â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per le indicazioni sulla notifica degli effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».
Awiqli®
Novo Nordisk Pharma AG
Composizione
Principi attivi
Insulinum icodecum (prodotto con tecnologia del DNA ricombinante da cellule di Saccharomyces cerevisiae).
Sostanze ausiliarie
Glycerolum, Metacresolum, Phenolum, Zinci acetas, Natrii chloridum, Acidum hydrochloridum (per la regolazione del pH), Natrii hydroxidum (per la regolazione del pH), Aqua ad iniectabile pro 1 ml.
La soluzione iniettabile contiene 0.46 mg/ml di sodio.
Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità
Awiqli è una soluzione iniettabile limpida e incolore contenuta in una penna preriempita per la somministrazione sottocutanea. 1 ml di soluzione iniettabile contiene 700 unità di insulina icodec. Ogni penna preriempita contiene 700, 1050 o 2100 unità di insulina icodec in 1, 1.5 o 3 ml di soluzione.
Una (1) unità di insulina icodec corrisponde a una (1) unità di insulina glargine (100 unità/ml), una (1) unità di insulina detemir, una (1) unità di insulina degludec o una (1) unità internazionale di insulina umana.
Indicazioni/Possibilità d'impiego
Trattamento del diabete mellito negli adulti.
Posologia/Impiego
Questo medicamento è un'insulina basale somministrata per via sottocutanea una volta alla settimana, ogni settimana lo stesso giorno.
Awiqli è disponibile in una concentrazione di 700 unità/ml. La dose richiesta è impostata in unità. Possono essere somministrate dosi comprese tra 10 e 700 unità per iniezione con incrementi di 10 unità.
Nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, questo medicamento può essere somministrato da solo o in combinazione con antidiabetici orali, antagonisti dei recettori del GLP-1 e insulina in bolo (vedere «Efficacia clinica»). All'inizio della terapia con questo medicamento, si raccomanda di rivalutare la necessità o il dosaggio di medicamenti ipoglicemizzanti, come sulfoniluree e glinidi.
Nei pazienti con diabete mellito di tipo 1, questo medicamento deve essere combinato con insulina in bolo per soddisfare il fabbisogno di insulina durante i pasti.
Documentazione del numero di lotto
Per garantire la tracciabilità dei medicamenti biotecnologici, si raccomanda di prendere nota del nome commerciale e del numero di lotto in occasione di ogni trattamento.
Posologia abituale
Awiqli deve essere somministrato in base alle esigenze del paziente. Si raccomanda di ottimizzare il controllo glicemico aggiustando la dose in base al livello di glucosio plasmatico a digiuno.
A causa della lunga emivita dell'insulina icodec, si sconsiglia di aggiustare la dose durante una malattia acuta o in caso di variazioni a breve termine del livello di attività fisica o della dieta abituale del paziente. In queste situazioni è possibile considerare altri possibili aggiustamenti, come ad esempio l'assunzione di glucosio o le modifiche nell'assunzione di altri medicamenti ipoglicemizzanti.
Inizio del trattamento
Pazienti con diabete mellito di tipo 2 (naïve all'insulina)
La dose iniziale settimanale consigliata è di 70 unità. Successivamente, devono essere effettuati aggiustamenti individuali della dose una volta alla settimana.
Pazienti con diabete mellito di tipo 1
Awiqli deve essere somministrato una volta alla settimana con insulina in bolo. Successivamente, devono essere effettuati aggiustamenti individuali della dose una volta alla settimana.
Passagio da insulina basale una o due volte al giorno ad Awiqli in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e di tipo 1
La prima dose di Awiqli settimanale deve essere somministrata il giorno successivo all'ultima dose dell'insulina basale una o due volte al giorno.
Quando i pazienti passano da un'insulina basale una volta o due volte al giorno, la dose settimanale consigliata di Awiqli è 7 volte la dose giornaliera totale dell'insulina basale precedente. A seconda del controllo glicemico e degli obiettivi di trattamento del paziente, è possibile somministrare una singula dose aggiuntiva di Awiqli superiore del 50% all'inizio del cambio di insulina (ovvero, la dose iniziale sarà quindi pari a 1.5 volte la dose giornaliera di insulina basale precedente x 7 arrotondata alle 10 unità successive, come illustrato nella Tabella 1). Nel valutare la potenziale necessità di una singola dose aggiuntiva, si devono valutare i rischi di eventi ipoglicemici (inclusi quelli dovuti a errori terapeutici) rispetto a un peggioramento temporaneo della glicemia (iperglicemia) (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»).
A partire dalla seconda iniezione, questa singola dose aggiuntiva non deve essere più somministrata. La seconda dose settimanale di Awiqli è 7 volte la dose giornaliera totale dell'insulina basale precedente.
La terza dose e tutte successive dosi settimanali devono essere impostate in base alle esigenze metaboliche del paziente, ai risultati del glucosio nel sangue e all'obiettivo del controllo glicemico fino a raggiungere il livello desiderato di glucosio plasmatico a digiuno.
Durante il passagio e nelle settimane successive, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di glucosio. Nei pazienti che assumono inizialmente una singola dose aggiuntiva di Awiqli si possono verificare errori terapeutici nell'iniezione successiva alla Settimana 2 (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»). Inoltre, potrebbe essere necessario aggiustare le dosi e i tempi di somministrazione di una insulina in bolo o di altri medicamenti antidiabetici concomitanti.
Tabella 1: Dose di Awiqli quando si passa dall'insulina basale una volta o due volte al giorno in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e di tipo 1, se viene somministrata una singola dose aggiuntiva iniziale (Settimana 1)
Dose giornaliera totale precedente di insulina basale una o due volte al giorno (unità) | Dose una volta alla settimana di Awiqli a |
| Settimana 1b (unità) | Settimana 2 (unità)c |
10 | 110 | 70 |
11 | 120 | 80 |
12 | 130 | 80 |
13 | 140 | 90 |
14 | 150 | 100 |
15 | 160 | 110 |
16 | 170 | 110 |
17 | 180 | 120 |
18 | 190 | 130 |
19 | 200 | 130 |
20 | 210 | 140 |
21 | 220 | 150 |
22 | 230 | 150 |
23 | 240 | 160 |
24 | 250 | 170 |
25 | 260 | 180 |
26 | 270 | 180 |
27 | 280 | 190 |
28 | 290 | 200 |
29 | 300 | 200 |
30 | 320 | 210 |
40 | 420 | 280 |
50 | 530 | 350 |
100 | 1050d | 700 |
a Tutte le dosi sono arrotondate alle 10 unità successive.
b Dose giornaliera totale di insulina basale fino a oggi moltiplicata per 7 più una singola dose aggiuntiva del 50%
c Dose giornaliera totale di insulina basale precedente, moltiplicata per 7
d Se la dose richiesta è maggiore dell'impostazione della dose massima della penna preriempita (700 unità), potrebbe essere necessaria una dose suddivisa con due iniezioni.
