente elevata, puntando al contempo alla dose analgesica minima efficace per il singolo caso.
Nella terapia del dolore cronico, si deve preferire il dosaggio secondo uno schema fisso.
Durante il trattamento, deve essere mantenuto un contatto regolare tra medico e paziente per valutare la necessità di proseguire il trattamento, considerare l’interruzione del medicamento ed eventualmente adeguare la posologia. Laddove in un paziente venga meno la necessità del trattamento con Kapanol, può essere consigliabile ridurre gradualmente la dose per evitare sintomi da astinenza (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»). Se il controllo del dolore è insufficiente, occorre considerare la possibilità di un’assuefazione (tolleranza) e di una progressione della malattia di base (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
Posologia abituale
La posologia di Kapanol deve essere adattata all’intensità del dolore e alla sensibilità individuale del paziente; l’intervallo posologico non deve tuttavia essere inferiore a 12 ore.
Il trattamento deve essere avviato con 2 capsule retard da 20 mg ogni 24 ore oppure con 1 capsula retard da 20 mg ogni 12 ore. La rispettiva dose può essere aumentata fino a raggiungere il sollievo dal dolore.
La prima assunzione di Kapanol può avvenire insieme all’ultima dose di qualsiasi medicamento oppioide a rilascio immediato.
In virtù del rilascio prolungato di Kapanol, eventuali aumenti della dose devono essere presi in considerazione dopo almeno 24 ore.
Per i pazienti in trattamento continuo con oppioidi devono essere osservate le seguenti raccomandazioni posologiche:
Passaggio da altri preparati orali a base di morfina a Kapanol
Questi pazienti possono passare a Kapanol somministrando l’intera dose giornaliera di morfina sotto forma di Kapanol. La dose deve quindi essere aggiustata secondo necessità.
Passaggio dalla morfina per via parenterale o da oppioidi per via parenterale/orale a Kapanol
A causa della differente sensibilità individuale del paziente, il dosaggio deve essere stabilito con cautela all’inizio del trattamento, ossia il fabbisogno giornaliero di morfina non deve essere sopravvalutato.
Passaggio da Kapanol ad altri preparati orali a rilascio prolungato di morfina
Kapanol non è bioequivalente ad altri preparati a rilascio prolungato di morfina. Il passaggio da Kapanol alla stessa dose giornaliera di altri preparati a base di morfina può inizialmente alterare le condizioni cliniche del paziente. Occorre pertanto assicurare lo stretto monitoraggio del paziente.
Passaggio da Kapanol a oppioidi per via parenterale
Quando un paziente passa da Kapanol all’uso parenterale di oppioidi si deve prevedere una potenza d’effetto relativamente maggiore della forma farmaceutica parenterale.
Le posologie raccomandate sono indicative. In condizioni di dolore estremo (ad es. dolore da carcinoma), ci si può discostare da questi valori.
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi
Posologia abituale
Adulti
I pazienti con dipendenza da oppioidi devono essere avvertiti che l'assunzione orale è l'unico modo di somministrazione ammesso e sicuro per Kapanol, illustrando con altrettanta chiarezza le possibili conseguenze di un abuso (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
All'inizio e nel corso di una terapia sostitutiva si deve tematizzare il consumo supplementare di altre sostanze psicotrope per valutare le possibili interazioni e il necessario dosaggio di Kapanol, informando sui rischi presenti (cfr. «Interazioni»).
L'assunzione della dose dovrebbe essere monitorata attentamente oppure presa sotto controllo visivo, soprattutto durante i primi cinque giorni di impostazione della terapia. L'avvio della terapia all'inizio della settimana previene l'interruzione dovuta al fine settimana durante l'impostazione della terapia.
Inizio della terapia in pazienti con dipendenza da oppioidi senza trattamento precedente
Nei pazienti con dipendenza da oppioidi per i quali la tolleranza agli oppioidi non è stata accertata nell'ambito di una precedente terapia sostitutiva, generalmente si raccomanda di somministrare una prima dose sostitutiva di 200 mg di Kapanol.
Se continuano a manifestarsi sintomi di astinenza, si può somministrare una volta sola, lo stesso giorno, una dose supplementare di Kapanol di 200 mg (intervallo di almeno 6 ore per garantire che sia raggiunta la concentrazione massima dopo la prima dose).
La dose giornaliera viene poi adeguata individualmente mediante aumenti giornalieri di 100 mg (iniziando con una dose fissa di 300 mg il secondo giorno), fino a prevenire efficacemente il manifestarsi di sintomi di astinenza e sopprimere il forte desiderio di oppioidi. L'appropriata dose giornaliera è in genere pari a 500–800 mg, anche se sono possibili considerevoli variazioni verso l'alto o verso il basso in base al quadro clinico.
Inizio della terapia in pazienti con dipendenza da oppioidi già pretrattati
Per passare da un giorno all'altro da una precedente terapia sostitutiva con metadone a Kapanol si dovrebbe applicare un rapporto di 1:6–1:8 rispetto all'ultima dose di metadone (Esempio: 100 mg di metadone corrispondono a 600–800 mg di Kapanol).
Per passare da buprenorfina o diamorfina a Kapanol, il dosaggio adeguato deve essere determinato clinicamente. La transizione può avvenire da un giorno all'altro.
In caso di necessità e buona tollerabilità, la dose va adeguata gradualmente fino alla dose giornaliera ottimale.
Proseguimento del trattamento
In presenza di condizioni psichiche e fisiche stabili, si prosegue con il dosaggio adeguato determinato, modificandolo in base al quadro clinico.
In caso di sospensione dell'assunzione della sostanza di un giorno non è necessario alcun aggiustamento della dose. Se la sospensione dura più a lungo, la dose successiva va ridotta proporzionalmente, così che dopo 5 giorni di sospensione si raggiunge una dose iniziale di 200 mg. La dose va aumentata gradualmente fino alla dose giornaliera ottimale esattamente come nel caso dell'inizio della terapia in assenza di un trattamento precedente.
