â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto. Per indicazioni sulla segnalazione di effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».
Elrexfio è omologato temporaneamente, cfr. rubrica «Indicazioni/possibilità d’impiego».
Elrexfio®
Pfizer AG
Composizione
Principi attivi
Elranatamabum [prodotto utilizzando linee di cellule ovariche di criceto cinese ricombinanti (linee cellulari CHO)].
Sostanze ausiliarie
L-histidinum, L-histidini hydrochloridum monohydricum, dinatrii edetas dihydricus, polysorbatum 80, saccharum, aqua ad iniectabile.
Contenuto di sodio: 0.006 mg per ml.
Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità
Soluzione iniettabile per uso sottocutaneo.
Elrexfio 44 mg: 1 flaconcino da 1.1 ml contiene 44 mg di elranatamab, corrispondenti a 40 mg/ml.
Elrexfio 76 mg: 1 flaconcino da 1.9 ml contiene 76 mg di elranatamab, corrispondenti a 40 mg/ml.
Soluzione liquida da limpida a leggermente opalescente, da incolore a marroncino chiaro, con un pH di 5.8 e un'osmolarità di circa 301 mOsm/l.
Indicazioni/Possibilità d'impiego
Elrexfio è indicato in monoterapia per il trattamento del mieloma multiplo recidivato o refrattario in pazienti adulti il cui mieloma multiplo è refrattario ad almeno un principio attivo immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo monoclonale anti-CD38, e che hanno mostrato una progressione nel corso dell'ultima terapia (cfr. «Efficacia clinica»).
A causa dell'incompletezza dei dati clinici in sede di valutazione della domanda, questa indicazione viene omologata in via temporanea (art. 9a legge sugli agenti terapeutici). L'omologazione temporanea è vincolata necessariamente all'adempimento tempestivo delle condizioni. Una volta soddisfatte le condizioni, l'omologazione temporanea può essere trasformata in un'omologazione ordinaria.
Posologia/Impiego
Il trattamento con Elrexfio deve essere iniziato e supervisionato da medici esperti nel trattamento del mieloma multiplo, della sindrome da rilascio di citochine (cytokine release syndrome, CRS) e della sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (immune effector cell-associated neurotoxicity syndrome, ICANS).
Elrexfio deve essere somministrato da un medico con personale medico adeguatamente addestrato e attrezzature mediche appropriate per il trattamento di eventuali effetti indesiderati gravi, tra cui CRS e ICANS (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).
Al fine di garantire la tracciabilità dei medicamenti di produzione biotecnologica, il nome commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere documentati a ogni trattamento.
Pretrattamento
Circa 1 ora prima di ciascuna delle prime tre dosi di Elrexfio secondo lo schema posologico, comprendente la dose di titolazione 1, la dose di titolazione 2 e la prima dose di trattamento completa come descritto nella tabella 1, devono essere somministrati i seguenti medicamenti di pretrattamento per ridurre il rischio di CRS (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»):
·Paracetamolo 500 mg per via orale (o equivalente)
·Desametasone 20 mg per via orale o endovenosa (o equivalente)
·Difenidramina 25 mg per via orale (o equivalente)
Posologia abituale
Le dosi raccomandate di Elrexfio come iniezione sottocutanea (s.c.) sono di 12 mg il giorno 1 e 32 mg il giorno 4 come dosi di titolazione, seguite da una dose di trattamento completa di 76 mg alla settimana dalla settimana 2 alla settimana 24, cfr. schema posologico raccomandato nella tabella 1.
Nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento con Elrexfio per almeno 24 settimane e hanno ottenuto una risposta [risposta parziale (partial response, PR) o migliore e mantenimento di tale risposta per almeno 2 mesi], l'intervallo di somministrazione deve essere esteso a una volta ogni due settimane.
I pazienti devono essere trattati con Elrexfio fino alla progressione della malattia o alla comparsa di una tossicità inaccettabile.
Elrexfio deve essere somministrato per via sottocutanea secondo lo schema posologico di titolazione riportato nella tabella 1, per ridurre l'incidenza e la gravità di CRS e ICANS. A causa del rischio di CRS e ICANS, i pazienti devono essere monitorati come indicato nel seguente paragrafo «Monitoraggio» dopo la somministrazione di ciascuna delle due dosi di titolazione secondo lo schema posologico di Elrexfio (cfr. anche «Avvertenze e misure precauzionali»).
Tabella 1. Schema posologico di Elrexfio
Schema posologico | Settimana/giorno | Dose (s.c.) |
Titolazionea,b | Settimana 1: giorno 1 | Dose di titolazione 1 | 12 mg |
Settimana 1: giorno 4 | Dose di titolazione 2 | 32 mg |
Somministrazione settimanalea,c,d | Settimane 2–24: giorno 1 | Dose di trattamento completa | 76 mg una volta alla settimana |
Somministrazione ogni 2 settimaned,e | Dalla settimana 25: giorno 1 | Dose di trattamento completa | 76 mg ogni due settimane |
Abbreviazioni: s.c. = sottocutaneo a. Prima delle prime tre dosi di Elrexfio devono essere somministrati medicamenti di pretrattamento. b. Deve essere osservato un intervallo minimo di 2 giorni tra la dose di titolazione 1 (12 mg) e la dose di titolazione 2 (32 mg). c. Deve essere osservato un intervallo minimo di 3 giorni tra la dose di titolazione 2 (32 mg) e la prima dose di trattamento completa (76 mg). d. Mantenere un intervallo minimo di 6 giorni tra le dosi. e. Per i pazienti che hanno ottenuto una risposta [risposta parziale (partial response, PR) o migliore e mantenimento di tale risposta per almeno 2 mesi]. Nota: per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con Elrexfio dopo un differimento della dose consultare la tabella 2. |
Monitoraggio
Dopo le dosi di titolazione 1 e 2 di Elrexfio, il paziente deve essere monitorato in regime di ricovero per almeno 48 ore in centri adeguatamente attrezzati che dispongano di équipe multidisciplinari con un'esperienza tale da poter trattare con cure mediche intensive anche le complicanze più gravi. Inoltre, i pazienti devono essere monitorati quotidianamente per rilevare segni e sintomi di CRS e di tossicità neurologica e di altro tipo per 7 giorni dopo la somministrazione delle dosi di titolazione 1 e 2 di Elrexfio. Inoltre, i pazienti devono essere istruiti a rimanere vicino a un centro di trattamento durante questo periodo. Un eventuale ulteriore monitoraggio è a discrezione del medico.
Ripresa del trattamento con Elrexfio dopo un differimento della dose
Se una dose di Elrexfio è stata somministrata in ritardo, la terapia deve essere ripresa secondo le raccomandazioni riportate nella tabella 2 e l'uso di Elrexfio deve essere continuato secondo lo schema posologico (cfr. tabella 1). I medicamenti di pretrattamento (vedi sopra) devono essere utilizzati secondo le indicazioni riportate nella tabella 2.
Tabella 2. Raccomandazioni per la ripresa del trattamento con Elrexfio dopo un differimento della dose
Ultima dose somministrata | Tempo trascorso dall'ultima dose somministrata | Misure per la dose successiva |
Dose di titolazione 1 (12 mg) | ≤2 settimane (≤14 giorni) | Riprendere il trattamento con Elrexfio con la dose di titolazione 2 (32 mg).a Se tollerata, aumentare la dose a 76 mg 4 giorni dopo. |
>2 settimane (>14 giorni) | Riprendere il trattamento con Elrexfio con la dose di titolazione 1 (12 mg). |
Dose di titolazione 2 (32 mg) | ≤2 settimane (≤14 giorni) | Riprendere il trattamento con Elrexfio con 76 mg. |
>2 settimane e ≤4 settimane (>14 giorni e ≤28 giorni) | Riprendere il trattamento con Elrexfio con la dose di titolazione 2 (32 mg).a Se tollerata, aumentare la dose a 76 mg 1 settimana dopo. |
>4 settimane (>28 giorni) | Riprendere il trattamento con Elrexfio con la dose di titolazione 1 (12 mg). |
Qualsiasi dose di trattamento completa (76 mg) | ≤6 settimane (≤42 giorni) | Riprendere il trattamento con Elrexfio con 76 mg. |
>6 settimane e ≤12 settimane (>42 giorni e ≤84 giorni)b | Riprendere il trattamento con Elrexfio con la dose di titolazione 2 (32 mg). Se tollerata, aumentare la dose a 76 mg 1 settimana dopo. |
>12 settimane (>84 giorni)b | Riprendere il trattamento con Elrexfio con la dose di titolazione 1 (12 mg). |
a. Prima della dose di Elrexfio devono essere somministrati medicamenti di pretrattamento (cfr. «Pretrattamento»). b. Nei pazienti che hanno richiesto un differimento della dose di oltre 42 giorni a causa di un effetto indesiderato, devono essere valutati i benefici e i rischi della ripresa del trattamento con Elrexfio. |
Adeguamento della dose a causa di effetti indesiderati/interazioni
La riduzione della dose di Elrexfio non è raccomandata.