Somministrazione ritardata della dose
In caso di mancata assunzione di una dose, si raccomanda di riprendere la somministrazione il prima possibile. Se ciò avviene entro 3 giorni dal giorno di somministrazione regolare, la dose successiva può essere somministrata nuovamente secondo il precedente regime posologico settimanale (il giorno della settimana abituale). In caso di ritardo superiore a 3 giorni, il regime posologico settimanale deve essere spostato al giorno in cui è stata assunta la dose saltata.
I pazienti che desiderano tornare al giorno di somministrazione originale possono prolungare di 1-3 giorni l'intervallo tra le dosi successive.
Ai pazienti deve quindi essere indicato di continuare il loro regime posologico settimanale. Si raccomanda il monitoraggio del glucosio plasmatico a digiuno.
Modifica dello schema posologico
Se necessario, è possibile cambiare il giorno di somministrazione settimanale, a condizione che trascorrano almeno 4 giorni tra due dosi. Dopo aver selezionato un nuovo giorno di somministrazione, il regime posologico settimanale deve essere continuato.
Istruzioni posologiche speciali
Pazienti anziani
Awiqli può essere somministrato ai pazienti anziani. Si raccomanda un monitoraggio più frequente dei livelli di glucosio. L'esperienza terapeutica nei pazienti di età ≥75 anni è limitata (vedere la sezione «Farmacocinetica»).
Pazienti con insufficienza renale
Awiqli può essere somministrato a pazienti con insufficienza renale. Nei pazienti con insufficienza renale si raccomanda un monitoraggio più frequente dei livelli di glucosio (vedere «Farmacocinetica»).
Pazienti con disturbi della funzionalità epatica
Awiqli può essere somministrato a pazienti con disturbi della funzionalità epatica. Nei pazienti con disturbi della funzionalità epatica si raccomanda un monitoraggio più frequente dei livelli di glucosio (vedere «Farmacocinetica»).
Bambini e adolescenti
La sicurezza e l'efficacia di Awiqli nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Solo per uso sottocutaneo.
Awiqli non deve essere somministrato per via endovenosa, in quanto ciò può causare una grave ipoglicemia.
Questo medicamento non deve essere somministrato per via intramuscolare, in quanto potrebbe alterare l'assorbimento.
Questo medicamento non deve essere utilizzato nelle pompe per infusione di insulina.
Awiqli viene somministrato mediante iniezione sottocutanea nella coscia, nel braccio o nella parete addominale. I siti di iniezione devono essere sempre alternati nella stessa area del corpo per ridurre al minimo il rischio di lipodistrofia e amiloidosi cutanea (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»).
Ai pazienti deve essere indicato di usare sempre un nuovo ago. Riutilizzare gli aghi di una penna preriempita aumenta il rischio di ostruzione degli stessi, che può risultare in sottodosaggio o sovradosaggio. In caso di ago bloccato, il paziente deve seguire le istruzioni per l'uso riportate nel foglietto illustrativo.
Awiqli è disponibile sotto forma di penne preriempite. Il display della dose mostra il numero di unità di Awiqli iniettate. Non è richiesta alcuna conversione della dose.
Awiqli non deve essere aspirato dalla cartuccia della penna preriempita in una siringa (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»).
Per ulteriori informazioni sulla procedura prima della somministrazione consultare le «Indicazioni per la manipolazione» nella sezione «Altre indicazioni».
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o a una delle sostanze ausiliarie elencate in «Composizione».
Avvertenze e misure precauzionali
Ipoglicemia
L'ipoglicemia può verificarsi se la dose di insulina è troppo elevata rispetto al bisogno di insulina (vedere «Interazioni», «Effetti indesiderati» e «Sovradosaggio»).
Il rischio di ipoglicemia con Awiqli varia nell'intervallo di dosaggio in base al decorso settimanale del suo effetto ipoglicemico, che raggiunge il suo massimo circa 2-4 giorni dopo ogni iniezione settimanale (vedere «Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari» in «Effetti indesiderati» e «Farmacodinamica» in «Proprietà/Effetti»).
I pazienti che inizialmente assumono una singola dose aggiuntiva di Awiqli (vedere «Posologia/Impiego») devono essere adeguatamente informati e istruiti in merito a possibili errori terapeutici nell'iniezione successiva della Settimana 2.
Nei pazienti il cui controllo della glicemia migliora in modo significativo (ad esempio con una terapia insulinica intensiva), i sintomi di allarme tipici di un'ipoglicemia possono cambiare. Quindi, i pazienti devono essere istruiti di conseguenza. I pazienti con diabete di lunga data possono non presentare i sintomi di allarme tipici.
Per ridurre al minimo il rischio di ipoglicemia, è essenziale seguire il regime posologico e la dieta, somministrare correttamente l'insulina e assicurarsi che il paziente sia consapevole dei sintomi di ipoglicemia. Un'attenzione particolare è necessaria in presenza di fattori che aumentano la tendenza all'ipoglicemia. Si considerino:
·modifica dell'area di iniezione
·miglioramento della sensibilità all'insulina (ad es. eliminando i fattori di stress)
·attività fisica insolita, aumentata o prolungata
·disturbi intermittenti (ad es. vomito, diarrea, febbre)
·dieta insufficiente e pasti saltati
·consumo di alcol
·determinate malattie endocrine non compensate (ad es. ipotiroidismo e insufficienza cortico-surrenale o del lobo anteriore dell'ipofisi)
·trattamento concomitante con alcuni altri medicamenti (vedere «Interazioni»)
I pazienti con diabete mellito di tipo 1 trattati con Awiqli possono essere soggetti a maggior rischio di ipoglicemia. Se un paziente con diabete mellito di tipo 1 manifesta ipoglicemia ricorrente, deve discutere con il proprio medico curante gli aggiustamenti del trattamento o altre opzioni terapeutiche.
La sicurezza dell'insulina icodec nei pazienti con percezione ridotta o assente dei segnali di allarme di ipoglicemia non è stata stabilita. Pertanto, il trattamento di questi pazienti con Awiqli non è raccomandato.
Iperglicemia
In situazioni di iperglicemia grave si raccomanda la somministrazione di insulina ad azione rapida. Un dosaggio inadeguato e/o l'interruzione del trattamento nei pazienti che necessitano di insulina possono causare iperglicemia e chetoacidosi diabetica. Quando i pazienti con diabete mellito di tipo 1 passano ad Awiqli, i pazienti che non assumono una singola dose aggiuntiva di Awiqli all'inizio del trattamento potrebbero essere a rischio di iperglicemia transitoria nelle prime settimane.
Inoltre, le comorbilità che aumentano il fabbisogno di insulina (ad es. infezioni) possono causare iperglicemia.