Se si prevede una cessazione della terapia sostitutiva, occorre ridurre gradualmente la dose nell'arco di settimane o mesi, in base alle condizioni del paziente e ai disturbi da astinenza che può manifestare. Le riduzioni della dose non devono superare il 10% della dose giornaliera attuale e vanno applicate solo dopo che sono scomparsi eventuali disturbi dovuti alla fase precedente di riduzione (cfr. anche «Avvertenze e misure precauzionali»).
Bioequivalenza
La bioequivalenza dei diversi preparati della morfina con rilascio controllato non va considerata come garantita. Pertanto, i pazienti in trattamento con una dose efficace di Kapanol che passano a un altro prodotto con rilascio rallentato, ritardato o controllato di morfina (o di un altro analgesico molto potente) devono essere sottoposti a valutazione clinica. È possibile che sia necessario riaggiustare il dosaggio.
Istruzioni posologiche speciali
Pazienti anziani e pazienti con disturbi della funzionalità renale
Nei pazienti anziani e nei pazienti con malattie renali o in condizioni generali precarie, il dosaggio deve essere aggiustato individualmente ed eventualmente ridotto (cfr. «Farmacocinetica»).
Disturbi della funzionalità epatica
Nei pazienti con insufficienza epatica grave si dovrebbe ridurre la dose e titolarla verso l'alto con particolare cautela (cfr. «Farmacocinetica»).
Bambini e adolescenti
Trattamento del dolore
Non sono disponibili esperienze nei bambini di età inferiore a 12 anni.
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi
Bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni
Non sono disponibili dati sulla sicurezza e sull'efficacia di Kapanol per la terapia sostitutiva nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni con dipendenza da oppioidi.
L'età dei pazienti non deve costituire un criterio di esclusione per la terapia sostitutiva. Per l'istituzione della terapia sostitutiva valgono le stesse raccomandazioni usate per gli adulti, con un aumento graduale e attento della dose e stretto monitoraggio.
Interruzione della terapia
L’interruzione improvvisa della somministrazione di oppioidi può dar luogo a una sindrome da astinenza. Pertanto, la dose deve essere ridotta in modo graduale prima dell’interruzione.
Controindicazioni
Kapanol non deve essere somministrato in caso di ipersensibilità nota alla morfina o a uno qualsiasi degli altri componenti del preparato, tumore del surrene (come ad es. feocromocitoma), malattie intestinali ostruttive, in particolare ileo paralitico, addome acuto, ipertrofia prostatica con residuo urinario, pressione arteriosa bassa associata a ipovolemia, disturbi del centro respiratorio e della funzione respiratoria, malattia ostruttiva delle vie respiratorie nonché in caso di trauma cranioencefalico e in condizioni di aumentata pressione intracranica.
Avvertenze e misure precauzionali
Kapanol deve essere somministrato per via orale. Le capsule non devono essere né sciolte e iniettate né inalate, in quanto questo potrebbe causare un rilascio immediato della morfina e un sovradosaggio potenzialmente fatale o reazioni locali gravi.
Per non compromettere il rilascio prolungato, non è consentito masticare o polverizzare il contenuto delle capsule. Usare il contenuto delle capsule dopo averlo masticato o polverizzato determina il rilascio rapido e l’assorbimento di una dose di morfina potenzialmente letale (cfr. «Sovradosaggio»).
Si raccomanda cautela nella modifica della terapia in favore di un’altra forma farmaceutica e/o un altro medicamento con lo stesso principio attivo. Il paziente deve essere controllato adeguatamente (cfr. «Posologia/impiego»).
Kapanol deve essere somministrato solo con cautela e a dosi basse nei pazienti anziani o debilitati, in caso di ipotiroidismo (mixedema), stenosi uretrale, ipertrofia prostatica, insufficienza surrenalica (incluso il morbo di Addison), shock, depressione del SNC, psicosi tossica, delirium tremens o grave cifoscoliosi.
Pancreatite, malattie delle vie biliari o intervento chirurgico biliare imminente
Kapanol deve essere somministrato solo con cautela e a dosi basse nei pazienti con pancreatite, malattie delle vie biliari o intervento chirurgico delle vie biliari imminente.
Ileo paralitico
Kapanol deve essere immediatamente interrotto se si sospetta la presenza di ileo paralitico o se questo si manifesta durante il trattamento.
Disturbi della funzionalità renale ed epatica
Si raccomanda cautela in caso di disturbi della funzionalità renale e di funzionalità epatica fortemente compromessa; Kapanol deve essere aggiustato individualmente e la dose deve essere ridotta se necessario.
Transito gastrointestinale ritardato o somministrazione pre- e perioperatoria
Si raccomanda cautela in caso di transito gastrointestinale ritardato; Kapanol deve essere aggiustato individualmente e la dose deve essere ridotta se necessario.
La somministrazione di Kapanol non è raccomandata nel pre- e nel perioperatorio e non costituisce un’indicazione sicura. Pertanto, Kapanol non deve essere somministrato nelle 24 ore precedenti e nelle prime 24 ore successive a un intervento chirurgico e deve essere somministrato solo con cautela anche successivamente, soprattutto dopo interventi di chirurgia addominale.
Reazioni da ipersensibilità
I pazienti con ipersensibilità nota agli oppioidi di un’altra classe possono sviluppare una reazione da ipersensibilità dopo la somministrazione di morfina. In questi pazienti si raccomanda cautela quando si utilizza morfina (cfr. «Controindicazioni»).
Dipendenza da medicamenti e potenziale di abuso
Con la somministrazione ripetuta di oppioidi si possono sviluppare tolleranza e dipendenza fisica e/o psichica. L’uso di oppioidi può portare a una dipendenza iatrogena. Come altri oppioidi, Kapanol è associato a un potenziale di abuso e tutti i pazienti che ricevono oppioidi devono essere monitorati per segni di abuso e di dipendenza. I pazienti a rischio aumentato di abuso di oppioidi possono comunque essere adeguatamente trattati con oppioidi, ma devono essere sottoposti a monitoraggio addizionale per eventuali segni di uso errato, abuso o dipendenza. L’uso ripetuto di Kapanol può portare a un disturbo da uso di oppioidi. L’abuso o l’uso errato intenzionale di Kapanol può portare al sovradosaggio e/o alla morte. Il rischio di sviluppare un disturbo da uso di oppioidi è aumentato nei pazienti con anamnesi personale o familiare (genitori o fratelli/sorelle) di disturbi da uso di sostanze (incluso il disturbo da uso di alcol), nei fumatori o nei pazienti con anamnesi di altri disturbi psichici (ad es. depressione maggiore, disturbi d’ansia e disturbi della personalità). I pazienti devono essere monitorati per segni di comportamento di dipendenza (drug-seeking behaviour) (ad es. richiesta precoce di rinnovo della ricetta). Ciò prevede anche il controllo degli oppioidi e dei medicamenti psicoattivi (come le benzodiazepine) usati in concomitanza. Nei pazienti con segni e sintomi di un disturbo da uso di oppioidi deve essere preso in considerazione il consulto con uno specialista in dipendenze.