Può essere necessario ritardare la dose per trattare le tossicità associate a Elrexfio (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»). Per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con Elrexfio dopo un differimento della dose consultare la tabella 2.
Consultare le tabelle 3, 4 e 5 per le misure raccomandate in caso di effetti indesiderati come CRS, ICANS o tossicità neurologica senza ICANS; per il trattamento è necessario anche tenere conto delle attuali linee guida di consenso.
Per le misure raccomandate in caso di insorgenza di altri effetti indesiderati dopo l'uso di Elrexfio, consultare la tabella 6.
Tabella 3. Raccomandazioni per la gestione della CRS
Gradoa | Sintomi presenti | Misure |
Grado 1 | Temperatura ≥38 °Cb | • Sospendere Elrexfio fino alla risoluzione della CRS.c |
Grado 2 | Temperatura ≥38 °C con: • ipotensione che risponde alla somministrazione di liquidi e non richiede vasopressori, e/o • necessità di ossigeno somministrato mediante cannula nasale a basso flussod o a flusso libero | • Sospendere Elrexfio fino alla risoluzione della CRS.c • Monitoraggio quotidiano del paziente per un periodo di 48 ore dopo la successiva somministrazione di Elrexfio. Istruire il paziente a rimanere vicino a una struttura medica. |
Grado 3 (prima insorgenza) | Temperatura ≥38 °C con: • ipotensione che richiede un vasopressore con o senza vasopressina, e/o • necessità di ossigeno somministrato mediante cannula nasale ad alto flussod, maschera a ossigeno, maschera non-rebreather o maschera di Venturi | • Sospendere Elrexfio fino alla risoluzione della CRS.c • Somministrare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. • Monitoraggio quotidiano del paziente per un periodo di 48 ore dopo la successiva somministrazione di Elrexfio. Istruire il paziente a rimanere vicino a una struttura medica. |
Grado 3 (recidiva) | Temperatura ≥38 °C con: • ipotensione che richiede un vasopressore con o senza vasopressina, e/o • necessità di ossigeno somministrato mediante cannula nasale ad alto flussod, maschera a ossigeno, maschera non-rebreather o maschera di Venturi | • Interrompere definitivamente il trattamento con Elrexfio. • Somministrare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. |
Grado 4 | Temperatura ≥38 °C con: • ipotensione che richiede più vasopressori (esclusa la vasopressina), e/o • necessità di ossigeno a pressione positiva (ad es. pressione positiva continua [CPAP], pressione positiva bifasica [BiPAP], intubazione e ventilazione meccanica) | • Interrompere definitivamente il trattamento con Elrexfio. • Somministrare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. |
a. In base alla classificazione CRS 2019 dell'American Society for Transplantation and Cellular Therapy (ASTCT). b. Riconducibile a una CRS. La febbre non si manifesta necessariamente in concomitanza con l'ipotensione o l'ipossia, poiché può essere mascherata da interventi come il trattamento con antipiretici o la terapia anti-citochine. c. Per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con Elrexfio dopo un differimento della dose consultare la tabella 2. d. La cannula nasale a basso flusso corrisponde a un flusso di ≤6 l/min e la cannula nasale ad alto flusso corrisponde a un flusso di >6 l/min. |
Tabella 4 - Raccomandazioni per la gestione dell'ICANS
Gradoa | Sintomi presentib | Misure |
Grado 1 | Punteggio ICE 7–9c OPPURE riduzione dello stato di coscienza:d il paziente si sveglia spontaneamente. | • Sospendere Elrexfio fino alla risoluzione dell'ICANS.e • Monitorare i sintomi neurologici e consultare un neurologo e altri specialisti per ulteriori valutazioni e trattamenti, se necessario. • Considerare medicamenti antiepilettici non sedativi per la profilassi delle convulsioni. |
Grado 2 | Punteggio ICE 3-6c OPPURE riduzione dello stato di coscienza:d il paziente si sveglia se chiamato. | • Sospendere Elrexfio fino alla risoluzione dell'ICANS.e • Somministrazione di desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore. Continuare a somministrare desametasone fino a un miglioramento al grado 1 o inferiore e poi sospenderlo gradualmente. • Monitorare i sintomi neurologici e consultare un neurologo e altri specialisti per ulteriori valutazioni e trattamenti, se necessario. • Considerare medicamenti antiepilettici non sedativi per la profilassi delle convulsioni. • Monitoraggio quotidiano del paziente per un periodo di 48 ore dopo la successiva somministrazione di Elrexfio. Istruire il paziente a rimanere vicino a una struttura medica. |
Grado 3 (prima insorgenza) | Punteggio ICE 0–2c OPPURE riduzione dello stato di coscienza:d il paziente si sveglia solo alla stimolazione tattile OPPURE convulsionid: • qualsiasi crisi convulsiva clinica, focale o generalizzata che si risolva rapidamente o • crisi non convulsive all'elettroencefalogramma (EEG) che si risolvono con un intervento OPPURE aumento della pressione intracranica: edema focale/locale all'imaging cerebrale.d | • Sospendere Elrexfio fino alla risoluzione dell'ICANS.e • Somministrazione di desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore. Continuare a somministrare desametasone fino a un miglioramento al grado 1 o inferiore e poi sospenderlo gradualmente. • Monitorare i sintomi neurologici e consultare un neurologo e altri specialisti per ulteriori valutazioni e trattamenti, se necessario. • Considerare medicamenti antiepilettici non sedativi per la profilassi delle convulsioni. • Somministrare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. • Monitoraggio quotidiano del paziente per un periodo di 48 ore dopo la successiva somministrazione di Elrexfio.e Istruire il paziente a rimanere vicino a una struttura medica. |
Grado 3 (recidiva) | Punteggio ICE 0–2c OPPURE riduzione dello stato di coscienza:d il paziente si sveglia solo alla stimolazione tattile OPPURE convulsionid: • qualsiasi crisi convulsiva clinica, focale o generalizzata che si risolva rapidamente o • crisi non convulsive all'elettroencefalogramma (EEG) che si risolvono con un intervento OPPURE aumento della pressione intracranica: edema focale/locale all'imaging cerebrale.d | • Interrompere definitivamente Elrexfio. • Somministrazione di desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore. Continuare a somministrare desametasone fino a un miglioramento al grado 1 o inferiore e poi sospenderlo gradualmente. • Monitorare i sintomi neurologici e consultare un neurologo e altri specialisti per ulteriori valutazioni e trattamenti, se necessario. • Considerare medicamenti antiepilettici non sedativi per la profilassi delle convulsioni. • Somministrare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. |
Grado 4 | Punteggio ICE 0c OPPURE riduzione dello stato di coscienza:d • il paziente non è risvegliabile o necessita di stimoli tattili forti o ripetuti per svegliarsi oppure • stupore o coma OPPURE convulsionid: • crisi convulsive prolungate pericolose per la vita (>5 minuti) o • ripetute crisi cliniche o elettroencefalografiche senza che sia intervenuto un ritorno alle condizioni basali OPPURE reperti motori:d • profonda debolezza motoria focale, come emiparesi o paraparesi OPPURE aumento della pressione intracranica/edema cerebraled con segni/sintomi quali: • edema cerebrale diffuso all'imaging cerebrale o • postura decerebrata o decorticata o • paralisi del VI nervo cranico o • papilledema o • triade di Cushing. | • Interrompere definitivamente Elrexfio. • Somministrazione di desametasonef 10 mg per via endovenosa ogni 6 ore. Continuare a somministrare desametasone fino a un miglioramento al grado 1 o inferiore e poi sospenderlo gradualmente. • In alternativa, considerare l'uso di metilprednisolone 1000 mg al giorno per via endovenosa per 3 giorni. • Monitorare i sintomi neurologici e consultare un neurologo e altri specialisti per ulteriori valutazioni e trattamenti, se necessario. • Considerare medicamenti antiepilettici non sedativi per la profilassi delle convulsioni. • Somministrare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. |
