Informazione professionale

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â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per indicazioni a proposito della segnalazione di effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».

Spevigo è omologato temporaneamente, cfr. rubrica «Indicazioni/possibilità d’impiego».

Spevigo®

Boehringer Ingelheim (Schweiz) GmbH

Composizione

Principi attivi

Spevigo (prodotto da cellule ovariche di criceto cinese (CHO, Chinese Hamster Ovary) geneticamente modificate)

Sostanze ausiliarie

Ogni flaconcino contiene: sodio acetato triidrato (equivalente a 6,8 mg di sodio), acido acetico, saccarosio, arginina cloridrato, polisorbato 20, acqua per preparazioni iniettabili ad solutionem pro 7,5 ml.

Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità

Concentrato per soluzione per infusione: un flaconcino da 7,5 ml contiene 450 mg di spesolimab.

Indicazioni/Possibilità d'impiego

Indicazione omologata in via temporanea

Spevigo è indicato per il trattamento delle riacutizzazioni della psoriasi pustolosa generalizzata nei pazienti adulti. Spevigo viene utilizzato in monoterapia.

A causa dell'incompletezza dei dati clinici in sede di valutazione della domanda, questa indicazione viene omologata in via temporanea (art. 9a legge sugli agenti terapeutici). L'omologazione temporanea è vincolata necessariamente all'adempimento tempestivo delle condizioni. Una volta soddisfatte le condizioni, l'omologazione temporanea può essere trasformata in un'omologazione ordinaria.

Posologia/Impiego

Il trattamento con Spevigo deve essere avviato e supervisionato da medici esperti nella gestione di pazienti con malattie infiammatorie della cute.

Tracciabilità

Per garantire la tracciabilità dei medicamenti biotecnologici, si raccomanda di prendere nota del nome commerciale e del numero di lotto in occasione di ogni trattamento.

Posologia

La dose raccomandata di Spevigo è una dose singola da 900 mg (2 flaconcini da 450 mg/7,5 ml) somministrata come infusione endovenosa.

Se i sintomi della riacutizzazione persistono, 1 settimana dopo la dose iniziale può essere somministrata un'ulteriore dose da 900 mg.

I dati clinici sul trattamento delle riacutizzazioni successive sono molto limitati (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

Istruzioni posologiche speciali

Pazienti con disturbi della funzionalità epatica o renale

Spevigo non è stato esaminato in questi gruppi di pazienti. Tuttavia, non si prevede che queste disfunzioni abbiano un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di Spevigo e non si ritiene necessario un adeguamento della dose.

Pazienti anziani

Non è necessario alcun adeguamento della dose.

Sono disponibili dati limitati in pazienti di almeno 65 anni di età.

Bambini e adolescenti

La sicurezza e l'efficacia di Spevigo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono ancora note. Non sono disponibili dati.

Modo di somministrazione

Spevigo deve essere diluito prima dell'uso (cfr. «Indicazioni per la manipolazione»).

Spevigo viene somministrato come infusione endovenosa continua attraverso una linea di infusione dotata di filtro in linea sterile, apirogeno, a basso legame proteico (dimensione dei pori di 0,2 μm) in un periodo di 90 minuti.

Nel caso in cui l'infusione venga rallentata o temporaneamente interrotta, il tempo totale di infusione (incluse le interruzioni) non deve superare i 180 minuti (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

Controindicazioni

Ipersensibilità grave o potenzialmente fatale al principio attivo o a uno degli altri componenti (cfr. «Composizione» e «Avvertenze e misure precauzionali»).

Avvertenze e misure precauzionali

Infezioni

Spevigo può aumentare il rischio di infezioni. Durante il periodo di una settimana controllato con placebo nello studio Effisayil 1 sono state riportate infezioni nel 17,1% dei pazienti trattati con Spevigo, rispetto al 5,6% dei pazienti trattati con placebo. (cfr. «Effetti indesiderati»).