Sedazione
La maggior parte dei pazienti che ricevono morfina soffrirà di un iniziale stordimento. In caso di sedazione eccessiva (accompagnata da barcollamento e confusione) o sedazione che si protrae per più di qualche giorno devono essere effettuati degli accertamenti. A questo scopo, devono essere considerati i seguenti fattori: un trattamento sedativo concomitante, la presenza di insufficienza epatica o renale, l’esacerbazione di un’insufficienza respiratoria, una tolleranza alla dose, soprattutto nei pazienti anziani, la gravità della malattia e le condizioni generali del paziente. Se la dose di Kapanol è stata ridotta e successivamente il dolore non è sufficientemente controllato, la dose può essere nuovamente aumentata con cautela dopo alcuni giorni.
Anche quando la morfina è utilizzata come previsto, la capacità di partecipazione attiva alla circolazione stradale e di utilizzare macchine non è più assicurata.
Assunzione concomitante con l’alcol
L’assunzione concomitante di Kapanol capsule retard con l’alcol non accelera il rilascio di morfina (nessun «effetto dose-dumping»).
Epilessia o predisposizione alle crisi convulsive
Si raccomanda cautela con l’uso di morfina in presenza di epilessia o di predisposizione alle crisi convulsive.
Sindrome toracica acuta (ACS) in pazienti con drepanocitosi (SCD)
Data la possibile correlazione tra l’ACS e l’uso di morfina in pazienti con SCD trattati con morfina durante una crisi vaso-occlusiva, è indicato un attento monitoraggio dei sintomi di ACS.
Insufficienza surrenalica
Gli oppioidi possono causare un’insufficienza surrenalica reversibile che richiede il monitoraggio e una terapia sostitutiva con glucocorticoidi. I sintomi dell’insufficienza surrenalica possono includere, tra gli altri: nausea, vomito, inappetenza, stanchezza, debolezza, capogiri o ipotensione.
Riduzione degli ormoni sessuali e aumento della prolattina
L’uso a lungo termine di oppioidi può essere associato a una riduzione dei livelli degli ormoni sessuali e un aumento dei livelli di prolattina. I sintomi includono diminuzione della libido, impotenza o amenorrea.
Gravi reazioni cutanee indotte dal medicamento
In associazione al trattamento con morfina è stata riportata pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG), che può essere potenzialmente letale o fatale. La maggior parte di queste reazioni si è verificata nei primi 10 giorni di trattamento. I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi di PEAG e istruiti a rivolgersi a un medico se manifestano tali sintomi.
Se si manifestano segni e sintomi suggestivi di queste reazioni cutanee, la morfina deve essere interrotta e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Spasmo dello sfintere di Oddi/pancreatite
Gli oppioidi possono causare disfunzione e spasmo dello sfintere di Oddi, con conseguente aumento della pressione intrabiliare e del rischio di sintomi delle vie biliari e di pancreatite.
Depressione respiratoria
Come con tutti gli oppioidi, l’uso di Kapanol è associato a un rischio di depressione respiratoria clinicamente rilevante. Una depressione respiratoria, se non riconosciuta e trattata immediatamente, può portare all’arresto respiratorio e alla morte. A seconda delle condizioni cliniche del paziente, il trattamento della depressione respiratoria prevede un monitoraggio rigoroso, misure di supporto e la somministrazione di antagonisti degli oppioidi (cfr. «Trattamento» alla rubrica «Sovradosaggio»). Sebbene una depressione respiratoria grave, potenzialmente letale o fatale possa insorgere in qualsiasi momento della terapia, il rischio è massimo all’inizio della terapia o dopo un aumento della dose.
Disturbi respiratori nel sonno
Gli oppioidi possono causare disturbi respiratori nel sonno, incluse l’apnea centrale nel sonno (CSA) e l’ipossiemia correlata al sonno. L’uso di oppioidi è associato a un aumento dose-dipendente del rischio apnea centrale nel sonno. Nei pazienti con apnea centrale nel sonno deve essere presa in considerazione una riduzione della dose totale di oppioidi.
Uso concomitante di depressori del sistema nervoso centrale
L’uso concomitante di oppioidi e benzodiazepine o altri depressori del sistema nervoso centrale può provocare grave sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. In considerazione di questi rischi, gli oppioidi e le benzodiazepine o altri medicamenti ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale possono essere somministrati in concomitanza solo a quei pazienti per i quali non possano essere considerate opzioni terapeutiche alternative. Qualora si decida di prescrivere Kapanol in concomitanza con benzodiazepine o altri medicamenti ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale, si dovrà scegliere la posologia minima efficace e ridurre al minimo la durata della co-somministrazione. I pazienti devono essere attentamente monitorati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione (cfr. «Interazioni»).
Esposizione accidentale
I pazienti e coloro che li assistono devono essere informati che Kapanol contiene un principio attivo in una quantità che può essere fatale, soprattutto nei bambini. I pazienti e coloro che li assistono devono essere istruiti a tenere tutte le unità di dosaggio fuori dalla portata dei bambini e a smaltire correttamente le unità di dosaggio aperte o non utilizzate.
Sindrome da astinenza neonatale da oppioidi
L’uso prolungato di Kapanol in gravidanza può causare la sindrome da astinenza neonatale da oppioidi, che è potenzialmente letale se non riconosciuta e trattata tempestivamente. La terapia deve essere effettuata in base ai protocolli sviluppati dagli esperti in neonatologia. Nel caso in cui l’impiego prolungato di oppioidi in una donna in gravidanza dovesse risultare necessario, avvisare la paziente del rischio di sindrome da astinenza neonatale da oppioidi e assicurarsi che sia disponibile il trattamento adeguato, se necessario.