a. In base alla classificazione ICANS 2019 dell'American Society for Transplantation and Cellular Therapy (ASTCT). b. Il trattamento si basa sull'evento più grave non dovuto ad altre cause. c. Se il paziente è risvegliabile e in grado di sostenere la valutazione dell'encefalopatia associata a cellule effettrici immunitarie (ICE), valutare quanto segue: orientamento (orientamento rispetto all'anno, al mese, alla città, all'ospedale = 4 punti); denominazione (nominare 3 oggetti, ad es. indicare un orologio, una penna, un bottone = 3 punti); esecuzione di comandi (ad es. «mi mostri 2 dita» o «chiuda gli occhi e tiri fuori la lingua» = 1 punto); capacità di scrittura (capacità di scrivere una frase standard = 1 punto); attenzione (contare all'indietro a partire da 100 di una decina alla volta = 1 punto). Se il paziente non è risvegliabile e non è in grado di sostenere la valutazione ICE (ICANS di grado 4) = 0 punti. d. Non riconducibile ad altre cause. e Per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con Elrexfio dopo un differimento della dose consultare la tabella 2. f. Tutte le indicazioni relative all'uso di desametasone si riferiscono a desametasone o a un medicamento equivalente. |
Tabella 5. Raccomandazioni per la gestione della tossicità neurologica senza ICANS
Effetto indesiderato | Gravità | Misure |
Tossicità neurologica senza ICANS | Grado 1 | • Sospendere Elrexfio fino alla risoluzione o alla stabilizzazione dei sintomi di tossicità neurologica. |
Grado 2 Grado 3 (prima insorgenza) | • Sospendere Elrexfio fino al miglioramento dei sintomi di tossicità neurologica al grado 1 o inferiore. • Somministrare una terapia di supporto. |
Grado 3 (recidiva) Grado 4 | • Interrompere definitivamente Elrexfio. • Somministrare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. |
Tabella 6. Misure raccomandate in caso di insorgenza di altri effetti indesiderati
Effetti indesiderati | Gravità | Misure |
Ematologici (cfr. «Effetti indesiderati») | Conta assoluta dei neutrofili <1.0 x 109/l | • Sospendere Elrexfio fino al raggiungimento di una conta assoluta dei neutrofili ≥1.0 x 109/l.b |
Neutropenia febbrile | • Sospendere Elrexfio fino al raggiungimento di una conta assoluta dei neutrofili ≥1 x 109/l e alla scomparsa della febbre.b |
Emoglobina <8 g/dl | • Sospendere Elrexfio fino al raggiungimento di un valore di emoglobina ≥8 g/dl.b |
Conta piastrinica <25'000/µl Conta piastrinica compresa tra 25'000/µl e 50'000/µl con emorragia | • Sospendere Elrexfio fino al raggiungimento di una conta piastrinica ≥25'000/µl senza segni di emorragia.b |
Non ematologicia (cfr. «Effetti indesiderati») | Grado 3 o 4 | • Sospendere Elrexfio fino alla regressione a un grado ≤1 o al ritorno alla condizione basale.b • In assenza di regressione, interrompere definitivamente il trattamento. |
a. Sulla base dei Common Terminology Criteria for Adverse Events del National Cancer Institute (NCI-CTCAE), versione 5.0. b. Per le raccomandazioni sulla ripresa del trattamento con Elrexfio dopo un differimento della dose consultare la tabella 2. |
Istruzioni posologiche speciali
Pazienti con disturbi della funzionalità epatica
Nei pazienti con lieve disturbo della funzionalità epatica non è necessario alcun aggiustamento della dose. Gli effetti di un disturbo della funzionalità epatica da moderata a grave sulla farmacocinetica di elranatamab non sono stati studiati (cfr. «Farmacocinetica»).
Pazienti con disturbi della funzionalità renale
Nei pazienti con disturbi della funzionalità renale da lievi a moderate non sono raccomandati aggiustamenti della dose. Elranatamab non è stato studiato in pazienti con gravi disturbi renali (cfr. «Farmacocinetica»).
Pazienti anziani
Non è necessario alcun aggiustamento della dose (cfr. «Proprietà/effetti» e «Farmacocinetica»).
Popolazione pediatrica
Elrexfio non è omologato per essere impiegato nella popolazione pediatrica.
Modo di somministrazione
Elrexfio è solo per iniezione sottocutanea.
Per indicazioni sulla manipolazione del medicamento prima dell'uso cfr. «Altre indicazioni».
Controindicazioni
Ipersensibilità a elranatamab o a una qualsiasi delle sostanze ausiliarie (cfr. rubrica «Composizione»).
Avvertenze e misure precauzionali
Sindrome da rilascio di citochine (CRS)
Nei pazienti trattati con Elrexfio possono verificarsi casi di CRS, incluse reazioni pericolose per la vita o fatali. I segni clinici di CRS possono includere febbre, ipossia, brividi, ipotensione, tachicardia, cefalea e aumento degli enzimi epatici (cfr. il paragrafo «Effetti indesiderati – Sindrome da rilascio di citochine»).
Per ridurre il rischio di CRS, il trattamento con Elrexfio deve essere iniziato secondo lo schema posologico di titolazione (cfr. tabella 1 in «Posologia/impiego»). I pazienti devono essere monitorati in modo appropriato dopo l'uso di Elrexfio (cfr. il paragrafo «Monitoraggio» in «Posologia/impiego»). Prima delle prime tre dosi di Elrexfio secondo lo schema posologico devono essere utilizzati medicamenti di pretrattamento per ridurre il rischio di CRS (cfr. il paragrafo «Pretrattamento» in «Posologia/impiego»). In caso di differimento della dose, seguire le raccomandazioni per la ripresa del trattamento con Elrexfio (cfr. tabella 2 in «Posologia/impiego»).
I pazienti devono essere istruiti a rivolgersi a un medico in caso di comparsa di segni di CRS.
Trattamento della CRS:
La CRS deve essere identificata sulla base del quadro clinico. Le altre possibili cause di febbre, ipossia e ipotensione devono essere considerate ed eventualmente trattate.
Al primo segno di CRS si deve sospendere Elrexfio e valutare immediatamente l'opportunità di un ricovero del paziente. La CRS deve essere trattata secondo le raccomandazioni riportate nella tabella 3 (cfr. «Posologia/impiego»); ulteriori trattamenti devono essere considerati sulla base delle linee guida locali della struttura. Se necessario, devono essere adottate misure di supporto per il trattamento della CRS (tra cui, ma non solo: antipiretici, idratazione endovenosa, vasopressori, somministrazione di ossigeno supplementare). Si devono prendere in considerazione esami di laboratorio per monitorare la coagulazione intravascolare disseminata (CID), i parametri ematologici e la funzionalità polmonare, cardiaca, renale ed epatica.
Tossicità neurologica inclusa ICANS
In seguito al trattamento con Elrexfio può insorgere tossicità neurologica grave o pericolosa per la vita, inclusa ICANS (cfr. il paragrafo «Effetti indesiderati – Tossicità neurologica inclusa ICANS»). I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni di tossicità neurologica durante il trattamento con Elrexfio (cfr. il paragrafo «Monitoraggio» in «Posologia/impiego»). In caso di differimento della dose, seguire le raccomandazioni per la ripresa del trattamento con Elrexfio (cfr. tabella 2 in «Posologia/impiego»). I pazienti devono essere istruiti a rivolgersi a un medico in caso di comparsa di segni o sintomi di tossicità neurologica.