Nei pazienti con infezione cronica o infezioni ricorrenti note all'anamnesi, prima di prescrivere Spevigo devono essere considerati i potenziali rischi e i benefici clinici attesi del trattamento. Nei pazienti con una qualsiasi infezione attiva clinicamente rilevante, il trattamento con Spevigo non deve essere avviato fino alla risoluzione dell'infezione o al suo adeguato trattamento. I pazienti devono essere istruiti a rivolgersi al medico se compaiono segni o sintomi di un'infezione clinicamente rilevante dopo il trattamento con Spevigo.

Valutazione per la tubercolosi prima del trattamento

Prima di iniziare il trattamento con Spevigo, i pazienti devono essere valutati per la presenza di tubercolosi. Spevigo non deve essere somministrato in pazienti con infezione tubercolare attiva.

Prima di avviare il trattamento con Spevigo nei pazienti con tubercolosi latente o nota all'anamnesi nei quali non è possibile confermare un adeguato trattamento deve essere presa in considerazione una terapia antitubercolare. Dopo il trattamento con Spevigo, i pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di tubercolosi attiva.

Reazioni da ipersensibilità e reazioni correlate a infusione

Gli anticorpi monoclonali come Spevigo possono causare reazioni da ipersensibilità e reazioni correlate a infusione. L'ipersensibilità può includere reazioni immediate, come l'anafilassi, e ritardate, come la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS, Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms).

Se un paziente sviluppa segni di anafilassi o altra grave ipersensibilità, l'uso di Spevigo deve essere immediatamente interrotto e deve essere avviato un trattamento appropriato (cfr. «Controindicazioni»).

Se un paziente sviluppa reazioni da ipersensibilità lievi o moderate correlate all'infusione, l'uso di Spevigo deve essere interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento medico appropriato (ad es. antistaminici e/o corticosteroidi sistemici). Dopo la risoluzione della reazione, l'infusione può essere ripresa a una velocità inferiore, da aumentare gradualmente fino al completamento dell'infusione (cfr. «Posologia/impiego»).

Uso in pazienti con riacutizzazione di GPP immediatamente pericolosa per la vita

Non sono disponibili esperienze sull'uso di spesolimab in pazienti con riacutizzazione di GPP immediatamente pericolosa per la vita o con necessità di trattamento in terapia intensiva.

Ritrattamento

Sono disponibili dati di efficacia e sicurezza molto limitati sul ritrattamento con spesolimab di una successiva nuova riacutizzazione. Sono disponibili dati relativi a cinque pazienti con GPP sottoposti a ritrattamento per una successiva nuova riacutizzazione e seguiti per almeno 8 settimane.

Vaccinazioni

Non sono stati effettuati studi specifici in pazienti recentemente immunizzati con vaccini virali o batterici vivi. L'intervallo temporale tra la somministrazione di vaccini vivi e l'avvio del trattamento con Spevigo deve essere di almeno 4 settimane. Dopo il trattamento con Spevigo, non devono essere somministrati vaccini vivi per almeno 16 settimane.

Neuropatia periferica

Il rischio di neuropatia periferica durante il trattamento con Spevigo non è noto. Casi di neuropatia periferica sono stati riportati negli studi clinici con spesolimab. Pertanto, i medici devono prestare attenzione alla presenza di sintomi potenzialmente indicativi di una neuropatia periferica di nuova insorgenza.

Sodio

Questo medicamento contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose da 900 mg, cioè è essenzialmente «senza sodio».

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d'interazione con spesolimab.

I vaccini vivi non devono essere somministrati in concomitanza con Spevigo (cfr. «Avvertenze e misure precauzionali»).

Interazioni farmacocinetiche

Le analisi farmacocinetiche di popolazione suggeriscono che l'uso concomitante di immunosoppressori o corticosteroidi orali non ha avuto effetti diretti sulla farmacocinetica di spesolimab.

Gravidanza, allattamento

Gravidanza

Sono disponibili dati limitati relativi all'uso di spesolimab in donne in gravidanza. Studi preclinici effettuati con un anticorpo monoclonale anti-IL-36R murino-specifico surrogato non indicano effetti dannosi diretti o indiretti in termini di una tossicità per la riproduzione (cfr. «Dati preclinici»). Per motivi precauzionali, è preferibile evitare l'uso di Spevigo durante la gravidanza.