Uso concomitante di inibitori della monoamino ossidasi (MAO-inibitori)
Con l’uso concomitante di petidina e MAO-inibitori o entro 14 giorni dopo l’interruzione di una terapia con MAO-inibitori sono stati osservati effetti potenzialmente letali sul sistema nervoso centrale e sulle funzioni respiratorie e circolatorie dovuti all’inibizione del meccanismo di ricaptazione della serotonina. Questa interazione è improbabile con la morfina, poiché per la morfina non ha effetti serotoninergici dimostrabili. Tuttavia, Kapanol deve essere usato solo con estrema cautela durante il trattamento con MAO-inibitori o entro 2 settimane dopo la sua interruzione (cfr. «Interazioni»).
Terapia antipiastrinica con inibitore del recettore P2Y12 per via orale
Durante il primo giorno di trattamento concomitante con inibitore del recettore P2Y12 e morfina, si è osservata un’efficacia ridotta del trattamento con inibitore del recettore P2Y12 (cfr. «Interazioni»).
Trattamento del dolore
Sindrome da astinenza
L'uso di analgesici oppioidi può essere associato allo sviluppo di una dipendenza fisica e/o psichica o a tolleranza. Più a lungo viene utilizzato il medicamento e più alte sono le dosi somministrate, maggiore è il rischio.
I sintomi possono essere ridotti con l’aggiustamento della dose o della forma farmaceutica nonché attraverso l’interruzione graduale della morfina (per i singoli sintomi, cfr. «Effetti indesiderati»).
Iperalgesia
L’iperalgesia indotta da oppioidi (OIH) si verifica quando un analgesico oppioide causa un aumento paradosso del dolore o della dolorabilità. Questa condizione si distingue dalla tolleranza, in cui il mantenimento di un effetto specifico richiede dosi di oppioidi più elevate. I sintomi di OIH includono, tra gli altri, aumento del dolore all’aumentare della dose di oppioidi, diminuzione del dolore al diminuire della dose di oppioidi o dolore in risposta a stimoli normalmente non dolorosi (allodinia). Se in un paziente si sospetta la presenza di OIH, occorre valutare una riduzione della dose o una rotazione degli oppioidi.
Bambini e adolescenti
Data la limitata esperienza, Kapanol deve essere somministrato a bambini di età inferiore a 12 anni per il trattamento del dolore solo in casi eccezionali.
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi
Rischi particolari in pazienti in terapia sostitutiva
Il paziente deve essere informato del fatto che il consumo concomitante di oppioidi illegali, benzodiazepine, alcol o altre sostanze o medicamenti con effetti depressivi sul sistema nervoso centrale può portare a morte per arresto respiratorio (cfr. «Interazioni»). Per valutare le interazioni è estremamente importante disporre di informazioni su tutte le sostanze psicotrope consumate attualmente o in passato e su tutti i medicamenti assunti.
Nella terapia sostitutiva va usata una particolare attenzione per rilevare il manifestarsi di sovradosaggi o sintomi di astinenza, adeguando di conseguenza il dosaggio in caso di necessità (cfr. «Posologia/impiego»).
Solo la mancanza di sintomi di astinenza consente al paziente di fare a meno del consumo supplementare di oppioidi.
Al termine della terapia sostitutiva è indicata una lenta riduzione della dose protratta per settimane o mesi (cfr. «Posologia/impiego»). Il paziente deve essere informato della perdita della tolleranza e del maggior rischio di sovradosaggio in caso di nuovo consumo di oppioidi.
Considerato l'effetto prolungato di Kapanol, i pazienti che si devono sottoporre a un intervento chirurgico durante una terapia con Kapanol, in funzione del tipo dell'intervento e della procedura anestetica, devono essere monitorati attentamente dopo l'intervento per escludere sintomi come la depressione respiratoria.
Terapia sostitutiva e del dolore contemporanea
I dolori devono essere trattati fondamentalmente in base allo schema dell'OMS. A causa della tolleranza crociata all'effetto analgesico degli oppioidi, spesso tali sostanze devono essere somministrate frequentemente e a dosaggi elevati per raggiungere l'analgesia. La posologia della terapia sostitutiva deve essere mantenuta e non ridotta.
I disturbi da dipendenza possono favorire un'iperalgesia.
L’assunzione di Kapanol può dare risultati positivi ai controlli antidoping.
Indicazioni relative alle sostanze ausiliarie
Kapanol contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicamento.
Interazioni
L’uso concomitante di altri medicamenti che agiscono sul SNC, come altri oppioidi, sedativi come le benzodiazepine o gli ipnotici, anestetici generali, fenotiazine, tranquillanti, miorilassanti, antistaminici sedativi, gabapentinoidi (gabapentin e pregabalin) e alcol può avere effetti depressivi additivi, che possono evolvere in depressione respiratoria, ipotensione, grave sedazione o coma e che talvolta possono essere fatali (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
La somministrazione concomitante di oppioidi con inibitori della monoaminossidasi (MAO-inibitori) e agenti serotoninergici, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) e gli antidepressivi triciclici (TCA) può portare a una sindrome da serotonina, i cui sintomi possono includere alterazioni dello stato di coscienza, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali.
Nei pazienti trattati con MAO-inibitori negli ultimi 14 giorni precedenti la somministrazione di oppioidi sono stati osservati con la petidina effetti potenzialmente letali sul sistema nervoso centrale e sulle funzioni respiratorie e circolatorie dovuti all’inibizione del meccanismo di ricaptazione della serotonina. Un’interazione tra i MAO-inibitori e un oppioide è prevedibile solo laddove l’oppioide abbia proprietà serotoninergiche (cioè tali da compromettere la ricaptazione della serotonina), il che non vale per la morfina. Tuttavia, Kapanol deve essere usato solo con estrema cautela durante il trattamento con MAO-inibitori o entro 2 settimane dopo la sua interruzione (cfr. anche «Avvertenze e misure precauzionali»).
La morfina riduce l’effetto dei diuretici rilasciando vasopressina (ormone antidiuretico (ADH)).