In considerazione della possibilità di ICANS, i pazienti devono essere istruiti a non guidare veicoli o utilizzare macchinari pesanti o potenzialmente pericolosi durante la fase di titolazione di Elrexfio e alla comparsa di sintomi neurologici (cfr. «Posologia/impiego» ed «Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'impiego di macchine»).
Trattamento della tossicità neurologica:
Al primo segno di tossicità neurologica, inclusa ICANS, è necessario sospendere Elrexfio ed eseguire una valutazione neurologica. Devono essere escluse altre possibili cause dei sintomi neurologici. I pazienti devono essere esaminati immediatamente e trattati in base alla gravità. In caso di tossicità neurologica grave o pericolosa per la vita, è necessario iniziare una terapia di supporto, che può includere misure di terapia intensiva. Le raccomandazioni generali per il trattamento della tossicità neurologica sono riassunte nelle tabelle 4 e 5 (cfr. «Posologia/impiego»). I pazienti che hanno manifestato ICANS di grado 2 o superiore in seguito alla precedente dose di Elrexfio devono essere istruiti a rimanere vicino a una struttura medica dopo la dose successiva e devono essere sottoposti quotidianamente per un periodo di 48 ore a un monitoraggio dei segni corrispondenti dopo la dose successiva.
Infezioni
Nei pazienti trattati con Elrexfio sono state segnalate infezioni gravi, pericolose per la vita o fatali, comprese infezioni opportunistiche, infezioni virali di nuova insorgenza e riattivazione di infezioni virali (cfr. il paragrafo «Infezioni» in «Effetti indesiderati»).
È stata osservata epatotossicità fatale associata a infezione epatica da adenovirus e si è verificato un caso di riattivazione del virus dell''epatite B (HBV) durante la terapia con Elrexfio. A causa del possibile decorso fulminante, i pazienti nei quali è stata riscontrata una sierologia positiva per l'HBV devono essere monitorati durante il trattamento con Elrexfio e per almeno sei mesi dopo la sua interruzione per rilevare eventuali sintomi clinici e valori di laboratorio indicativi di una riattivazione dell'HBV.
Il trattamento con Elrexfio non deve essere iniziato in pazienti con infezioni attive. Prima e durante il trattamento con Elrexfio, i pazienti devono essere monitorati per individuare eventuali segni di infezione e trattati in modo appropriato. Elrexfio deve essere sospeso in base alla gravità, come indicato nella tabella 6 (cfr. «Posologia/impiego»). Il trattamento profilattico con antibiotici e antivirali deve essere somministrato secondo le linee guida locali della struttura. Se necessario, si deve prendere in considerazione il trattamento con immunoglobuline sottocutanee o endovenose (IVIG).
Epatotossicità
Elrexfio può causare un aumento dei livelli degli enzimi epatici (cfr. «Effetti indesiderati»). L'aumento dei livelli degli enzimi epatici può verificarsi con o senza una concomitante CRS. È stata osservata epatotossicità in relazione a infezione epatica da adenovirus e riattivazione dell'HBV (cfr. il paragrafo «Infezioni»).
Gli enzimi epatici e la bilirubina devono essere monitorati all'inizio e nel corso del trattamento come indicato clinicamente. Elrexfio deve essere sospeso in base alla gravità, come indicato nella tabella 6 (cfr. «Posologia/impiego»). Il trattamento deve essere effettuato secondo le linee guida locali della struttura.
Neutropenia
Nei pazienti trattati con Elrexfio sono state segnalate neutropenia e neutropenia febbrile (cfr. «Effetti indesiderati»). L'emocromo completo deve essere controllato all'inizio del trattamento con Elrexfio e a intervalli regolari durante il trattamento. Deve essere avviata una terapia di supporto secondo le linee guida locali della struttura. I pazienti neutropenici devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni di infezione. Il trattamento con Elrexfio deve essere sospeso come indicato nella tabella 6 (cfr. «Posologia/impiego»).
Ipogammaglobulinemia
Nei pazienti trattati con Elrexfio è stata segnalata ipogammaglobulinemia (cfr. «Effetti indesiderati»). Il livello di immunoglobuline deve essere monitorato durante il trattamento con Elrexfio. Se il livello di IgG scende al di sotto di 400 mg/dl, si deve prendere in considerazione la terapia con immunoglobuline per via sottocutanea o endovenosa e i pazienti devono essere sottoposti a un trattamento comprendente anche misure di protezione dalle infezioni e profilassi antibiotica secondo le linee guida locali della struttura.
Uso concomitante di vaccini a virus vivi
La sicurezza dell'immunizzazione con vaccini a virus vivi durante o dopo il trattamento con Elrexfio non è stata studiata. La vaccinazione con vaccini a virus vivi non è raccomandata nelle 4 settimane precedenti la prima dose di Elrexfio e durante il trattamento con Elrexfio.
Popolazioni di pazienti non esaminate negli studi clinici
I seguenti gruppi di pazienti sono stati esclusi dallo studio MagnetisMM-3: pazienti con performance status ECOG >2; trapianto di cellule staminali nelle 12 settimane precedenti l'arruolamento nello studio o Graft-versus-host-disease [GVHD] attiva; funzionalità cardiovascolare compromessa (inclusa LVEF <40%) o malattie cardiovascolari clinicamente significative, inclusa sindrome del QT lungo; funzionalità epatica inadeguata (transaminasi >2.5 x ULN, bilirubina totale >2 x ULN); funzionalità renale inadeguata (clearance della creatinina stimata <30 ml/min); funzionalità del midollo osseo inadeguata (conta assoluta dei neutrofili [absolute neutrophil count, ANC] <1.0 x 109/l, piastrine <25 x 109/l, emoglobina <8 g/dl); storia di neuropatia periferica sensoriale o motoria, inclusa sindrome di Guillain-Barré; infezioni attive; vaccini vivi.
Sostanze ausiliarie
Questo medicamento contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è essenzialmente «senza sodio».
Interazioni
Non sono stati effettuati studi con Elrexfio per l'analisi delle interazioni.
Il rilascio iniziale di citochine associato all'avvio del trattamento con Elrexfio potrebbe sopprimere gli enzimi del citocromo P450 (CYP). Il rischio maggiore di interazione è previsto durante la fase di titolazione di Elrexfio e fino a 7 giorni dopo una CRS. Durante questo periodo, nei pazienti che ricevono in concomitanza substrati sensibili del CYP con un indice terapeutico ristretto, è necessario monitorare la tossicità o la concentrazione del medicamento (ad es. ciclosporina). Se necessario, la dose del medicamento concomitante deve essere modificata.
Gravidanza, allattamento
Donne in età fertile
Lo stato di gravidanza delle donne in età fertile deve essere controllato prima di iniziare il trattamento con Elrexfio.
Le donne in età fertile devono usare un metodo contraccettivo affidabile durante il trattamento con Elrexfio e per 4 mesi dopo l'ultima dose.
Gravidanza
Non sono disponibili dati di studi sugli esseri umani o sugli animali per valutare il rischio dell'uso di elranatamab durante la gravidanza. È noto che le immunoglobuline umane (IgG) attraversano la placenta dopo il primo trimestre di gravidanza. A causa del suo meccanismo d'azione, elranatamab potrebbe danneggiare il feto se somministrato a una donna in gravidanza; Elrexfio non deve essere utilizzato durante la gravidanza, salvo nel caso in cui il trattamento con elranatamab sia reso necessario dallo stato clinico della donna.
Elrexfio è associato a ipogammaglobulinemia; pertanto, nei neonati di madri trattate con Elrexfio si deve prendere in considerazione la determinazione dei livelli di immunoglobuline.