Allattamento

Non sono disponibili dati sull'escrezione di spesolimab nel latte materno. Nell'uomo, gli anticorpi IgG sono escreti nel latte nei primi giorni dopo il parto, riducendosi a basse concentrazioni subito dopo. Pertanto, nei primi giorni dopo il parto può verificarsi un passaggio di anticorpi IgG al neonato attraverso il latte. Durante questo breve periodo, non si può escludere un rischio per il lattante. Successivamente, spesolimab può essere usato durante l'allattamento, se clinicamente necessario. Se il trattamento è stato effettuato fino agli ultimi mesi di gravidanza, l'allattamento può essere iniziato subito dopo il parto.

Fertilità

Non sono disponibili dati riguardanti l'effetto di spesolimab sulla fertilità nell'uomo. Studi preclinici nei topi con un anticorpo monoclonale anti-IL-36R murino-specifico surrogato non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilità dovuti all'antagonismo di IL-36R.

Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine

Spevigo non ha effetti o ha effetti trascurabili sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza

I seguenti dati di sicurezza si basano sullo studio Effisayil 1, uno studio randomizzato in doppio cieco che ha confrontato una singola dose endovenosa di 900 mg di Spevigo (n = 35) con placebo (n = 18), in pazienti con psoriasi pustolosa generalizzata fino a 12 settimane dopo il trattamento, e su quattro studi in doppio cieco, controllati con placebo, in 254 pazienti trattati con spesolimab che avevano ricevuto dosi fino a 1200 mg di spesolimab per via endovenosa o sottocutanea per altre malattie.

I seguenti effetti indesiderati devono essere classificati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e la frequenza secondo la seguente convenzione:

«molto comune» (≥1/10)

«comune» (≥1/100, <1/10),

«non comune» (≥1/1000, <1/100)

«raro» (≥1/10 000, <1/1000)

«molto raro» (<1/10 000)

«non nota» (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Infezioni ed infestazioni

Molto comune Infezione (17,1%)a.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: Prurito.

Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: Stanchezza.

Non nota: Reazioni in sede di iniezioneb.

a Le infezioni più comunemente segnalate sono l'infezione delle vie urinarie (comune) e l'infezione delle vie respiratorie superiori (comune).

b Non segnalate in Effisayil 1

Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari

Infezioni

Gli effetti collaterali più comuni associati a Spevigo sono le infezioni.

Durante il periodo di una settimana controllato con placebo nello studio Effisayil 1 sono state riportate infezioni nel 17,1% dei pazienti trattati con Spevigo, rispetto al 5,6% dei pazienti trattati con placebo. Un'infezione grave (infezione delle vie urinarie) è stata segnalata in 1 paziente (2,9%) trattato con Spevigo e in nessun paziente trattato con placebo. Le infezioni osservate negli studi clinici con spesolimab sono state generalmente da lievi a moderate, senza un pattern riconoscibile in termini di agenti patogeni o tipo di infezione.

Reazioni in sede di iniezione

Reazioni in sede di iniezione (tra cui arrossamento in sede di iniezione, tumefazione in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione, indurimenti in sede di iniezione e sensazione di calore in sede di iniezione) sono state osservate con spesolimab durante lo sviluppo clinico. Le reazioni in sede di iniezione sono state generalmente lievi o moderate.

Immunogenici

Come con tutte le proteine terapeutiche, anche in questo caso sussiste la possibilità di un'immunogenicità. La prova della formazione di anticorpi dipende in ampia misura dalla sensibilità e dalla specificità del test.

Nei pazienti con GPP trattati con spesolimab in Effisayil 1, la formazione di anticorpi anti-farmaco (ADA, anti-drug antibody) è stata osservata dopo un periodo mediano di 2,3 settimane. Dopo somministrazione endovenosa di 900 mg di spesolimab, il 46% dei pazienti è risultato ADA-positivo e il 24% dei pazienti presentava un titolo ADA massimo di oltre 4000. Complessivamente, il 40% dei pazienti ha sviluppato anticorpi neutralizzanti (nAb, neutralizing antibodies) entro la fine dello studio (settimane 12-17).