La morfina può anche causare ritenzione urinaria acuta, provocando uno spasmo dello sfintere vescicale, soprattutto negli uomini con iperplasia prostatica benigna.
Agendo sul sistema del citocromo P450, ad es. con la cimetidina, viene inibita la degradazione della morfina, con conseguenti concentrazioni plasmatiche più elevate.
Rifampicina
La rifampicina può ridurre le concentrazioni plasmatiche della morfina. L’effetto analgesico della morfina deve essere monitorato durante e dopo il trattamento con rifampicina e i dosaggi di morfina devono essere aggiustati.
Inibitore del recettore P2Y12 per via orale
In pazienti con sindrome coronarica acuta trattati con morfina è stata osservata un’esposizione ritardata e ridotta alla terapia antipiastrinica con inibitore del recettore P2Y12 per via orale. Questa interazione può essere correlata alla ridotta motilità gastrointestinale e si applica ad altri oppioidi. La rilevanza clinica non è nota, ma i dati indicano il potenziale di efficacia ridotta dell’inibitore del recettore P2Y12 nei pazienti in cui sono co-somministrati morfina e un inibitore del recettore P2Y12 (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»). Nei pazienti con sindrome coronarica acuta, in cui il trattamento con morfina non può essere sospeso e una rapida inibizione del P2Y12 è ritenuta cruciale, può essere preso in considerazione un trattamento con un inibitore parenterale del recettore P2Y12.
I dati in vivo indicano che l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) può determinare un’induzione del citocromo P450 3A4. Sussiste la possibilità teorica che i livelli plasmatici di morfina solfato possano diminuire in caso di somministrazione concomitante di erba di San Giovanni e aumentare di nuovo dopo l’interruzione.
Gravidanza, allattamento
Gravidanza
La morfina attraversa la barriera placentare. Gli studi sugli animali con somministrazione di morfina a dosi elevate hanno evidenziato danni alla prole (cfr. «Dati preclinici»). Per l'essere umano non sono disponibili dati sufficienti in grado di consentire una valutazione conclusiva su un eventuale effetto teratogeno. Nell’uomo potrebbe esistere un’associazione con l’aumentata prevalenza di ernie inguinali.
L’uso prolungato di Kapanol in gravidanza può portare a una sindrome da astinenza neonatale da oppioidi, che è potenzialmente letale se non riconosciuta e trattata tempestivamente. La terapia deve essere effettuata in base ai protocolli sviluppati dagli esperti in neonatologia. Nel caso in cui l’impiego prolungato di oppioidi in una donna in gravidanza dovesse risultare necessario, avvisare la paziente del rischio di sindrome da astinenza neonatale da oppioidi e assicurarsi che sia disponibile il trattamento adeguato, se necessario (cfr. anche «Avvertenze e misure precauzionali»).
La morfina, somministrata prima o durante il parto, può inoltre inibire la contrattilità dell’utero o ridurre la durata del travaglio a causa di un aumento della dilatazione del collo dell’utero. Nel neonato, ciò può portare a depressione respiratoria, poiché la morfina attraversa la barriera placentare. I neonati le cui madri sono state trattate con analgesici oppioidi durante il parto devono essere attentamente monitorati per i segni di depressione respiratoria.
Kapanol può essere usato durante la gravidanza solo se i benefici per la madre prevalgono sul rischio per il bambino. Dato che la morfina ha effetti potenzialmente tossici sulla funzione riproduttiva nell'essere umano, la si deve somministrare a uomini e donne in età fertile esclusivamente dopo aver garantito l'uso di una contraccezione efficace.
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi
Per la terapia sostitutiva durante la gravidanza vanno osservate le raccomandazioni della Società Svizzera di Medicina delle Dipendenze. Un aggiustamento della dose di Kapanol può essere necessario per evitare sintomi di astinenza nelle gestanti e mantenere possibilmente stabile la concentrazione plasmatica di morfina.
Allattamento
La morfina viene escreta nel latte materno, in cui possono essere raggiunte concentrazioni più elevate di quelle presenti nel plasma sanguigno della madre. Dato che nel lattante possono essere raggiunte concentrazioni plasmatiche efficaci di morfina, il trattamento con Kapanol durante l'allattamento necessita di una valutazione molto accurata del rapporto rischi/benefici.
Fertilità
Non sono disponibili dati sufficienti per valutare il potenziale rischio della morfina per la fertilità nell’uomo. Non si può tuttavia escludere una correlazione tra l’assunzione di oppioidi e gli effetti negativi sui parametri della fertilità (inclusi i danni alla cromatina). Gli studi sugli animali hanno mostrato che la morfina può ridurre la fertilità (cfr. «Dati preclinici»).
Come possibili effetti indesiderati della morfina vengono descritte amenorrea, riduzione della libido e disfunzione erettile (cfr. «Effetti indesiderati»). Alle pazienti deve essere spiegato che il rischio di gravidanza è presente anche in caso di amenorrea e che per questo motivo è necessaria una contraccezione efficace.
Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull’impiego di macchine
La morfina può influire sulle facoltà mentali e/o fisiche necessarie all’espletamento di attività potenzialmente ad alto rischio come la guida di veicoli o l’utilizzo di macchine. I pazienti devono essere avvisati al riguardo.
Effetti indesiderati
Le indicazioni della frequenza degli effetti collaterali si basano sulla seguente classificazione: «molto comune» (>1/10), «comune» (>1/100, <1/10), «non comune» (>1/1'000, <1/100), «raro» (>1/10'000, <1/1'000), «molto raro» (<1/10'000).
Per questo prodotto non è disponibile una documentazione clinica moderna che possa essere utilizzata per determinare la frequenza degli effetti indesiderati.
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni da ipersensibilità, incluse l’anafilassi e le reazioni anafilattoidi.
Disturbi psichiatrici
Comune: disforia, euforia e allucinazioni.
Frequenza non nota: dipendenza, ansia.
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: sedazione, stordimento, capogiri, barcollamento.
Comune: cefalea.
Frequenza non nota: allodinia, iperalgesia, iperidrosi.
Patologie dell’occhio
Comune: visione annebbiata, diplopia, miosi.
Patologie cardiache
Comune: bradicardia, palpitazioni.