Allattamento
Non è noto se elranatamab passi nel latte negli esseri umani o negli animali, se abbia effetti sui neonati allattati al seno o se comprometta la produzione di latte. È noto che le IgG umane passano nel latte materno. Non si può escludere un rischio per il lattante; pertanto l'allattamento al seno non è raccomandato durante il trattamento con Elrexfio e per 4 mesi dopo l'ultima dose.
Fertilità
Non sono disponibili dati relativi agli effetti di elranatamab sulla fertilità negli esseri umani. Gli effetti di elranatamab sulla fertilità maschile o femminile non sono stati studiati negli animali.
Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine
Elrexfio ha un effetto marcato sulla capacità di condurre veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine.
Data la possibilità di ICANS, i pazienti trattati con Elrexfio sono a rischio di riduzione della coscienza e altri sintomi neurologici (cfr. «Effetti indesiderati»). I pazienti devono essere istruiti a non condurre veicoli o utilizzare macchine pesanti o potenzialmente pericolose durante la fase di titolazione di Elrexfio e in presenza di neurotossicità di nuova insorgenza fino alla risoluzione di tutti i sintomi neurologici (cfr. «Posologia/impiego» e «Avvertenze e misure precauzionali»).
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Il profilo di sicurezza di Elrexfio si basa sui dati aggregati di 265 pazienti che hanno ricevuto Elrexfio in monoterapia, tra cui 183 pazienti adulti con mieloma multiplo che hanno ricevuto Elrexfio secondo lo schema posologico raccomandato nell'ambito dello studio MagnetisMM-3 (cfr. il paragrafo «Proprietà/effetti – Efficacia clinica»). La durata mediana del trattamento con Elrexfio è stata di 4.8 mesi (intervallo: 0.03 - 30.42 mesi).
Gli effetti indesiderati più comuni di qualsiasi grado nei pazienti sono stati: CRS (64.2%), anemia (53.2%), neutropenia (51.7%), stanchezza (46.0%), reazione in sede di iniezione (42.6%), diarrea (39.2%), polmonite (35.1%), infezione delle vie respiratorie superiori (34.7%), trombocitopenia (34.0%), diminuzione dell'appetito (30.2%), linfopenia (27.9%), piressia (27.9%), artralgia (26.0%), eruzione cutanea (24.5%), nausea (23.4%), ipokaliemia (22.6%) e cute secca (22.3%).
Effetti indesiderati gravi sono stati riportati nel 72.5% dei pazienti sotto Elrexfio. Questi includevano polmonite (24.2%), CRS (15.8%), sepsi (12.1%), infezione delle vie respiratorie superiori (4.2%), anemia (3.8%), neutropenia febbrile (3.4%), piressia (3.4%), infezione delle vie urinarie (3.0%), insufficienza renale acuta (2.6%), diarrea (2.6%), stanchezza (2.3%) e ipossia (2.3%).
Elenco degli effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono classificati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e la frequenza secondo la seguente convenzione: «molto comune» (≥1/10), «comune» (≥1/100, <1/10), «non comune» (≥1/1000, <1/100), «raro» (≥1/10'000, <1/1000), «molto raro» (<1/10'000), «non nota» (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Infezioni ed infestazioni
Molto comune: Polmonite (35.1% [grado 3/4: 20.0%]; include i termini preferiti (preferred term, PT) polmonite, polmonite da COVID-19, aspergillosi broncopolmonare, infezione delle vie respiratorie inferiori, polmonite da Pneumocystis jirovecii, polmonite adenovirale, polmonite da batteri, polmonite da citomegalovirus, polmonite da funghi, polmonite influenzale, polmonite da Pseudomonas, polmonite virale, polmonite atipica, polmonite da coronavirus, polmonite da Haemophilus, polmonite da virus respiratorio sinciziale, infezione da virus delle vie aeree inferiori), sepsi (13.6% [grado 3/4: 9.4%]; include i PT sepsi, batteriemia, batteriemia associata a un dispositivo medico, sepsi correlata a un dispositivo medico, batteriemia da Escherichia, sepsi da Escherichia, sepsi da Klebsiella, sepsi da Pseudomonas, shock settico, batteriemia da stafilococchi, sepsi da stafilococchi, sepsi da streptococchi, urosepsi), infezione delle vie respiratorie superiori (34.7% [grado 3/4: 4.5%]); include i PT infezione delle vie respiratorie superiori, sinusite, sinusite acuta, faringite, rinite, infezione da rhinovirus, infezione virale delle vie respiratorie superiori, bronchite virale, sinusite cronica, rinofaringite, sinusite batterica, bronchite, infezione virale delle vie respiratorie, bronchite batterica, infezione delle vie respiratorie), infezione delle vie urinarie (11.7% [grado 3/4: 4.2%]; include i PT infezione delle vie urinarie, cistite, infezione batterica delle vie urinarie, infezione delle vie urinarie da Escherichia, infezione delle vie urinarie da enterococchi).
Non comune: leucoencefalopatia multifocale progressiva.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune: neutropenia (51.7% [grado 3/4: 49.8%]; include i PT neutropenia, diminuzione della conta dei neutrofili, diminuzione della percentuale di neutrofili, neutropenia ciclica, agranulocitosi, granulocitopenia, diminuzione della conta dei granulociti), anemia (53.2% [grado 3/4: 41.5%]; include i PT anemia, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione della conta dei globuli rossi, diminuzione dell'ematocrito, anemia normocromica, anemia normocromica normocitica, aplasia specifica della serie rossa), trombocitopenia (34.0% [grado 3/4: 24.9%]; include i PT trombocitopenia, conta delle piastrine diminuita), linfopenia (27.9% [grado 3/4: 26.0%]; include i PT linfopenia, conta linfocitaria diminuita, percentuale di linfociti diminuita, Linfociti CD4 diminuiti, percentuale di linfociti CD4 diminuita, linfociti CD8 diminuiti, percentuale di linfociti CD8 diminuita), leucopenia (19.2% [grado 3/4: 14.0%]; include i PT leucopenia, conta dei leucociti diminuita).
Comune: neutropenia febbrile.
Disturbi del sistema immunitario
Molto comune: sindrome da rilascio di citochine (CRS) (64.2% [grado 3/4: 0.8%]), ipogammaglobulinemia (17.7% [grado 3/4: 2.6%]; include partecipanti con immunoglobuline G ematiche diminuite, ipogammaglobulinemia e immunoglobuline ridotte).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comune: diminuzione dell'appetito (30.2% [grado 3/4: 1.1%]), ipokaliemia (22.6% [grado 3/4: 9.8%]), ipomagnesiemia (12.5% [grado 3/4: 0%]), ipofosfatemia (11.3% [grado 3/4: 4.5]), iponatriemia (10.6% [grado 3/4: 2.6%])
Patologie del sistema nervoso
Molto comune: cefalea (21.1% [grado 3/4: 0.4%]), encefalopatia (13.6% [grado 3/4: 2.3%], include i PT agitazione, stato confusionale, delirio, stato di coscienza offuscata, disorientamento, allucinazioni, letargia, capacità mnemonica ridotta, alterazione dello stato mentale, sonnolenza), disturbi della funzione motoria (13.6% [grado 3/4: 0.4%], include i PT disfonia, disturbi della deambulazione, disturbi della funzionalità motoria, spasmi muscolari, debolezza muscolare, paralisi del peroneo, tremore, paralisi del VI nervo cranico).
Comune: sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS), neuropatia sensitiva (include i PT nevralgia, neuropatia sensitiva periferica, ischialgia).
Non comune: sindrome di Guillain-Barré.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Molto comune: dispnea (18.1%, [grado 3/4: 4.2%]; include i PT dispnea, dispnea da sforzo, sofferenza respiratoria).
Patologie gastrointestinali
Molto comune: diarrea (39.2% [grado 3/4: 2.6%]), nausea (23.4% [grado 3/4: 1.1%]).
Patologie epatobiliari
Molto comune: transaminasi elevate (18.1% [grado 3/4: 6.8%]; include i PT alanina aminotransferasi aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata).
Patologie renali e urinarie
Comune: insufficienza renale acuta, aumento dei livelli di creatina nel sangue.