Le donne hanno presentato una risposta immunogenica più forte; la percentuale di pazienti ADA-positivi è stata del 58% nelle donne, rispetto al 24% degli uomini. Il titolo ADA massimo è risultato superiore a 4000 nel 30% delle donne e nel 12% degli uomini.

Alcuni pazienti ADA-positivi presentavano concentrazioni plasmatiche di spesolimab ridotte, in modo più marcato a titoli più elevati. In uno studio di estensione in aperto è stata osservata efficacia nel ritrattamento delle riacutizzazioni ricorrenti con Spevigo in presenza di ADA. Non è stata rilevata alcuna correlazione evidente tra la presenza di ADA e spesolimab e le reazioni da ipersensibilità.

La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi nuovo o grave effetto collaterale sospetto attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.

Posologia eccessiva

Non sono disponibili esperienze cliniche relative al sovradosaggio di Spevigo.

La dose massima di Spevigo somministrata negli studi clinici è stata di 1200 mg. Gli effetti indesiderati osservati nei partecipanti che avevano ricevuto dosi singole o ripetute fino a 1200 mg erano coerenti con il profilo di sicurezza noto di Spevigo.

In caso di sovradosaggio, si raccomanda di monitorare il paziente per la comparsa di segni o sintomi di effetti indesiderati e, se necessario, di effettuare i trattamenti sintomatici appropriati.

Proprietà/Effetti

Gruppo farmacoterapeutico:

immunosoppressori, inibitori dell'interleuchina

Codice ATC

L04AC22

Meccanismo d'azione

Spesolimab è un anticorpo monoclonale umanizzato del tipo immunoglobulina G1 (IgG1) che inibisce la via di segnalazione del recettore IL-36R umano. Il legame di spesolimab a IL-36R impedisce la successiva attivazione di IL-36R da parte dei ligandi affini (IL-36 α, β e γ) e l'attivazione a valle delle vie di segnalazione proinfiammatorie e profibrotiche. La via di segnalazione di IL-36R si differenzia dalle vie inibitorie del TNF-α, dell'integrina e dell'IL-23 per via dell'inibizione diretta e simultanea delle vie di segnalazione infiammatorie e profibrotiche. Gli studi genetici nell'uomo hanno stabilito un'associazione robusta tra la via di segnalazione di IL-36R e l'infiammazione cutanea.

Farmacodinamica

Dopo il trattamento con Spevigo nei pazienti con GPP, alla settimana 1 sono stati osservati livelli di proteina C-reattiva (CRP), interleuchina (IL)-6, citochine mediate da cellule T helper (Th1/Th17), marcatori di infiammazione mediata da cheratinociti, mediatori neutrofilici e citochine proinfiammatorie nel siero e nella cute ridotti rispetto al basale, associati a una riduzione della gravità clinica. Tale riduzione dei biomarcatori è risultata più marcata all'ultima misurazione della settimana 8 dello studio Effisayil 1.

Efficacia clinica

L'efficacia e la sicurezza clinica di Spevigo nei pazienti adulti con riacutizzazioni di psoriasi pustolosa generalizzata (GPP) sono state valutate, indipendentemente dallo stato mutazionale di IL-36RN, in uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo (Effisayil 1). La diagnosi è stata posta in base ai criteri dell'European Rare And Severe Psoriasis Expert Network (ERASPEN).

Lo studio ha randomizzato pazienti con riacutizzazione di GPP di intensità da moderata a grave, definita come punteggio totale al Generalized Pustular Psoriasis Physician Global Assessment (GPPGA, scala da 0 [cute libera da lesioni] a 4 [lesioni gravi]) di almeno 3 (lesioni moderate), presenza di pustole fresche (nuova comparsa o peggioramento delle pustole) e un sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole di almeno 2 (lesioni lievi). Inoltre, doveva essere interessato da eritemi e pustole almeno il 5% dell'area di superficie corporea (BSA, body surface area). Prima di ricevere il preparato, i pazienti hanno dovuto interrompere le terapie sistemiche e topiche per la GPP. Sono stati esclusi dallo studio i pazienti con riacutizzazione di GPP immediatamente pericolosa per la vita o con necessità di trattamento in terapia intensiva.