L'uso di marijuana può causare un deterioramento della tolleranza al glucosio (altre sostanze illegali non sono state testate).
Di solito, i primi sintomi dell'iperglicemia si sviluppano gradualmente nell'arco di ore o giorni. Questi comprendono sete, aumento della frequenza della minzione, nausea, vomito, sonnolenza, pelle arrossata e secca, secchezza delle fauci, perdita di appetito e odore di acetone nell'alito. L'iperglicemia non trattata può portare alla chetoacidosi diabetica, potenzialmente letale.
Ipersensibilità
Tutti i preparati di insulina possono causare reazioni allergiche. Le reazioni allergiche di tipo immediato all'insulina stessa o agli eccipienti sono potenzialmente pericolose per la vita. Negli studi clinici con insulina icodec sono state segnalate reazioni di ipersensibilità nei pazienti trattati con insulina icodec (vedere «Effetti indesiderati»).
Passaggio da altre insuline ad Awiqli
Il passaggio del trattamento di un paziente da un'insulina di un altro tipo, produttore o marca ad Awiqli deve essere effettuato sotto supervisione medica e può richiedere una modifica della dose (vedere «Posologia/Impiego»).
Quando si passa da un'insulina basale giornaliera all'uso settimanale di Awiqli si possono verificare errori terapeutici, ad es. sovradosaggio o errori di dosaggio. Questi errori possono causare ipoglicemia o iperglicemia (vedere «Ipoglicemia» e «Iperglicemia» in «Avvertenze e misure precauzionali»). Pertanto, si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia durante il passaggio e nelle settimane successive.
I pazienti che hanno ricevuto inizialmente (prima Settimana) una dose aggiuntiva potrebbero dimenticare di evitare questa dose aggiuntiva alla successiva iniezione (seconda Settimana). Di conseguenza, i pazienti che ricevono la singola dose aggiuntiva devono essere istruiti a verificare sempre che l'iniezione della dose sia corretta, in particolare al momento della prima e della seconda iniezione (vedere «Posologia/Impiego» e «Sovradosaggio»).
È necessario indicare ai pazienti di rivolgersi al proprio medico quando non sono sicuri della dose corretta.
Lipodistrofia e amiloidosi cutanea
Bisogna indicare ai pazienti di cambiare continuamente il sito di iniezione per ridurre al minimo il rischio di sviluppare lipodistrofia e amiloidosi cutanea. Le iniezioni in siti che mostrano tali reazioni possono comportare il rischio di un assorbimento ritardato dell'insulina e di un peggioramento del controllo glicemico. È stata segnalata ipoglicemia successiva in caso di cambiamento repentino del sito di iniezione in un'area non interessata. Dopo aver cambiato il sito di iniezione da un'area interessata a un'area non interessata, si consiglia di monitorare i livelli di glucosio nel sangue. Si può inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della dose dei medicamenti antidiabetici.
Patologie dell'occhio
L'intensificazione della terapia insulinica con un brusco miglioramento del controllo glicemico può essere associata a un temporaneo peggioramento della retinopatia diabetica. Il miglioramento a lungo termine del controllo glicemico, invece, riduce il rischio di progressione della retinopatia diabetica.
Prevenzione degli errori terapeutici
Bisogna informare i pazienti di controllare l'etichetta sulla penna per insulina prima di ogni iniezione per evitare accidentali confusioni tra Awiqli settimanale e altri prodotti insulinici. I pazienti devono controllare visivamente le unità impostate sul display della dose della penna preriempita. Indicare ai pazienti non vedenti o ipovedenti della necessità di essere sempre aiutati/supportati da un'altra persona in grado di vedere bene e preparata all'uso della penna preriempita.
Per evitare errori di dosaggio e possibili sovradosaggi, i pazienti e gli operatori sanitari non devono mai aspirare il medicamento dalla cartuccia della penna preriempita in una siringa.
In caso di ago bloccato, il paziente deve seguire le istruzioni per l'uso riportate nel foglietto illustrativo.
Combinazione di pioglitazone con medicamenti a base di insulina
Sono stati segnalati casi di insufficienza cardiaca con l'uso combinato di pioglitazone e insulina, in particolare in pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca. Occorre tenerne conto quando si prende in considerazione il trattamento con la combinazione di pioglitazone e Awiqli. Quando si utilizza questa combinazione, i pazienti devono essere monitorati per rilevare l'insorgenza di segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema. In caso di peggioramento dei sintomi cardiaci, il pioglitazone deve essere interrotto.
Sodio
Questo medicamento contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è essenzialmente «senza sodio».
Interazioni
È nota la presenza di una serie di medicamenti che interferiscono con il metabolismo del glucosio.
Il fabbisogno di insulina può essere ridotto in presenza di sostanze che migliorano l'azione dell'insulina (aumentando la sensibilità all'insulina), aumentano la secrezione di insulina, inibiscono la gluconeogenesi epatica o influenzano l'assorbimento intestinale di glucosio. A parità di quantità di insulina, vi è un aumento del rischio di ipoglicemia dovuto all'assunzione/impiego simultaneo:
Antidiabetici orali; agonisti dei recettori GLP-1; ACE-inibitori (ad es. captopril ed enalapril); sostanze antiaritmiche come disopiramide; α-bloccanti e clonidina; SSRI; fenfluramina; MAO inibitori; antidepressivi triciclici; salicilati e (raramente) altri FANS; fibrati; tercacicline; pentamidina (ipoglicemia; occasionalmente con iperglicemia successiva); antimalarici (chinino, clorochina, meflochina); sulfonamidi (ad es. cotrimoxazolo); cimetidina e ranitidina.
Il fabbisogno di insulina può essere aumentato se le seguenti sostanze o gruppi di sostanze vengono assunte/utilizzate contemporaneamente:
Contraccettivi orali e altri preparati a base di estrogeni o progestinici, corticosteroidi e ACTH; GH (somatotropina); danazolo; ormoni tiroidei; simpaticomimetici (soprattutto β2-simpaticomimetici come ritodrina, salbutamolo, terbutalina, ma anche α-selettivi simpaticomimetici e non selettivi, come epinefrina); diazossido; acido nicotinico e derivati; clorpromazina (soprattutto ad alte dosi) e altri derivati della fenotiazina; diuretici (ad es. diuretici tiazidici, indapamide e furosemide); sostanze antiretrovirali; agenti immunosoppressori (ciclosporina, tacrolimus, sirolimus), antipsicotici atipici.
L'uso delle seguenti sostanze può, a seconda della dose, potenziare o ridurre l'effetto dell'insulina:
Derivati del lanreotide, derivati dell'octreotide, derivati dell'acido salicilico, sali di litio (raramente).
Tuttavia, i β-bloccanti possono aumentare l'insulino-resistenza e, in alcuni casi, causare ipoglicemia. Inoltre, i sintomi di allarme di ipoglicemia possono essere attenuati o mascherati.