Non comune: riduzione della clearance della creatinina renale.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto comune: eruzione cutanea (24.5% [grado 3/4: 0.8%]; include i PT dermatite esfoliativa, dermatite esfoliativa generalizzata, eritema, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, eruzione cutanea, esantema eritematoso, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculo-papulare, esantema pustoloso, eruzione cutanea follicolare, eruzione cutanea con prurito, esantema flessurale intertriginoso simmetrico correlato a farmaco, epidermolisi), cute secca (22.3% [grado 3/4: 0%]; include i PT cute secca, esfoliazione cutanea).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Molto comune: artralgia (26.0% [grado 3/4: 1.5 %]; include i PT artralgia, dolore a un arto).
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: reazioni in sede di iniezione (42.6% [grado 3/4: 0.4%]; include i PT reazione in sede di iniezione, eritema in sede di iniezione, prurito in sede di iniezione, eruzione cutanea in sede di iniezione, indurimento in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione, orticaria in sede di iniezione, secchezza in sede di iniezione, emorragia in sede di iniezione, infiammazione in sede di iniezione), febbre (27.9% [grado 3/4: 2.6%]), stanchezza (46.0% [grado 3/4: 6.4%]; include i PT stanchezza, astenia, malessere).
Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari
Sindrome da rilascio di citochine (CRS)
Si è presentata CRS nel 64.2% dei pazienti (N = 265) dopo il trattamento con Elrexfio. Una CRS si è verificata nel 57.9% dei pazienti che hanno ricevuto Elrexfio secondo lo schema posologico raccomandato utilizzando le 2 dosi di titolazione (cfr. «Posologia/impiego»); nel 43.7% dei pazienti la CRS è stata di grado 1, nel 13.7% di grado 2 e nello 0.5% di grado 3. La CRS si è verificata nella maggior parte dei pazienti dopo la prima dose di titolazione (43.2%) o dopo la seconda dose di titolazione (19.1%), mentre il 7.1% dei pazienti ha manifestato CRS dopo la prima dose di trattamento completa e l'1.6% dopo una dose successiva. La CRS è stata ricorrente nel 13.1% dei pazienti. Il tempo mediano di insorgenza della CRS è stato di 2 giorni (range: da 1 a 9 giorni) dopo l'ultima dose somministrata, e la durata mediana è stata di 2 giorni (range: da 1 a 19 giorni).
I sintomi associati alla CRS sono stati febbre (99.0%), ipossia (11.4%) e ipotensione (21.0%).
Tossicità neurologica inclusa sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS)
Una tossicità neurologica si è verificata nel 54.0% dei pazienti trattati con Elrexfio secondo lo schema posologico raccomandato. La maggior parte degli eventi di tossicità neurologica è stata di grado 1 o 2, con il 7.9% degli eventi di grado 3 o superiore. Gli eventi di tossicità neurologica più frequentemente riportati sono stati cefalea (21.1%), encefalopatia (13.6%), disturbo della funzione motoria (13.6%) e neuropatia sensitiva (7.5%). Negli studi clinici sono stati riportati casi di sindrome di Guillain-Barré associati al trattamento con Elrexfio.
Nel 6.0% dei pazienti (N=265) si è verificata ICANS in seguito al trattamento con Elrexfio. L'ICANS si è verificata nel 3.3% dei pazienti dopo il trattamento con Elrexfio secondo lo schema posologico raccomandato (cfr. «Posologia/impiego»). L'ICANS si è sviluppata nella maggior parte dei pazienti dopo la prima dose di titolazione (2.7%); l'ICANS si è verificata dopo la seconda dose di titolazione in 1 paziente (0.5%) e dopo una dose successiva in 1 paziente (0.5%). L'ICANS è stata ricorrente nell'1.1% dei pazienti. Il tempo mediano di insorgenza è stato di 3 giorni (range: da 1 a 4 giorni) dopo l'ultima dose somministrata, e la durata mediana è stata di 2 giorni (range: da 1 a 18 giorni).
L'ICANS può verificarsi contemporaneamente alla CRS, dopo la risoluzione della CRS o indipendentemente da essa. I sintomi dell'ICANS più comuni sono stati obnubilazione e punteggi ICE (immune effector cell-associated encephalopathy) di grado 1 o 2.
Infezioni
Infezioni opportunistiche si sono verificate nel 12.8% dei pazienti che hanno ricevuto Elrexfio, il 5.3% delle infezioni era di grado 3 o superiore. Le infezioni opportunistiche più comuni sono state la riattivazione di un'infezione da citomegalovirus (5.7%) e la polmonite da Pneumocystis jirovecii (3.8%). Altre infezioni virali di nuova insorgenza o riattivazioni di infezioni virali verificatesi sotto Elrexfio sono state quelle causate da adenovirus (1.1%) e virus dell'epatite B (HBV) (0.4%).
Sono stati riportati tre casi fatali di infezioni da adenovirus, che hanno portato alla morte i 3 pazienti colpiti nell'ambito di un quadro clinico di epatite acuta o di insufficienza epatica.
Nello studio MagnetisMM-3 è stato osservato un caso di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML).
Eventi di COVID-19 si sono verificati nel 21.9% dei pazienti (grado 3/4: 10.2%). Si è sviluppata polmonite da COVID-19 nel 10.2% dei pazienti (grado 3/4: 7.5%, grado 5: 1.5%); nel 2.2% dei pazienti è stato riportato esito fatale.
Immunogenicità
Nella serie di dati sulla sicurezza (fino a 24 mesi) si sono sviluppati anticorpi contro elranatamab (anti-drug antibodies, ADA) durante il trattamento in 20 dei 240 partecipanti (8.3%) valutabili per l'immunogenicità e trattati con Elrexfio alla dose raccomandata. Dei 20 partecipanti risultati positivi agli ADA, il 50% (10/20) è risultato positivo per gli anticorpi neutralizzanti contro elranatamab. Non sono stati identificati effetti clinicamente significativi degli ADA sulla farmacocinetica, sulla sicurezza o sull'efficacia di elranatamab.
La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.
Posologia eccessiva
Nell'ambito del programma di sperimentazione clinica non è stato segnalato nessun caso di sovradosaggio di elranatamab e la dose massima tollerata non è stata determinata. Negli studi clinici sono state utilizzate dosi fino a 76 mg una volta alla settimana.
Trattamento
In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere monitorato per rilevare eventuali segni di effetti indesiderati e si deve iniziare immediatamente un trattamento di supporto adeguato.
Proprietà/Effetti
Codice ATC
L01F
Meccanismo d'azione
Elrexfio è un anticorpo bispecifico anti-cellule T e anti-BCMA (B-cell maturation antigen, antigene di maturazione delle cellule B) che si lega alle plasmacellule, ai plasmablasti e alle cellule di mieloma multiplo, nonché a CD3 epsilon sulle cellule T, provocando una citolisi selettiva delle cellule che esprimono BCMA. L'effetto antitumorale di Elrexfio si basa sul targeting terapeutico selettivo e sull'attivazione delle cellule T che vengono reindirizzate contro le plasmacellule maligne che esprimono BCMA. Elrexfio attiva le cellule T, induce il rilascio di citochine proinfiammatorie e porta alla lisi delle cellule di mieloma multiplo.
Farmacodinamica
Relazione esposizione/effetto
Le concentrazioni sieriche di citochine (IL-2, IL-6, IL-8, IL-10, TNF-α e IFN-γ) sono state misurate prima e dopo la somministrazione della dose di titolazione 1, della dose di titolazione 2 e delle prime tre dosi di trattamento complete di Elrexfio. Il picco di concentrazione delle citochine si verifica generalmente durante la fase di titolazione e le concentrazioni diminuiscono costantemente durante il primo mese di trattamento.