L'endpoint primario dello studio era la percentuale di pazienti con sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole pari a 0 (assenza di pustole visibili) alla settimana 1 dopo il trattamento. Il principale endpoint secondario dello studio era la percentuale di pazienti con punteggio GPPGA totale di 0 o 1 (cute completamente o quasi completamente libera da lesioni) alla settimana 1.

Un totale di 53 pazienti è stato randomizzato (2:1) al trattamento con una dose singola endovenosa di 900 mg di Spevigo (n = 35) o placebo (n = 18). I pazienti di entrambi i bracci di trattamento con persistenza dei sintomi di riacutizzazione alla settimana 1 potevano ricevere una dose singola endovenosa di 900 mg di Spevigo in aperto, con risultato che 12 pazienti (34%) nel braccio spesolimab hanno ricevuto una seconda dose di Spevigo e 15 pazienti (83%) nel braccio placebo hanno ricevuto una dose di Spevigo il giorno 8. Inoltre, 6 pazienti (4 nel braccio Spevigo; 2 nel braccio placebo) hanno ricevuto un trattamento di soccorso con una dose singola di 900 mg di Spevigo per via endovenosa per una nuova riacutizzazione occorsa dopo il giorno 8.

La popolazione dello studio era composta per il 32% da uomini e per il 68% da donne. L'età media era di 43 anni (range: 21-69 anni); il 55% dei pazienti era di etnia asiatica, il 45% caucasica. La maggior parte dei pazienti inclusi nello studio presentava un sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole pari a 3 (43%) o 4 (36%). I partecipanti allo studio presentavano un punteggio GPPGA totale di 3 (81%) o 4 (19%). Il 24,5% dei pazienti aveva ricevuto una precedente terapia biologica per la GPP.

Alla settimana 1, è stata osservata una differenza statisticamente significativa nella percentuale di pazienti che avevano raggiunto un sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole di 0 (assenza di pustole visibili) e un punteggio GPPGA totale di 0 o 1 (cute completamente o quasi completamente libera da lesioni) nel gruppo Spevigo, rispetto al gruppo placebo (cfr. Tabella 1).

Tabella 1: sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole e punteggio GPPGA totale alla settimana 1

 

Placebo

Spevigo 900 mg e.v.

Numero di pazienti analizzati

18

35

Pazienti con sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole di 0, n (%)

1 (5,6)

19 (54,3)

Differenza di rischio rispetto al placebo, % (IC 95%)

48,7 (21,5; 67,2)

Valore p*

0,0004

Pazienti con punteggio GPPGA totale di 0 o 1, n (%)

2 (11,1)

15 (42,9)

Differenza di rischio rispetto al placebo, % (IC 95%)

31,7 (2,2; 52,7)

Valore p*

0,0118

 

GPPGA = Generalized Pustular Psoriasis Physician Global Assessment; e.v. = per via endovenosa

* Valore p unilaterale

Tra i pazienti randomizzati al trattamento con Spevigo, l'11,4% (4/35) dei pazienti ha ottenuto la scomparsa delle pustole già un giorno dopo il trattamento (sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole pari a 0). L'effetto di una o due somministrazioni di Spevigo sul sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole e sul punteggio GPPGA totale è stato mantenuto fino alla settimana 12.

I risultati degli endpoint primari e secondari principali sono stati coerenti tra i vari sottogruppi, compresi sesso, età, appartenenza etnica, sottopunteggio GPPGA relativo alle pustole al basale, punteggio GPPGA totale al basale e stato mutazionale di IL-36RN, nonché indipendenti da qualsiasi trattamento GPP precedente alla randomizzazione, ma occorre tener conto del numero ridotto di pazienti.