L'alcol può intensificare o ridurre l'effetto ipoglicemico dell'insulina.
I risultati degli studi sul legame proteico in vitro indicano che non esiste alcuna interazione clinicamente rilevante tra insulina icodec e palmitato, il più comune acido grasso presente nel sangue umano. La probabilità di interazione con altri medicamenti legati alle proteine è bassa.
Gravidanza, allattamento
Gravidanza
Non vi è alcuna esperienza clinica sull'uso di insulina icodec nelle donne in gravidanza.
Studi sperimentali sugli animali con insulina icodec hanno dimostrato effetti negativi sullo sviluppo dell'embrione/feto, considerati secondari a un'ipoglicemia materna e non come effetto diretto dell'insulina icodec sull'embrione/feto in via di sviluppo (vedere «Dati preclinici»). Di conseguenza, la rilevanza clinica è limitata.
L'uso di Awiqli durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non utilizzano metodi contraccettivi non è raccomandato.
Allattamento
Non vi è alcuna esperienza clinica sull'uso di insulina icodec nelle donne che allattano. Non è noto se l'insulina icodec sia escreta nel latte materno. Tuttavia, in studi sperimentali sugli animali, l'insulina icodec è stata rilevata in piccole quantità nel plasma di cuccioli allattati al seno. Non è possibile escludere un rischio per il neonato allattato al seno. Awiqli non deve essere utilizzato durante l'allattamento.
Fertilità
Studi sugli animali con insulina icodec non hanno mostrato effetti avversi sulla fertilità.
Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine
La concentrazione e la reattività del paziente possono essere compromesse a causa di ipoglicemia o iperglicemia o, ad esempio, a causa di una riduzione della vista. Ciò può rappresentare un rischio in situazioni in cui queste capacità sono particolarmente importanti (ad esempio durante la guida o l'uso di macchinari).
Bisogna indicare ai pazienti di prendere precauzioni per scongiurare l'ipoglicemia durante la guida, soprattutto in caso di pazienti con una percezione ridotta o assente dei segnali di allarme di ipoglicemia o con frequenti episodi di ipoglicemia. In queste circostanze, si deve valutare se la guida è consigliabile.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Il profilo di sicurezza generale di insulina icodec si basa su sei studi di fase III in cui un totale di 2170 pazienti, di cui 1880 con diabete mellito di tipo 2 e 290 con diabete mellito di tipo 1, hanno ricevuto insulina icodec.
L'effetto indesiderato più comunemente riportato durante gli studi clinici con insulina icodec è l'ipoglicemia (vedere «Avvertenze e misure precauzionali» e «Proprietà/Effetti»).
Elenco degli effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono ordinati in base alla classificazione sistemica organica secondo MedDRA e alla frequenza secondo la seguente convenzione:
«molto comune» (≥1/10)
«comune» (≥1/100, <1/10)
«non comune» (≥1/1000, <1/100)
«raro» (≥1/10'000, <1/1000)
«molto raro» (<1/10'000)
Tabella 2: Tabella degli effetti indesiderati
Classificazione sistemica organica secondo MedDRA | Molto comune | Comune | Non comune |
Disturbi del sistema immunitario | | | Ipersensibilitàa |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipoglicemia | | |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Reazione nel sito di iniezioneb Edema perifericoc | |
a Termini preferiti (Preferred Terms) raggruppati in «Ipersensibilità»: orticaria, labbra gonfie e gonfiore del viso.
b Termini preferiti (Preferred Terms) raggruppati in «Reazione nel sito di iniezione»: reazione nel sito di iniezione, eritema nel sito di iniezione, dolore nel sito di iniezione, lividi nel sito di iniezione, ipersensibilità nel sito di iniezione, prurito nel sito di iniezione, gonfiore nel sito di iniezione, orticaria nel sito di iniezione, formazione di masse nel sito di iniezione, lividi nel sito di applicazione, prurito nel sito di applicazione.
c Termini preferiti (Preferred Terms) raggruppati in «Edema periferico»: edema periferico e gonfiore periferico.
Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari
Ipoglicemia
L'ipoglicemia è l'effetto indesiderato più frequentemente osservato nei pazienti che assumono insulina icodec (vedere «Avvertenze e misure precauzionali» e «Farmacodinamica»).
Negli studi clinici di fase III con insulina icodec, l'ipoglicemia grave è stata definita come ipoglicemia associata a grave compromissione cognitiva, la cui risoluzione richiedeva un aiuto esterno e l'ipoglicemia clinicamente significativa è stata definita come un livello di glucosio nel plasma inferiore a 54 mg/dl (3.0 mmol/l).
La percentuale di pazienti che hanno riferito episodi ipoglicemici gravi o clinicamente significativi con insulina icodec rispetto all'insulina basale giornaliera è stata tra 8.9-11.8% rispetto a 6.1%-10.6% in pazienti con diabete mellito di tipo 2 naïve all'insulina (ONWARDS 1, 3 e 5), 14% rispetto al 7% in pazienti con diabete mellito di tipo 2 trattati con insulina basale (ONWARDS 2), 51% rispetto al 56% in pazienti con diabete mellito di tipo 2 precedentemente trattati con insulina basal-bolus (ONWARDS 4) e 85% rispetto al 76% in pazienti con diabete mellito di tipo 1 (ONWARD 6). In tutti gli studi ONWARDS, la maggior parte degli episodi ipoglicemici è stata osservata in linea con il profilo dell'effetto ipoglicemizzante nei giorni 2-4 dopo la somministrazione settimanale (vedere «Farmacodinamica» in «Proprietà/effetti»).
L'ipoglicemia grave può causare perdita di coscienza e/o convulsioni e causare un danno temporaneo o permanente alla funzione cerebrale o persino il decesso. I sintomi dell'ipoglicemia di solito compaiono improvvisamente. Possono includere sudorazione fredda, pelle fredda e pallida, affaticamento, nervosismo o tremore, ansia, stanchezza o debolezza insolita, stato confusionale, difficoltà di concentrazione, sonnolenza, fame eccessiva, alterazioni della vista, mal di testa, nausea e palpitazioni.
Reazioni nel sito di iniezione
Negli studi di fase III, sono state segnalate reazioni nel sito di iniezione nell'1.6% dei pazienti trattati con insulina icodec rispetto all'1.4% dei pazienti trattati con insulina basale giornaliera. La maggior parte delle reazioni nel sito di iniezione nei pazienti trattati con insulina icodec (75%) è stata riportata nello studio in doppio cieco, double-dummy, con controllo attivo (ONWARDS 3). Nei pazienti trattati con insulina basale giornaliera, in questo studio è stato riportato il 21% delle reazioni nel sito di iniezione.