Patologie vascolari
Comune: ipotensione ortostatica, ipotensione, rossore al volto.
Capogiri e barcollamento possono manifestarsi in associazione a ipotensione ortostatica indotta da morfina, soprattutto nei pazienti anziani o debilitati. La dose deve essere stabilita in base al fabbisogno individuale, ma nei pazienti di età superiore a 50 anni può essere necessaria una dose più bassa, a causa della clearance ridotta.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: depressione respiratoria.
Frequenza non nota: apnea centrale nel sonno.
Patologie gastrointestinali
Molto comune: nausea, vomito, stasi gastrica, stipsi e bocca secca.
Comune: coliche, anoressia.
Nausea e vomito si verificano comunemente dopo la somministrazione di una singola dose di morfina o come effetto indesiderato precoce di una terapia regolare a base di oppioidi. Deve essere considerata la prescrizione di un antiemetico adeguato. Normalmente la frequenza di nausea e vomito diminuisce entro circa una settimana, ma può anche persistere a causa di una stasi gastrica indotta dagli oppioidi. In questi pazienti è spesso utile la metoclopramide.
Stispi: la quasi totalità dei pazienti in terapia cronica con oppioidi soffre di stipsi. In alcuni pazienti, soprattutto in soggetti anziani, debilitati o allettati, ciò può avere delle conseguenze. I pazienti devono essere informati a questo riguardo. La somministrazione di lassativi, emollienti delle feci e altre misure adeguate devono essere adottate all’inizio della terapia con oppioidi.
Frequenza non nota: pancreatite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: prurito.
Frequenza non nota: pustolosi esantematica acuta generalizzata (PEAG).
Patologie renali e urinarie
Molto comune: disturbi dello svuotamento vescicale, ritenzione urinaria.
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Frequenza non nota: amenorrea, riduzione della libido, disfunzione erettile.
Patologie generali
Comune: brividi.
Frequenza non nota: sintomi di astinenza (sindrome da astinenza).
Con morfina solfato sono stati riportati anche i seguenti effetti indesiderati. Non essendo disponibili dati della letteratura relativamente alle loro frequenze, in questa sede non è possibile indicare le frequenze.
Patologie endocrine: sindrome da inappropriata secrezione di ADH (SIADH). La sindrome è accompagnata da iponatriemia dovuta alla ridotta escrezione di acqua (può essere necessario il monitoraggio degli elettroliti).
Disturbi psichiatrici: sintomi di confusione, insonnia.
Patologie del sistema nervoso: fiacchezza, sincope, nistagmo.
Patologie cardiache: arresto cardiaco, tachicardia.
Patologie vascolari: ipertensione, depressione circolatoria, shock.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: apnea, arresto respiratorio, laringospasmo.
Patologie gastrointestinali: alterazione del gusto.
Patologie epatobiliari: coliche biliari.
Frequenza non nota: spasmo dello sfintere di Oddi.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria, altre eruzioni cutanee.
Patologie generali: edema, debilità.
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi
La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal dosaggio e dallo sviluppo della tolleranza. In uno studio di non inferiorità prospettico, randomizzato e in aperto che ha valutato la terapia sostitutiva in pazienti con dipendenza da oppioidi, gli effetti indesiderati più comuni sono stati i seguenti:
Disturbi psichiatrici
Molto comune: sbalzi d'umore (12%).
Comune: agitazione, depressione, disturbi del sonno.
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: cefalea (19%).
Comune: capogiri.
Patologie cardiache
Comune: palpitazioni cardiache.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune: dispnea.
Patologie gastrointestinali
Molto comune: secchezza delle fauci (16%), stipsi (16%), nausea (16%), vomito (10%).
Comune: dolori addominali, diarrea.
Non comune: ileo.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune: iperidrosi (20%).
Comune: prurito.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune: mal di schiena.
Patologie renali e urinarie
Comune: pollachiuria.
Patologie generali
Molto comune: sindrome da astinenza da medicamenti (11%).
Dipendenza da medicamenti e sintomi di astinenza (sindrome da astinenza)
L'uso di analgesici oppioidi può essere associato allo sviluppo di una dipendenza fisica e/o psichica o a tolleranza. L’interruzione improvvisa della somministrazione di oppioidi o la somministrazione di antagonisti degli oppioidi può causare una sindrome da astinenza che, in alcuni casi, può verificarsi anche tra una dose e l’altra.
I sintomi fisici di astinenza comprendono: dolore corporeo, tremore, sindrome delle gambe senza riposo, diarrea, colica addominale, nausea, sintomi simil-influenzali, tachicardia e midriasi. I sintomi psichici sono, fra gli altri, umore disforico, ansia e irritabilità. La dipendenza da medicamenti è spesso accompagnata da «craving».
Per le raccomandazioni sul trattamento, cfr. «Avvertenze e misure precauzionali».
La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l’omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi effetto indesiderato sospetto, nuovo o serio, attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.
Sovradosaggio
Sintomi
Un sovradosaggio acuto di morfina è caratterizzato da miosi, depressione respiratoria, sonnolenza, alterazioni della coscienza, riduzione del tono muscolare e atonia intestinale, cute fredda e umida, calo di pressione, bradicardia. Nei casi gravi possono verificarsi coma, arresto respiratorio e edema polmonare non cardiogeno.
Nei casi di sovradosaggio di oppioidi è stata osservata leucoencefalopatia tossica.
Possono verificarsi casi di morte dovuti a insufficienza respiratoria.
Polmonite da aspirazione.
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi
Nella terapia sostitutiva possono insorgere intossicazioni miste, p.es. da benzodiazepine, alcol e cocaina, che possono mascherare i tipici sintomi di un'intossicazione da morfina. Per questo motivo, durante gli accertamenti è necessario prestare attenzione ai sintomi.
Trattamento
Monitoraggio della respirazione e dello stato di coscienza途 in presenza di depressione clinicamente significativa della respirazione o del SNC: ventilazione artificiale, stabilizzazione della circolazione e somministrazione di naloxone.
Posologia: 0,4–2 mg di naloxone per via endovenosa (bambini: 0,01 mg/kg di peso corporeo). Se necessario, ripetere 2–3 volte ogni 2–3 minuti o somministrare come infusione continua (consultare la rispettiva informazione professionale).