Farmacocinetica

Assorbimento

È stato sviluppato un modello di farmacocinetica di popolazione basato sui dati raccolti da soggetti sani, pazienti con GPP e pazienti con altre patologie. Dopo una dose singola e.v. da 900 mg, l'AUC0- (IC 95%) e la Cmax (IC 95%) stimate in un paziente GPP ADA-negativo tipico con il modello PK di popolazione erano pari rispettivamente a 4750 (4510, 4970) μg*giorno/ml e a 238 (218, 256) μg/ml.

Distribuzione

In base all'analisi farmacocinetica di popolazione, il volume di distribuzione tipico allo stato stazionario era di 6,4 litri.

Metabolismo

Il metabolismo di spesolimab non è stato esaminato. Si ritiene che spesolimab, come anticorpo IgG1 monoclonale umanizzato, sia degradato in piccoli peptidi e aminoacidi attraverso le vie cataboliche, in modo simile alle IgG endogene.

Eliminazione

In base al modello farmacocinetico di popolazione, nell'intervallo di dosi lineari (0,3-20 mg/kg) la clearance di spesolimab (IC 95%) in un paziente GPP ADA-negativo tipico di 70 kg di peso era di 0,184 (0,175; 0,194) l/giorno. L'emivita terminale era di 25,5 (24,4; 26,3) giorni. La media geometrica clearance di spesolimab era quasi raddoppiata nei pazienti con titoli ADA superiori a 4000 (cfr. «Immunogenicità»).

Linearità/non linearità

A bassi dosaggi, spesolimab ha presentato una cinetica caratterizzata da un'elevata affinità di legame al bersaglio (TMDD, target-mediated drug disposition) dopo somministrazione di una dose singola e.v. A dosaggi compresi tra 0,01 e 0,3 mg/kg, sia la clearance (Cl) sia l'emivita terminale erano dose-dipendenti, mentre l'aumento dell'esposizione sistemica (AUC) era più che proporzionale alla dose. La via di eliminazione non lineare era satura a circa 0,3 mg/kg, perché l'aumento dell'AUC di spesolimab era quasi lineare a dosi comprese tra 0,3 e 20 mg/kg e la Cl e l'emivita terminale erano indipendenti dalla dose.

Cinetica di gruppi di pazienti speciali

Disturbi della funzionalità epatica e disfunzioni renali

In quanto anticorpo monoclonale, non si ritiene che lo spesolimab sia eliminato per via epatica o renale. Non sono stati effettuati studi formali sull'effetto dei disturbi della funzionalità epatica o renale sulla farmacocinetica di spesolimab.

L'analisi farmacocinetica di popolazione non ha individuato alcun effetto sull'esposizione sistemica a spesolimab in presenza di disturbi lievi della funzionalità epatica o renale.

Peso corporeo

La clearance di spesolimab è aumentata in modo meno che proporzionale rispetto al peso corporeo, per cui una variazione del peso corporeo del -/+ 50% ha comportato una variazione della clearance compresa tra -45% e 41%. Non si ritiene che il peso corporeo abbia un effetto clinicamente significativo sulla clearance di spesolimab.

Pazienti anziani/sesso/appartenenza etnica

Sulla base delle analisi farmacocinetiche di popolazione, l'età (range: 18-76 anni), il sesso (47% maschile, 53% femminile) e l'appartenenza etnica (71% caucasica, 24% asiatica) non hanno alcun effetto sulla farmacocinetica dello spesolimab.

Bambini e adolescenti

La farmacocinetica di spesolimab non è stata ancora esaminata nei bambini e negli adolescenti.

Dati preclinici

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l'essere umano.

Sono stati effettuati studi di tossicologia per somministrazione ripetuta nel topo con un anticorpo monoclonale anti-IL-36R murino-specifico surrogato utilizzando iniezioni endovenose bisettimanali per 26 settimane a una dose (50 mg/kg) 5 volte superiore a quella che si era dimostrata protettiva in un modello sperimentale di infiammazione intestinale nel topo. A questa dose, non sono state registrate variazioni indesiderate nel peso corporeo o nell'assunzione di cibo né osservazioni cliniche. Non sono stati osservati effetti indesiderati sui parametri di patologia clinica, tra cui ematologia, immunofenotipizzazione, chimica clinica e istopatologia, incluso il tessuto linfoide.