Efficacia clinica
Mieloma multiplo recidivato o refrattario (MagnetisMM-3)
L'efficacia della monoterapia con Elrexfio è stata studiata in pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario in uno studio multicentrico, non randomizzato, in aperto di fase 2 (MagnetisMM-3). Lo studio ha arruolato pazienti refrattari ad almeno un inibitore del proteasoma (PI), un immunomodulatore (IMiD) e un anticorpo monoclonale anti-CD38. Lo studio ha incluso 123 pazienti non trattati in precedenza con terapie anti-BCMA (coorte pivotale A) e 64 pazienti che avevano ricevuto in precedenza un coniugato anticorpo-medicamento (ADC) o una terapia con cellule CAR-T (recettore dell'antigene chimerico) contro BCMA (coorte di supporto B). All'arruolamento nello studio, i pazienti avevano una malattia misurabile secondo i criteri dell'International Myeloma Working Group (IMWG). Altri criteri di inclusione erano: punteggio ECOG ≤2, adeguata funzionalità midollare (conta assoluta dei neutrofili ≥1.0x 109/l, conta piastrinica ≥25x 109/l, livello di emoglobina ≥8 g/dl), renale (CrCL ≥30 ml/min) ed epatica (AST e ALT ≤2.5x ULN, bilirubina totale ≤2x ULN) all'inizio dello studio e frazione di eiezione ventricolare sinistra ≥40%. I pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali nelle 12 settimane precedenti l'arruolamento e con infezioni attive sono stati esclusi dallo studio.
I pazienti idonei hanno ricevuto Elrexfio per via sottocutanea con dosi di titolazione di 12 mg nel giorno 1 e 32 mg nel giorno 4 di trattamento, seguite dalla prima dose di trattamento completa di Elrexfio (76 mg) nel giorno 8 di trattamento. In seguito, i pazienti sono stati trattati con 76 mg una volta alla settimana. Dopo 24 settimane, nei pazienti che avevano ottenuto una risposta parziale (PR) o migliore secondo la categoria di risposta IMWG e la cui risposta era durata almeno 2 mesi, l'intervallo di somministrazione è stato modificato da ogni settimana a ogni 2 settimane (cfr. «Posologia/impiego»).
L'età mediana dei 123 pazienti trattati nella coorte A era di 68 anni (range: da 36 a 89 anni), con il 19.5% dei pazienti di età ≥75 anni. Il 44.7% era di sesso femminile; il 58.5% bianco, il 13.0% asiatico, l'8.9% ispanico/latino e il 7.3% nero. Lo stadio della malattia (R-ISS) all'inizio dello studio era così distribuito: 22.8% stadio I, 55.3% stadio II e 15.4% stadio III. Il tempo mediano tra la diagnosi iniziale di mieloma multiplo e l'arruolamento nello studio è stato di 72.9 mesi (range: da 16 a 228 mesi). I pazienti avevano ricevuto in precedenza un numero mediano di linee di terapia pari a 5 (range: da 2 a 22), con il 96.0% precedentemente trattato con ≥3 linee di terapia. Il 96.7% era refrattario a 3 terapie e il 95.9% era refrattario all'ultima linea di terapia. Prima dello studio, il 68.3% dei pazienti era stato sottoposto a trapianto autologo e il 5.7% a trapianto allogenico di cellule staminali. Una citogenetica ad alto rischio era presente nel 25.2% dei pazienti [t(4;14), t(14;16) o del(17p)]. Secondo la valutazione centrale indipendente in cieco (blinded independent central review, BICR), il 31.7% dei pazienti aveva una malattia extramidollare (presenza di un plasmocitoma [extramidollare e/o paramidollare] con una componente nei tessuti molli) all'inizio dello studio.
I risultati di efficacia erano basati sul tasso di risposta (ORR, objective response rate) valutato mediante BICR in base ai criteri dell'IMWG. L'analisi prestabilita nella coorte A si basa sui primi 94 pazienti, trattati almeno 4 mesi prima del cut-off dei dati. Questi risultati di efficacia nella coorte A sono riportati nella tabella 7. I pazienti con patologia extramidollare hanno presentato tassi di risposta più bassi.
A un cut-off dei dati aggiornato, i risultati degli endpoint tempo-dipendenti nei 123 pazienti della coorte A sono risultati come segue (durata mediana del trattamento 5.6 mesi (intervallo: 0.03, 25.7 mesi)):
Il tempo mediano alla prima risposta (TTR) è stato di 1.2 mesi (intervallo: 0.9, 7.4 mesi). La durata della risposta (DOR) dopo un periodo di follow-up della DOR pari a 15.2 mesi dalla prima risposta (intervallo: 2.4, 24.1 mesi) era immatura.
La sopravvivenza libera da progressione (PFS) stimata dopo un tempo di follow-up mediano della PFS pari a 9.3 mesi (intervallo: 0.03, 25.8 mesi) non era stata raggiunta (IC 95%: 9.8; NE) e il tasso a 15 mesi era del 50.2% (IC 95%: 40.2; 59.3). La sopravvivenza globale (OS) dopo un tempo di follow-up mediano di 15.9 mesi in totale (intervallo: 0.2, 26.2 mesi) era immatura e non ancora stimabile in termini di mediana (IC 95%: 13.4; NE), il tasso dopo 15 mesi era del 56.3% (IC 95%: 40.7; 64.6).
Tabella 7. Risultati di efficacia nello studio MagnetisMM-3, coorte A
| Pazienti non pretrattati con terapie anti-BCMA (coorte A) |
| Tutti i pazienti trattati (N = 94) |
Tasso di risposta obiettiva (ORR: sCR+CR+VGPR+PR), n (%) (IC 95%) | 54 (57,4%) (46.8; 67.6) |
Risposta completa stringente (sCR) | 5 (5.3%) |
Risposta completa (CR) | 6 (6.4%) |
Risposta parziale molto buona (VGPR) | 28 (29.8%) |
Risposta parziale (PR) | 15 (16.0%) |
Tasso di risposta completa (sCR+CR), n (%) (IC 95%) | 11 (11,7%) (6.0, 20.0) |
L'età mediana dei 64 pazienti trattati nella coorte B (pazienti esposti a trattamenti anti-BCMA: ADC e/o terapia con cellule CAR-T contro BCMA) era di 67 anni (range: da 41 a 84 anni), con il 18.8% dei pazienti di età ≥75 anni. Il 53.1% era di sesso femminile; il 68.8% bianco, il 10.9% ispanico/latino, il 3.1% nero e l'1.6% asiatico. Lo stadio della malattia (R-ISS) all'inizio dello studio era così distribuito: 17.2% stadio I, 56.3% stadio II e 23.4% stadio III. Il tempo mediano tra la diagnosi iniziale di mieloma multiplo e l'arruolamento nello studio è stato di 102.6 mesi (range: da 23 a 219 mesi). I pazienti avevano ricevuto in precedenza un numero mediano di linee di terapia pari a 7.5 (range: da 3 a 19); il 96.9% era refrattario a 3 terapie e il 51.6% a 5 terapie (almeno 2 PI, 2 IMiD e 1 anticorpo anti-CD38); l'87.5% era refrattario all'ultima linea di terapia. Il 71.9% aveva ricevuto in precedenza un ADC e il 32.8% una terapia con cellule CAR-T. Prima dello studio, l'82.8% dei pazienti era stato sottoposto a trapianto autologo e il 3.1% a trapianto allogenico di cellule staminali. Una citogenetica ad alto rischio era presente nel 20.3% dei pazienti [t(4;14), t(14;16) o del(17p)]. Il 57.8% dei pazienti aveva una malattia extramidollare all'inizio dello studio secondo la BICR.
I risultati di efficacia nella coorte B (N = 64), basati su un cut-off dei dati circa 5 mesi dopo la prima dose dell'ultimo paziente, hanno mostrato un ORR confermato secondo BICR del 29.7% (IC 95%: 18.9; 42.4); il 4.7% dei pazienti ha ottenuto una CR o migliore e il 25.0% ha ottenuto una VGPR o migliore. I pazienti con patologia extramidollare hanno presentato tassi di risposta più bassi.