In generale, negli studi di fase III, i segni e sintomi più frequenti di reazioni nel sito di iniezione sono stati eritema e prurito. La gravità massima delle reazioni nel sito di iniezione nei pazienti trattati con insulina icodec è stata lieve (94%) o moderata (6%). Non sono state segnalate reazioni gravi nel sito di iniezione.
Anticorpi anti-insulina
La somministrazione di insulina può causare la formazione di anticorpi anti-insulina. In rari casi la presenza di tali anticorpi anti-insulina può richiedere un aggiustamento della dose di insulina al fine di compensare una tendenza all'iperglicemia o all'ipoglicemia.
Durante i periodi di trattamento di 26 settimane in tre studi clinici di fase III su adulti con diabete mellito di tipo 2 con prelievo di campioni per anticorpi anti-medicamento (ADA) fino a 31 settimane, tra l'1.6% e il 31.5% dei pazienti trattati con insulina icodec sono risultati positivi al basale e tra il 70.2% e il 79.0% sono risultati positivi agli anticorpi anti-insulina icodec almeno una volta durante lo studio.
In uno studio di fase III su adulti con diabete mellito di tipo 1 con campionamento di ADA fino a 57 settimane, il tasso di positività agli ADA al basale era del 50.2% e in qualsiasi momento dopo la misurazione basale dell'80.6%.
Nessuno degli studi di fase III ha rilevato un effetto clinicamente significativo degli anticorpi anti-insulina icodec sulla farmacocinetica, sull'efficacia o sulla sicurezza dell'insulina icodec.
Quando si interpretano le differenze tra l'incidenza di anticorpi anti-insulina icodec e anticorpi contro altri prodotti da studi precedenti, è necessario tenere presente che il rilevamento e la quantificazione della formazione di anticorpi dipendono dalla sensibilità e dalla specificità del rispettivo test e possono essere influenzati da altri fattori variabili (come il momento del prelievo del campione, l'uso concomitante di farmaci, comorbidità).
Popolazioni speciali
I risultati degli studi clinici non indicano differenze nella frequenza, nel tipo e nella gravità degli effetti indesiderati nei pazienti anziani e nei pazienti con insufficienza renale o epatica rispetto ai dati complessivi della popolazione generale (vedere «Proprietà/Effetti»).
Notificia di effetti collaterali sospetti
La notificia di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.
Posologia eccessiva
Non è possibile definire una posologia eccessiva specifica per l'insulina. Tuttavia, se un paziente riceve più insulina di quanto necessario, l'ipoglicemia può svilupparsi in diversi stadi:
·Lievi episodi ipoglicemici possono essere trattati con la somministrazione orale di glucosio o altri prodotti contenenti zucchero. Si raccomanda pertanto che il paziente porti sempre con sé prodotti contenenti zucchero.
·Gli episodi ipoglicemici gravi in cui il paziente non è in grado di trattarsi in autonomia possono essere trattati con la somministrazione intramuscolare, sottocutanea o intranasale di glucagone da parte di una persona esperta o con la somministrazione endovenosa di glucosio da parte di un operatore sanitario. Se il paziente non risponde al glucagone entro 10-15 minuti, è necessario somministrare glucosio per via endovenosa. Una volta riacquistata coscienza, si raccomanda la somministrazione orale di carboidrati per prevenire una recidiva.
Il passaggio da un'insulina basale una o due volte al giorno ad Awiqli può causare sovradosaggio, in particolare se la singola dose aggiuntiva viene somministrata anche dopo la prima iniezione contrariamente a quanto raccomandato (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»).
I sovradosaggi sono stati valutati in uno studio clinico che ha confrontato una dose doppia o tripla di insulina icodec con una dose doppia o tripla di insulina glargine (100 unità/ml). Non è stato osservato alcun aumento del rischio complessivo né una maggiore durata dell'ipoglicemia con insulina icodec rispetto all'insulina glargine, a condizione che la successiva dose settimanale sia stata saltata. Durante i periodi di trattamento non si sono verificati episodi ipoglicemici gravi (grado 3). Durante l'ipoglicemia indotta da dosi doppie o triple di insulina, l'insulina icodec ha prodotto reazioni sintomatiche comparabili e reazioni ormonali controregolatorie moderatamente più forti rispetto all'insulina glargine.
Proprietà/Effetti
Codice ATC
A10AE07
Meccanismo d'azione
L'effetto primario dell'insulina, inclusa l'insulina icodec, è la regolazione del metabolismo del glucosio. L'insulina e i suoi analoghi riducono la concentrazione di glucosio nel sangue attivando specifici recettori dell'insulina, stimolando l'assunzione di glucosio periferico, in particolare nelle cellule del muscolo scheletrico e adipose, e inibendo la produzione di glucosio nel fegato. L'insulina inibisce anche la lipolisi e la proteolisi e aumenta la sintesi proteica. Quando l'insulina icodec si lega al recettore dell'insulina umana, ha gli stessi effetti farmacologici dell'insulina umana.
L'insulina icodec si lega in modo forte ma reversibile all'albumina, formando un deposito di insulina icodec sostanzialmente inattiva nel flusso sanguigno e nello spazio interstiziale. In questo modo l'insulina icodec viene rilasciata in maniera lenta e continua e si lega specificamente al recettore dell'insulina, con conseguente effetto ipoglicemizzante. Inoltre, la clearance dell'insulina icodec è molto lenta a causa del ridotto legame con i recettori dell'insulina e della ridotta degradazione enzimatica.
Farmacodinamica
L'effetto ipoglicemizzante dell'insulina icodec persiste a dosi clinicamente rilevanti per l'intero intervallo di dosaggio di una settimana. L'effetto di riduzione massima della glicemia di insulina icodec si verifica nei giorni 2-4 dopo l'iniezione e si osserva un profilo farmacodinamico più piatto per il diabete mellito di tipo 2 rispetto al diabete mellito di tipo 1 (Figura 1).
Figura 1: Profilo del tasso di infusione del glucosio di insulina icodec in una settimana intera allo stato stazionario nel diabete mellito di tipo 2 (A) e di tipo 1 (B).
A)
B)
Note: la linea rappresenta la media dei singoli profili di infusione del glucosio (GIR) previsti nel modello. I punti e le barre di errore sono valori medi e intervalli di confidenza al 95% dei singoli profili GIR attenuati. A: Profilo GIR del diabete mellito di tipo 2; B: Profilo GIR del diabete mellito di tipo 1.
In base ai dati ottenuti con l'iniezione di insulina icodec alle 20:00 (in relazione al Giorno 0).
Lo stato clinico stazionario è stato raggiunto dopo 2-4 settimane se la somministrazione di insulina icodec è stata avviata senza una singola dose aggiuntiva e dopo 2-3 settimane se è stata somministrata una dose singola del 50% in aggiunta alla prima dose.