La specificità del legame di spesolimab ai tessuti umani è stata valutata in uno studio di reattività crociata tissutale. Non è stato osservato alcun legame tissutale inatteso.

Genotossicità

Non sono stati effettuati studi di genotossicità con spesolimab.

Cancerogenicità

Non sono stati effettuati studi di cancerogenicità con spesolimab.

Tossicità per la riproduzione

Studi preclinici effettuati nel topo con un anticorpo surrogato diretto contro il recettore IL-36R murino con la somministrazione di dosi endovenose fino a 50 mg/kg due volte alla settimana non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embriofetale o sulla fertilità.

Altre indicazioni

Incompatibilità

Spevigo non deve essere somministrato in combinazione con altri medicamenti.

Stabilità

Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.

Stabilità dopo apertura

Per ragioni microbiologiche, il medicamento deve essere diluito e somministrato subito dopo l'apertura.

Stabilità dopo la diluizione

La stabilità chimica e fisica della soluzione diluita è stata dimostrata per 24 ore a una temperatura 2-30 °C, seguite da una durata di infusione di 3 ore.

Per ragioni microbiologiche, la soluzione per infusione diluita deve essere utilizzata immediatamente. Qualora ciò non sia possibile, le condizioni di conservazione durante l'uso sono di responsabilità dell'utilizzatore e generalmente non devono superare le 24 ore a una temperatura di 2-8 °C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate. Nel periodo compreso tra la preparazione e l'inizio della somministrazione, la soluzione per infusione deve essere protetta dalla luce, nel rispetto delle procedure standard locali.

Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento

Conservare in frigorifero (2-8 °C).

Non congelare.

Conservare il contenitore nella confezione originale per proteggere il contenuto dalla luce.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Prima dell'uso, il flaconcino chiuso può essere conservato fino a 24 ore a temperatura ambiente (massimo 30 °C), se conservato nella confezione originale al riparo dalla luce.

Indicazioni per la manipolazione

Il flaconcino deve essere ispezionato visivamente prima dell'uso. Spevigo è una soluzione da incolore a leggermente giallo-brunastra, da limpida a leggermente opalescente. Se la soluzione appare torbida, presenta alterazioni di colore o contiene particelle di grandi dimensioni o colorate, il flaconcino deve essere eliminato.

Spevigo è solo monouso e non contiene conservanti. La soluzione per infusione deve essere preparata utilizzando una tecnica asettica. Prelevare ed eliminare 15 ml di soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% da un contenitore da 100 ml e sostituirli lentamente con 15 ml di Spevigo (contenuto completo di due flaconcini da 450 mg/7,5 ml ciascuno). Miscelare delicatamente prima dell'uso. La soluzione per infusione diluita di Spevigo deve essere utilizzata immediatamente.

Spevigo non deve essere somministrato in combinazione con altri medicamenti. Per la somministrazione di Spevigo può essere utilizzata una linea di infusione endovenosa già presente. La linea di infusione deve essere lavata con soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% prima e al termine dell'infusione. Non devono essere somministrate altre infusioni in parallelo utilizzando lo stesso accesso venoso.

Finora non sono state osservate incompatibilità di Spevigo con set per infusione in polivinilcloruro (PVC), polietilene (PE), polipropilene (PP), polibutadiene e poliuretano (PUR) e filtri in linea a membrane in polietersulfone (PES, a carica neutra e positiva) e poliammide (PA) a carica positiva.

Numero dell'omologazione

68625 (Swissmedic)

Confezioni

Confezioni da 2 flaconcini (da 450 mg di spesolimab in 7,5 ml ciascuno) [A]

Titolare dell’omologazione

Boehringer Ingelheim (Schweiz) GmbH, Basilea

Stato dell'informazione

Novembre 2022