Nella terapia sostitutiva può accadere che a causa di vene in pessime condizioni o collassate sia necessaria un'applicazione intramuscolare.
La durata d'azione del naloxone è relativamente breve (emivita plasmatica: t½ naloxone = 1–1,5 ore, t½ morfina = 2–4 ore) e, inoltre, con Kapanol si ha un rilascio prolungato del principio attivo. Per questo motivo, è necessario monitorare a lungo il paziente anche dopo il trattamento con naloxone, di cui potrebbe essere necessario ripetere la somministrazione.
Il naloxone va usato con cautela in persone che potrebbero mostrare tolleranza agli oppioidi in seguito a uso prolungato. La neutralizzazione brusca o completa dell'effetto oppioide può causare una sindrome acuta da astinenza. Si raccomanda una dose iniziale di 0,04 mg di naloxone.
In situazioni speciali può essere considerata una decontaminazione primaria con carbone attivo.
Possono altresì rendersi necessarie misure di protezione contro le perdite di calore e un sufficiente apporto di liquidi e di elettroliti.
Si deve tenere presente che i granuli di Kapanol che rimangono nel tratto gastrointestinale possono rilasciare morfina fino a 24 ore.
Le procedure successive dipendono dalle esigenze cliniche o, se disponibili, dalle raccomandazioni del rispettivo Centro d’informazione tossicologica.
Proprietà/effetti
Codice ATC
N02AA01
Meccanismo d’azione
La morfina è un alcaloide fenantrenico derivato dal papavero da oppio (Papaver somniferum) con proprietà agonistiche degli oppioidi. La morfina presenta una marcata affinità per i recettori μ e una minore affinità per i recettori κ.
I recettori degli oppioidi sono presenti a vari livelli del SNC, ma anche in diversi tessuti periferici. L’effetto analgesico e antidolorifico è mediato dai recettori sopraspinali μ e dai recettori spinali κ situati nel SNC.
Farmacodinamica
Effetti sul sistema nervoso centrale
La morfina ha un effetto analgesico, antitussivo, sedativo, tranquillante, depressivo sulla respirazione, miotico, antidiuretico, emetico e antiemetico (effetto tardivo), nonché lievemente ipotensivo e bradicardico.
Altri effetti farmacologici
La morfina, attraverso i recettori periferici per gli oppioidi, sostiene l'effetto analgesico, riduce la motilità e aumenta il tono della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale (stipsi spastica), nonché causa la contrazione degli sfinteri delle vie biliari, l'aumento del tono della muscolatura vescicale e dello sfintere vescicale, il ritardo dello svuotamento gastrico mediante costrizione del piloro, arrossamento cutaneo, orticaria e prurito attraverso il rilascio di istamina, broncospasmo negli asmatici o alterazioni ormonali (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
Efficacia clinica
Terapia sostitutiva in caso di dipendenza da oppioidi
In uno studio di non inferiorità prospettico, randomizzato, in aperto e con disegno crossover, a cui hanno partecipato 276 pazienti affetti da dipendenza (ITT) e trattati in precedenza con metadone, è stata confrontata la morfina orale a rilascio prolungato con il metadone somministrato per via orale. L'endpoint primario è stata la percentuale di campioni di urina positivi riguardo al consumo concomitante di oppioidi per paziente, per ogni fase di trattamento. La percentuale di campioni di urina positivi per il consumo concomitante di oppioidi è stato significativamente inferiore durante la terapia con la morfina orale (26,6%) rispetto a quella con metadone (45,4%) (differenza media -18,8%, IC 95% min. -23,8%途 max. -13,8%途 p<0,0001, popolazione per-protocol [n = 157]).
La percentuale di campioni di urina positivi per il consumo concomitante di eroina durante la terapia con morfina orale è stata quantitativamente superiore (20,2%) rispetto al metadone (15,1%). La differenza è stata mediamente pari a +5,13%, e il valore limite superiore dell'IC al 95% (8,1%) si è collocato ancora a sinistra del valore limite predefinito (10%), dimostrando la non inferiorità della morfina orale a rilascio prolungato rispetto al metadone (popolazione per-protocol [n=157]).
Durante la terapia con morfina orale a rilascio prolungato è stato osservato un desiderio significativamente inferiore di eroina rispetto a quello rilevato durante il trattamento con metadone (p<0,0001). La terapia con morfina orale a rilascio prolungato ha comportato una soddisfazione dei pazienti significativamente più elevata rispetto al metadone (p<0,0001).
Farmacocinetica
Assorbimento
Dopo somministrazione orale, la morfina è rapidamente assorbita principalmente dall’intestino tenue superiore e, in misura ridotta, anche dallo stomaco.
La bassa biodisponibilità del 20-40% è riconducibile ad un marcato effetto di primo passaggio. L’entità dell’assorbimento (valori AUC) della morfina dopo somministrazione orale di Kapanol è paragonabile a quella di una soluzione di morfina o di compresse a rilascio prolungato, ma la velocità di assorbimento di Kapanol è significativamente minore.
Dopo una singola somministrazione di una capsula retard di Kapanol da 50 mg, la concentrazione plasmatica massima media (Cmax) è pari a 8,1 ng/ml dopo 8,5 ore (tmax). L’entità dell’assorbimento non è influenzata dall’assunzione di cibo. La lieve riduzione della velocità di assorbimento osservata dopo un pasto contenente grassi (tmax circa 10 ore) non è clinicamente rilevante, pertanto Kapanol può essere assunto indipendentemente dai pasti.
Quando Kapanol è somministrato secondo uno schema posologico fisso, lo stato stazionario viene raggiunto entro 2 giorni.
Rispetto a dosi totali giornaliere equivalenti di una soluzione di morfina somministrata ogni 4 ore o di una compressa a rilascio prolungato somministrata 2 volte al giorno, l’uso 2 volte al giorno di Kapanol allo stato stazionario si traduce in livelli plasmatici massimi (Cmax) più bassi e in livelli plasmatici minimi (Cmin) più elevati.
La morfina si lega per circa il 30-35% alle proteine plasmatiche, preferibilmente all’albumina.