Efficacia clinica
La sicurezza e l'efficacia dell'insulina icodec sono state valutate in sei studi clinici di fase III, multinazionali, randomizzati, con controllo attivo, in aperto o in cieco, a gruppi paralleli, della durata di 26 o 52 settimane (ONWARDS 1-6). Negli studi, 2170 pazienti hanno ricevuto insulina icodec (1880 con diabete mellito di tipo 2 e 290 con diabete mellito di tipo 1). In tutti gli studi è stato adottato un approccio Treat-to-Target, ad eccezione di ONWARDS 5, che è stato progettato per simulare un ambiente di pratica clinica in cui l'insulina icodec è stata utilizzata insieme a un'app di supporto al dosaggio.
L'effetto dell'insulina icodec è stato valutato nei pazienti naïve all'insulina (terapia di prima linea con insulina nel diabete mellito di tipo 2, Tabelle 3 e 4) nei pazienti precedentemente trattati con insulina basale (intensificazione dell'insulina nel diabete di tipo 2, Tabella 5) nei pazienti precedentemente trattati con uno schema basal-bolus (intensificazione dell'insulina nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, Tabella 6) e nei pazienti con diabete mellito di tipo 1 (Tabella 7).
In tutti e sei gli studi è stata confermata la non inferiorità in termini di riduzione dell'HbA1c tra il basale e la fine dello studio rispetto all'uso quotidiano di insuline basali. La superiorità dell'insulina icodec rispetto all'insulina basale giornaliera nella riduzione dell'HbA1c è stata dimostrata in quattro studi nel diabete mellito di tipo 2. Il miglioramento dell'HbA1c non è stato influenzato da sesso, razza, età, durata del diabete (<10 anni e ≥10 anni), HbA1c al basale (<8% o ≥8%) o indice di massa corporea (IMC) al basale.
Pazienti con diabete mellito di tipo 2
Nei tre studi che includevano pazienti con diabete mellito di tipo 2 naïve all'insulina (ONWARDS 1, 3 e 5), l'insulina icodec ha dimostrato un controllo glicemico (HbA1c) superiore rispetto alle insuline basali giornaliere (Tabelle 3 e 4). Nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 precedentemente trattati con insulina basale (ONWARDS 2), l'insulina icodec ha anche dimostrato un controllo glicemico (HbA1c) superiore rispetto all'insulina degludec (Tabella 5).
I risultati di tutti gli studi clinici condotti su pazienti con diabete mellito di tipo 2 hanno dimostrato che il tasso di ipoglicemia confermata nei pazienti trattati con insulina icodec non differiva statisticamente in modo significativo da quello dei pazienti trattati con insulina degludec o insulina glargine (Tabelle 3, 4, 5, 6).
Percentuale di pazienti che hanno raggiunto un livello di HbA1c <7% senza ipoglicemia grave o clinicamente significativa
Nei quattro studi condotti su pazienti naïve all'insulina e su pazienti precedentemente trattati con sola insulina basale, tra il 36.7%-52.6% dei pazienti trattati con insulina icodec hanno raggiunto un livello di HbA1c <7 % nelle prime 12 settimane del periodo di trattamento programmato senza alcun livello di ipoglicemia grave (grado 3) o clinicamente significativa (grado 2). La percentuale di pazienti trattati con insulina degludec o insulina glargine variava dal 26.8% al 42.6% (Tabelle 3, 4, 5).
Tabella 3: Risultati di studi clinici in doppio cieco (26 settimane) e in aperto (52 settimane) su adulti con diabete mellito di tipo 2 (naïve all'insulina) – ONWARDS 3 e ONWARDS 1
| 26 settimane di trattamento – ONWARDS 3 | 52 settimane di trattamento – ONWARDS 1 |
| Insulina icodec | Insulina degludec | Insulina icodec | Insulina glargine 100 unità/ml |
N (set di analisi) completo) | 294 | 294 | 492 | 492 |
HbA1c (%) |
Fine dello studio* | 6.95 | 7.16 | 6.93 | 7.12 |
Variazione rispetto al basale* | −1.57 | −1.36 | −1.55 | −1.35 |
Differenza stimata | −0.21 [−0.34; −0.08] | −0.19 [−0.36; −0.03] |
Pazienti (%) che hanno raggiunto i seguenti livelli di HbA1c |
<7%* | 56.83 | 41.64 | 57.57 | 45.44 |
Odds ratio stimato | 1.85 [1.29; 2.64] | 1.63 [1.24; 2.14] |
<7% senza ipoglicemia di grado 2 o 3* | 52.13 | 39.86 | 52.56 | 42.58 |
Odds ratio stimato | 1.64 [1.16; 2.33]a | 1.49 [1.15; 1.94]a |
* Media dei minimi quadrati (media MQ)
a Maggiore probabilità di raggiungere l'obiettivo di HbA1c senza ipoglicemia di grado 3 o 2 nelle prime 12 settimane nei pazienti trattati con insulina icodec
Tabella 4: Risultati dello studio clinico in aperto su adulti con diabete mellito di tipo 2 naïve all'insulina – ONWARDS 5
| 52 settimane di trattamento |
| Insulina icodec con app di supporto al dosaggio | Insuline basali giornaliere** |
N (set di analisi completo) | 542 | 543 |
HbA1c (%) |
Fine dello studio* | 7.24 | 7.61 |
Variazione rispetto al basale* | −1.68 | −1.31 |
Differenza stimata | −0.38 [−0.66; −0.09] |
Pazienti (%) che hanno raggiunto i seguenti livelli di HbA1c |
<7%* | 46.76 | 34.65 |
Odds ratio stimato | 1.66 [1.24; 2.21] |
<7% senza ipoglicemia di grado 2 o 3* | 40.53 | 31.61 |
Odds ratio stimato | 1.47 [1.13; 1.92]a |
* Media dei minimi quadrati (media MQ)