Al cut-off dei dati aggiornato, i risultati degli endpoint tempo-dipendenti nei 64 pazienti della coorte B sono stati come segue (durata mediana del trattamento 2.8 mesi (intervallo: 0.03, 17.1 mesi)): La TTR mediana è stata 1.9 mesi (intervallo: 0.9, 6.7 mesi). La DOR a un tempo di follow-up di 13.4 mesi dalla prima risposta (intervallo: 2.4, 17.0 mesi) era immatura. La PFS dopo un tempo mediano di follow-up della PFS di 2.6 mesi (intervallo: 0.03, 17.8 mesi) è stata stimata in termini di mediana pari a 3.5 mesi (IC 95%: 1.9; 6.6). L'OS mediana dopo un tempo mediano di follow-up di 9.9 mesi in totale (intervallo: 0.3, 18.4 mesi) è stata di 11.3 mesi (IC 95%: 6.5, NE).
Farmacocinetica
La Cmax e l'AUCtau medie di elranatamab dopo la prima dose sottocutanea sono aumentate in modo proporzionale alla dose nell'intervallo di dosaggio valutato come iniezione s.c. (da ~ 6 a 76 mg). Il rapporto di accumulo mediano in seguito alla somministrazione settimanale per 24 settimane rispetto alla prima dose sottocutanea di 76 mg di elranatamab è stato rispettivamente di 6.6 volte (Cmax) e 11.2 volte (AUCtau). La Cmax, la Ctrough e l'AUCtau di elranatamab sono riportate nella tabella 8.
Tabella 8. Parametri farmacocinetici di elranatamab al termine della somministrazione settimanale (settimana 24) secondo lo schema posologico raccomandato
Parametro farmacocinetico | Media geometrica (CV%) |
Cmax (mcg/ml) | 33.6 (48%) |
Ctrough (mcg/ml) | 31.2 (50%) |
AUCtau (mcg*giorno/ml) | 229 (49%) |
Assorbimento
La biodisponibilità media di elranatamab dopo la somministrazione sottocutanea è stata del 56.2%. La Tmax mediana dopo la somministrazione s.c. di elranatamab era compresa tra 3 e 7 giorni per tutti i dosaggi.
Distribuzione
Il volume di distribuzione centrale medio (coefficiente di variazione [CV]%) di elranatamab è stato di 4.78 l (69%).
Metabolismo
Nessuna indicazione.
Eliminazione
La clearance media (CV%) di elranatamab è stata di 0,324 l/giorno (100%). Nei pazienti che interrompono elranatamab dopo la settimana 24, si prevede una riduzione della Cmax del 50% dopo un intervallo mediano (dal 5o al 95o percentile) di 24 giorni (da 8 a 61 giorni) dal Tmax e una riduzione del 97% dopo un intervallo mediano (dal 5o al 95o percentile) di 115 giorni (da 33 a 283 giorni) dal Tmax.
Cinetica di gruppi di pazienti speciali
Non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di elranatamab in base all'età (da 36 a 89 anni), al sesso (167 maschi, 154 femmine), all'etnia (193 bianchi, 49 asiatici, 29 neri) o al peso corporeo (da 37 a 160 kg).
Disturbi della funzionalità epatica
Non sono stati condotti studi formali con Elrexfio in pazienti con disturbi della funzionalità epatica. I risultati delle analisi farmacocinetiche di popolazione indicano che un lieve disturbo della funzionalità epatica (bilirubina totale da >1 a 1.5 volte il limite superiore della norma (ULN) e qualsiasi livello di aspartato aminotransferasi (AST) o bilirubina totale ≤ ULN e AST > ULN) non ha influenzato significativamente la farmacocinetica di elranatamab. Non sono disponibili dati su pazienti con disturbi della funzionalità epatica moderata (bilirubina totale da >1.5 a 3.0 x ULN e qualsiasi valore di AST) o grave (bilirubina totale >3.0 x ULN e qualsiasi valore di AST).
Disfunzioni renali
Non sono stati condotti studi formali con Elrexfio in pazienti con disturbi della funzionalità renale. I risultati delle analisi farmacocinetiche di popolazione indicano che un disturbo della funzionalità renale lieve (60 ml/min/1.73 m2 ≤ tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR) <90 ml/min/1.73 m2) o moderata (30 ml/min/1.73 m2 ≤ eGFR <60 ml/min/1.73 m2) non ha influenzato significativamente la farmacocinetica di elranatamab. Sono disponibili solo dati limitati su pazienti con un grave disturbo della funzionalità renale (eGFR inferiore a 30 ml/min/1.73 m2).
Dati preclinici
Genotossicità
Non sono stati effettuati studi per valutare il potenziale genotossico di elranatamab.
Cancerogenicità
Non sono stati effettuati studi per valutare il potenziale cancerogeno di elranatamab.
Tossicità per la riproduzione
Non sono stati effettuati studi sugli animali per valutare gli effetti di elranatamab sulla fertilità e la riproduzione. In uno studio di tossicità per somministrazione ripetuta di 13 settimane su scimmie cynomolgus sessualmente mature, non si sono verificati effetti indesiderati a carico degli organi riproduttivi maschili e femminili a dosi sottocutanee fino a 6 mg/kg/settimana (circa 6.5 volte la dose massima raccomandata nell'uomo in base all'esposizione [AUC]).
Altre indicazioni
Incompatibilità
Poiché non sono stati condotti studi di compatibilità, non si può somministrare questo medicamento in combinazione con altri medicamenti.
Stabilità
Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Stabilità dopo apertura
Il preparato monodose non contiene conservanti. La stabilità chimico-fisica durante l'uso è stata dimostrata per 24 ore a una temperatura di 2–30 °C. Per ragioni microbiologiche, il flaconcino perforato e la siringa dosatrice devono essere utilizzati immediatamente. In caso di mancato utilizzo, smaltire dopo 24 ore. L'eventuale soluzione rimasta nel flaconcino dopo il prelievo deve essere smaltita.
Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento
Conservare in frigorifero (2–8 °C).
Non congelare. Non agitare.
Conservare il contenitore nella scatola originale per proteggere il contenuto dalla luce.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Indicazioni per la manipolazione
Preparazione
Elrexfio è fornito in flaconcini, come soluzione pronta all'uso che non deve essere diluita prima dell'utilizzo. I flaconcini di Elrexfio sono monodose e non contengono conservanti. Utilizzare una tecnica asettica durante la preparazione e l'uso di Elrexfio.
Elrexfio è una soluzione liquida da limpida a leggermente opalescente, da incolore a marroncino chiaro. Prima della somministrazione, Elrexfio deve essere ispezionato visivamente per verificare l'assenza di particelle e di scolorimento, se la soluzione e il contenitore lo permettono. Non utilizzare la soluzione se ha un colore anomalo o contiene particelle.
Elrexfio viene preparato seguendo le istruzioni riportate di seguito (cfr. tabella 9) sulla base della dose richiesta. Si raccomanda di utilizzare il flaconcino monodose da 44 mg/1.1 ml per la dose di titolazione 1 e per la dose di titolazione 2.
Tabella 9. Istruzioni per la preparazione di Elrexfio
Dose richiesta | Volume della dose |
12 mg (dose di titolazione 1) | 0.3 ml |
32 mg (dose di titolazione 2) | 0.8 ml |
76 mg (dose di trattamento completa) | 1.9 ml |
Somministrazione
Elrexfio è destinato esclusivamente alla somministrazione sottocutanea da parte di un operatore sanitario.
La dose richiesta di Elrexfio deve essere somministrata preferibilmente nel tessuto sottocutaneo dell'addome. In alternativa, Elrexfio può essere iniettato anche nel tessuto sottocutaneo della coscia. Non è consentita l'iniezione nel tessuto sottocutaneo di altre sedi (ad es. la parte superiore del braccio).
Smaltimento
Il flaconcino e il contenuto residuo dopo il prelievo di una dose singola devono essere smaltiti. Il medicamento non utilizzato e i materiali di scarto devono essere smaltiti secondo le prescrizioni nazionali.
Numero dell'omologazione
68646 (Swissmedic)
Confezioni
Elrexfio 44 mg/1.1 ml: 1 flaconcino [A].
Elrexfio 76 mg/1.9 ml: 1 flaconcino [A].
Titolare dell’omologazione
Pfizer AG, Zürich.
Stato dell'informazione
Maggio 2023.
LLD V003