Distribuzione
Il volume di distribuzione della morfina dopo somministrazione endovenosa di singole dosi da 4-10 mg è compreso tra 1,0 e 4,7 l/kg. La morfina oltrepassa la barriera ematoencefalica. Concentrazioni tissutali elevate si osservano a livello di fegato, reni, polmone, milza, nel tratto gastrointestinale e nel muscolo. La morfina attraversa la barriera placentare ed è escreta nel latte materno.
Metabolismo
La morfina è metabolizzata prevalentemente nel fegato, ma anche nell’epitelio intestinale. Il passaggio essenziale è la glucuronidazione del gruppo idrossifenolico mediante UDP-glucuroniltransferasi ed N-demetilazione epatica.
I principali metaboliti sono in primo luogo la morfina 3-glucuronide e, in misura minore, la morfina 6-glucuronide. Inoltre si formano, tra gli altri, coniugati solfati e metaboliti ossidativi come normorfina, morfina N-ossido e una morfina idrossilata in posizione 2. L’emivita dei glucuronidi è notevolmente più lunga rispetto a quella della morfina libera. La morfina-6-glucuronide è biologicamente attiva. È possibile che l’effetto prolungato osservato nei pazienti con insufficienza renale sia da ricondurre a questo metabolita.
Eliminazione
Dopo somministrazione sia orale sia parenterale, circa l’80% della morfina somministrata è recuperata nelle urine (10% morfina immodificata, 4% normorfina e 65% glucoronidi, con un rapporto M-3-G:M-6-G = 10:1). L’emivita di eliminazione della morfina è caratterizzata da un’ampia variabilità interindividuale. Dopo somministrazione parenterale è compresa in media tra 1,7 ore e 4,5 ore; occasionalmente sono stati misurati anche valori intorno alle 9 ore. Circa il 10% dei glucuronidi della morfina è escreto nelle feci attraverso la bile.
Una piccola parte di questi glucoronidi è idrolizzata e riassorbita nell’intestino tenue (ricircolo enteroepatico).
Cinetica di gruppi di pazienti speciali
È noto che il metabolismo della morfina può essere rallentato nei pazienti anziani, dando luogo a concentrazioni massime più elevate e ad emivite più lunghe.
Nei pazienti con insufficienza renale si osservano un aumento dell'AUC plasmatica, una diminuzione della clearance e emivite più lunghe per la morfina-6-glucuronide, un metabolita biologicamente attivo della morfina.
I pazienti affetti da cirrosi epatica presentano una ridotta glucuronidazione e clearance e una prolungata emivita plasmatica della morfina. Nel plasma è analogamente ridotto il rapporto tra M3G o M6G e morfina, il che dimostra un'attività metabolica più bassa.
Dati preclinici
Mutagenicità
Sulla base dei risultati di diversi test di mutagenicità in vivo e in vitro su cellule di origine non umana e umana, incluse le cellule germinali, la morfina solfato è da considerarsi una sostanza mutagena.
Cancerogenicità
Non ci sono studi a lungo termine sull'animale che abbiano valutato il potenziale cancerogeno della morfina.
Tossicità per la riproduzione
Gli studi sugli animali hanno mostrato che dosi elevate di morfina possono avere effetti tossici per la riproduzione. Il trattamento di animali maschi con morfina ha determinato effetti indesiderati sulla fertilità (aumento dei tassi di false gravidanze, problemi di impianto). Il trattamento di femmine gravide con morfina è stato accompagnato da un aumento della mortalità fetale e neonatale, ritardo di crescita fetale, esencefalia, difetti scheletrici, disturbi della spermatogenesi della prole maschile e alterazioni del comportamento e dello sviluppo del sistema nervoso centrale nella prole. Nei ratti maschi sono stati segnalati una riduzione della fertilità e danni cromosomici nelle cellule germinali.
Altre indicazioni
Stabilità
Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Indicazioni particolari concernenti l’immagazzinamento
Non conservare Kapanol capsule retard a temperature superiori a 25 °C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il contenuto dalla luce e dall’umidità.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Indicazioni per la manipolazione
I granuli contenuti nelle capsule possono anche essere somministrati attraverso un sondino per gastrostomia endoscopica percutanea da 14 Charrière [CH] o French [Fr] di calibro, che non richiedono l’aggiunta di tubi di estensione o prolunghe di diametro più stretto (ad es. Nutricia Flocare® Gastrotube). Prima dell’applicazione è necessario interrompere l’alimentazione attraverso il sondino. Risciacquare il sondino con almeno 10 ml di acqua. Sospendere i granuli in 10 ml di acqua e aspirarli con una siringa per nutrizione. Trasferire la miscela di acqua e granuli nel sondino aspirando ripetutamente. Risciacquare il bicchiere utilizzato con altri 10 ml per trasferire gli eventuali granuli residui nella siringa o nel sondino. Ripetere la procedura di risciacquo finché nel bicchiere o nella siringa non sono più presenti granuli. Infine, risciacquare il sondino con almeno 10 ml di acqua prima di riavviare l’alimentazione attraverso il sondino.
La somministrazione mediante sondino nasogastrico non è possibile a causa delle dimensioni dei granuli (diametro medio: 1,4 mm).
Numero dell’omologazione
53’842 (Swissmedic)
Confezioni
Kapanol 10 mg capsule retard
28 (blister in alluminio o alluminio/plastica) [A+]
Kapanol 20 mg capsule retard
60 (blister in alluminio o alluminio/plastica) [A+]
100 (bottiglia, confezione ospedaliera) [A+]
Kapanol 50 mg capsule retard
60 (blister in alluminio o alluminio/plastica) [A+]
100 (bottiglia, confezione ospedaliera) [A+]
Kapanol 100 mg capsule retard
60 (blister in alluminio o alluminio/plastica) [A+]
50 (bottiglia, confezione ospedaliera) [A+]
100 (bottiglia, confezione ospedaliera) [A+]
Kapanol 200 mg capsule retard
60 (blister in alluminio/plastica) [A+]
50 (bottiglia, confezione ospedaliera) [A+]
100 (bottiglia, confezione ospedaliera) [A+]
Titolare dell’omologazione
Lipomed AG
Fabrikmattenweg 4
4144 Arlesheim
Stato dell’informazione
Novembre 2024