** Le insuline basali giornaliere erano insulina degludec e insulina glargine (100 unità/ml e 300 unità/ml).
a Maggiore probabilità di raggiungere l'obiettivo di HbA1c senza ipoglicemia di grado 2 o 3 nelle prime 12 settimane nei pazienti trattati con insulina icodec
Tabella 5: Risultati dello studio clinico in aperto su adulti con diabete mellito di tipo 2 (pazienti precedentemente trattati solo con insulina basale) – ONWARDS 2
| 26 settimane di trattamento |
| Insulina icodec | Insulina degludec |
N (set di analisi completo) | 263 | 263 |
HbA1c (%) |
Fine dello studio* | 7.20 | 7.42 |
Variazione rispetto al basale* | −0.93 | −0.71 |
Differenza stimata | −0.22 [−0.37; −0.08] |
Pazienti (%) che hanno raggiunto i seguenti livelli di HbA1c |
<7%* | 40.32 | 26.49 |
Odds ratio stimato | 1.88 [1.26; 2.79] |
<7% senza ipoglicemia di grado 2 o 3* | 36.73 | 26.79 |
Odds ratio stimato | 1.59 [1.07; 2.36]a |
* Media dei minimi quadrati (media MQ)
a Maggiore probabilità di raggiungere l'obiettivo di HbA1c senza ipoglicemia di grado 2 o 3 nelle prime 12 settimane nei pazienti trattati con insulina icodec
Tabella 6: Risultati dello studio clinico in aperto su adulti con diabete mellito di tipo 2 (pazienti precedentemente trattati con schema basal-bolus) – ONWARDS 4
| 26 settimane di trattamento |
| Insulina icodec | Insulina glargine 100 unità/ml |
N (set di analisi completo) | 291 | 291 |
HbA1c (%) |
Fine dello studio* | 7.14 | 7.12 |
Variazione rispetto al basale* | −1.16 | −1.18 |
Differenza stimata | 0.02 [−0.11; 0.15] |
Pazienti (%) che hanno raggiunto i seguenti livelli di HbA1c |
<7%* | 40.69 | 45.48 |
Odds ratio stimato | 0.82 [0.58; 1.17] |
<7% senza episodi di ipoglicemia di grado 2 o 3* | 26.48 | 25.24 |
Odds ratio stimato | 1.07 [0.73; 1.55] |
* Media dei minimi quadrati (media MQ)
Pazienti con diabete mellito di tipo 1
In uno studio in aperto di 26 settimane con estensione di 26 settimane (ONWARDS 6), 582 pazienti con diabete mellito di tipo 1 trattati con basal-bolus sono stati randomizzati a insulina icodec e insulina degludec (100 unità/ml). Al basale, i pazienti avevano una durata media del diabete di 19.5 anni, un valore medio di HbA1c di 60 mmol/mol (7.6%), un valore medio di glucosio plasmatico a digiuno di 9.8 mmol/l e un IMC medio di 26.5 kg/m2. Lo studio è stato stratificato in base al trattamento con insulina basale (due volte al giorno/insulina glargine 300 unità/ml o una volta al giorno) e all'HbA1c (o <8% o ≥8%) al momento della preselezione (Tabella 7).
In questa popolazione di pazienti, il tasso di ipoglicemia era statisticamente significativamente maggiore nei pazienti trattati con insulina icodec rispetto a insulina degludec (Tabella 7).
La probabilità di raggiungere un livello di HbA1c <7% non è risultata statisticamente significativamente diversa tra i bracci di trattamento. Il trattamento con insulina icodec ha dimostrato una riduzione non inferiore dell'HbA1c rispetto a insulina degludec in pazienti con diabete mellito di tipo 1.
Tabella 7: Risultati dello studio clinico in aperto su adulti con diabete mellito di tipo 1 – ONWARDS 6
| 26 settimane di trattamento |
| Insulina icodec | Insulina degludec |
N (set di analisi completo) | 290 | 292 |
HbA1c (%) |
Fine dello studio* | 7.15 | 7.10 |
Variazione rispetto al basale* | −0.47 | −0.51 |
Differenza stimata | 0.05 [−0.13; 0.23] |
Pazienti (%) che hanno raggiunto i seguenti livelli di HbA1c |
<7%* | 40.20 | 45.72 |
Odds ratio stimato | 0.80 [0.53; 1.19] |
<7% senza episodi di ipoglicemia di grado 2 o 3* | 9.55 | 16.74 |
Odds ratio stimato | 0.52 [0.33; 0.85]a |
Valore del glucosio plasmatico a digiuno (mmol/l) |
Fine dello studio* | 8.91 | 7.88 |
Variazione rispetto al basale* | −0.84 | −1.87 |
Differenza stimata | 1.03 [0.48; 1.59]b |
Tempo nell'intervallo target (3.9-10.0 mmol/l) (%)** |
Settimane 22-26 | 59.10 | 60.85 |
Differenza stimata | −2.00 [−4.38; 0.38]b,c |
* Media dei minimi quadrati (media MQ)
** I dati del CGM in aperto sono stati raccolti in uno studio su pazienti con diabete mellito di tipo 1.
a Maggiore probabilità di raggiungere l'obiettivo di HbA1c senza ipoglicemia di grado 3 o 2 nelle prime 12 settimane nei pazienti trattati con insulina degludec
b Nessuna correzione per test multipli (multiplicity)
c -2.00% corrisponde a circa 29 minuti in meno al giorno entro l'intervallo target.
Monitoraggio continuo del glucosio (CGM - Continuous Glucose Monitoring)
In uno studio clinico in aperto (ONWARDS 1), i pazienti naïve all'insulina con diabete mellito di tipo 2 trattati con insulina icodec una volta alla settimana sono stati per il 71.94% del tempo nell'intervallo target (3.9-10 mmol/l), in base alle misurazioni ottenute con GCM in cieco, rispetto al 66.90% con insulina glargine 100 unità/ml. La differenza di trattamento stimata tra i due bracci era statisticamente significativa, pari al 4.27% [1.92; 6.62]. Ciò corrisponde a circa 61 minuti in più al giorno all'interno dell'intervallo target nel braccio insulino-icodec. Entrambi i gruppi sono stati valutati nelle ultime quattro settimane del periodo di trattamento programmato (Tabella 3).
Esiti riferiti dal paziente (PRO – Patient Reported Outcomes)
Il questionario DTSQs è stato utilizzato in due studi in pazienti con diabete mellito di tipo 2: in uno studio con pazienti naïve all'insulina con sola insulina basale (in combinazione con un'app di supporto al dosaggio) e in uno studio con pazienti precedentemente trattati solo con insulina basale. Sulla base della somma dei punteggi di sei item, i risultati mostrano che l'insulina icodec ha aumentato significativamente la soddisfazione complessiva del trattamento rispetto alle insuline basali giornaliere. Inoltre, tra i pazienti con diabete mellito di tipo 2 naïve all'insulina, il punteggio dell'intervallo di compliance misurato nel questionario TRIM-D è stato più alto nei pazienti trattati con insulina icodec in combinazione con un'app di supporto al dosaggio rispetto a quelli trattati con insulina basale giornaliera.
I pazienti con diabete mellito di tipo 1 con schema basal-bolus hanno riportato miglioramento della soddisfazione del trattamento rispetto al basale in entrambi i bracci di trattamento. È stato riportato un miglioramento più significativo della soddisfazione del trattamento con insulina degludec rispetto a insulina icodec.
Valutazione cardiovascolare
Nei pazienti trattati con insulina icodec è stata riportata un'incidenza simile di eventi avversi cardiovascolari maggiori (major adverse cardiovascular events, MACE) rispetto a quelli trattati con insulina basale giornaliera. L'Hazard Ratio stimato dall'analisi del tempo al primo MACE confermato dal Comitato di valutazione degli eventi (event adjudication committee, EAC) nel pool di fase III era HR: 0.84; CI al 95% [0.48; 1.49] per insulina icodec rispetto a insulina basale giornaliera.
Pediatria
La sicurezza e l'efficacia di Awiqli nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Farmacocinetica
Assorbimento
L'insulina icodec è un'insulina basale che si lega in modo reversibile all'albumina, determinando un lento rilascio di insulina icodec dal deposito sostanzialmente inattivo nel flusso sanguigno e nello spazio interstiziale. Il recettore dell'insulina viene attivato dall'insulina icodec, che produce un effetto ipoglicemizzante uniformemente distribuito nell'intervallo di dosaggio di una settimana.
Lo stato clinico stazionario è stato raggiunto dopo 2-4 settimane se la somministrazione di insulina icodec è stata avviata senza una singola dose aggiuntiva e dopo 2-3 settimane se è stata somministrata una dose singola del 50% in aggiunta alla prima dose.
Dopo l'iniezione sottocutanea di insulina icodec, la variabilità intra-individuale dell'esposizione totale tra le settimane è considerata bassa (il coefficiente di variazione per insulina icodec è stato del 5.90% nei soggetti con diabete mellito di tipo 2 allo stato stazionario).
Distribuzione
L'affinità dell'insulina icodec con l'albumina sierica corrisponde a un legame delle proteine plasmatiche >99% nel plasma umano.
Metabolismo
La degradazione dell'insulina icodec è simile a quella dell'insulina umana; i metaboliti sierici sono considerati farmacologicamente inattivi a causa della mancanza della catena A.
Eliminazione
L'emivita dopo la somministrazione sottocutanea è di circa una settimana, indipendentemente dalla dose.
Linearità
La proporzionalità della dose sarà osservata nell'esposizione totale dopo somministrazione sottocutanea nell'intervallo terapeutico.
Cinetica di gruppi di pazienti speciali
Complessivamente, le proprietà farmacocinetiche di insulina icodec sono state mantenute in base alle analisi cinetiche della popolazione e non vi è stata alcuna differenza clinicamente rilevante nell'esposizione tra soggetti di sesso femminile e maschile, tra adulti anziani e giovani adulti.
Gli effetti della disfunzione renale o epatica sulla farmacocinetica di insulina icodec sono stati valutati in due studi a dose singola a gruppi paralleli in aperto. L'esposizione all'insulina icodec è risultata leggermente aumentata nei pazienti con insufficienza renale o epatica rispetto ai pazienti con funzionalità renale o epatica normale (16-21%, contro 13-15%). Tuttavia, la rilevanza clinica di queste piccole differenze è limitata, poiché l'insulina icodec deve essere somministrata in base alle esigenze individuali (vedere «Posologia/Impiego»). Inoltre, le proprietà farmacocinetiche di insulina icodec sono state mantenute in un ampio spettro di livelli sierici di albumina (2.72-5.08 g/dl).
Dati preclinici
I dati preclinici degli studi su farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazione ripetuta e cancerogenicità non evidenziano alcun problema di sicurezza per l'essere umano, ad eccezione dell'ipoglicemia.
Tossicità riproduttiva
Non sono stati osservati effetti di insulina icodec sulla fertilità in studi condotti su ratti; l'esposizione più alta degli animali è risultata essere di circa 4.5 volte (maschi) e 1.5 volte (femmine) l'esposizione plasmatica clinica.
Negli studi su ratti in gravidanza, il trattamento con insulina icodec non ha prodotto effetti sullo sviluppo embriofetale. Nei conigli si sono verificati aborti e maggiori perdite pre- e post-impianto a una dose secondariamente associata a ipoglicemia con tossicità materna; l'esposizione materna era circa 1.7 volte l'esposizione plasmatica clinica.
In uno studio sullo sviluppo pre/postnatale nei ratti, nel gruppo ad alto dosaggio (50 nmol/kg/giorno) si sono verificati effetti avversi (risultati clinici, riduzione del peso corporeo e mortalità) nei cuccioli da latte. Questi effetti sono attribuiti alla presenza di tossicità materna secondaria a ipoglicemia. L'esposizione materna alla dose senza effetti avversi sui cuccioli (35 nmol/kg/giorno) era inferiore all'esposizione plasmatica clinica.
Altre indicazioni
Incompatibilità
Questo medicamento non deve essere miscelato con altri medicinali.
Le sostanze aggiunte ad Awiqli possono causare la degradazione dell'insulina icodec.
Awiqli non deve essere aggiunto alle soluzioni per infusione.
Stabilità
Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Stabilità dopo l'apertura della penna
Il medicamento non deve essere conservato per più di 12 settimane dopo l'apertura o in caso di trasporto come sostituzione. Conservare a temperatura inferiore a 30°C. Può essere conservato in frigorifero (2-8°C). Tenere il cappuccio sulla penna per proteggere il contenuto dalla luce.
Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Prima del primo utilizzo
Conservare in frigorifero (2-8°C).
Non congelare. Tenere lontano dagli elementi refrigeranti.
Tenere il cappuccio sulla penna per proteggere il contenuto dalla luce.
Dopo l'apertura o se trasportato come sostituzione
Condizioni di conservazione dopo l'apertura del medicamento, vedere «Stabilità dopo l'apertura della penna».
Indicazioni per la manipolazione
Questo medicamento è destinato all'uso da parte di una sola persona.
Awiqli non deve essere utilizzato se la soluzione non appare limpida e incolore.
Una volta congelato, Awiqli non deve essere utilizzato.
Prima di ogni iniezione è sempre necessario collegare un nuovo ago. Gli aghi non devono essere utilizzati più di una volta. Gli aghi devono essere smaltiti immediatamente dopo l'uso.
In caso di ago bloccato, il paziente deve seguire le istruzioni per l'uso riportate nel foglietto illustrativo.
Smaltire i rifiuti in conformità alle normative locali.
Per informazioni dettagliate sull'uso, consultare il foglietto illustrativo.
Numero dell'omologazione
69389 (Swissmedic)
Confezioni
Penna preriempita Awiqli (FlexTouch) contenente 700 unità di insulina icodec in 1 ml di soluzione.
·1 penna preriempita (con o senza aghi monouso NovoFine® Plus). (B)
Penna preriempita Awiqli (FlexTouch) contenente 1050 unità di insulina icodec in 1.5 ml di soluzione.
·1 penna preriempita (con o senza aghi monouso NovoFine® Plus). (B)
Penna preriempita Awiqli (FlexTouch) contenente 2100 unità di insulina icodec in 3 ml di soluzione.
·1 penna preriempita (con o senza aghi monouso NovoFine® Plus). (B)
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Titolare dell’omologazione
Novo Nordisk Pharma AG, Kloten
Domicilio: Zürich
Stato dell'informazione
Dicembre 2023