â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per indicazioni a proposito della segnalazione di effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».
Ervebo®
MSD Merck Sharp & Dohme AG
Composizione
Principi attivi
Vaccino contro il virus Ebola Zaire (rVSVΔG-ZEBOV-GP, vivo)
Questo medicamento contiene organismi geneticamente modificati (OGM).
Sostanze ausiliarie
Albumina sierica umana ricombinante
Tampone trometamolo
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per la regolazione del pH)
Idrossido di sodio (per la regolazione del pH)
Questo vaccino contiene tracce di proteina del riso (cfr. la rubrica «Controindicazioni»).
Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità
Soluzione iniettabile.
La soluzione è un liquido da incolore a leggermente brunastro-giallo.
Una dose (1 ml) contiene:
Vaccino contro il virus Ebola Zaire (rVSVΔG-ZEBOV-GP1,2 vivo, attenuato) ≥72 milioni di PFU3
1 Virus ricombinante della stomatite vescicolare (rVSV), ceppo Indiana, con delezione della glicoproteina (G) dell'involucro del VSV, sostituita con la glicoproteina (GP) di superficie del virus Ebola Zaire (ZEBOV), ceppo Kikwit 1995.
2 Prodotto su cellule Vero
3 PFU = unità formanti placche
Indicazioni/Possibilità d'impiego
Ervebo è indicato per l'immunizzazione attiva di individui di età pari o superiore a 1 anno per la protezione contro la malattia da virus Ebola (Ebola Virus Disease, EVD) causata dal virus Ebola Zaire (cfr. le rubriche «Posologia/impiego», «Avvertenze e misure precauzionali» e «Proprietà/effetti»).
Ervebo deve essere impiegato in accordo alle raccomandazioni vaccinali ufficiali.
Posologia/Impiego
Ervebo deve essere somministrato da un operatore sanitario formato.
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicamenti biotecnologici, si raccomanda di documentare chiaramente il nome commerciale e il numero di lotto del medicamento somministrato .
Posologia
Individui di età pari o superiore a 1 anno: una dose (1 ml) (cfr. la rubrica «Proprietà/effetti»).
Dose di richiamo
La necessità e la tempistica appropriata per una o più dosi di richiamo non sono state stabilite. I dati attualmente disponibili sono riportati alla rubrica «Proprietà/effetti».
Tipo d'impiego
Per le precauzioni che devono essere prese prima della somministrazione del vaccino, cfr. la rubrica «Avvertenze e misure precauzionali».
Per le precauzioni relative a scongelamento, manipolazione e smaltimento del vaccino, cfr. la rubrica «Altre indicazioni, Indicazioni per la manipolazione».
Ervebo deve essere somministrato per via intramuscolare (i.m.). La sede preferita è la regione deltoidea del braccio non dominante o l'area anterolaterale superiore della coscia. Non iniettare il vaccino per via intravascolare. Non sono disponibili dati relativi alla somministrazione per via sottocutanea o intradermica.
Coprire la sede di iniezione del vaccino o qualsiasi vescicola con un bendaggio adeguato (ad es., bendaggio adesivo o garza e nastro adesivo) che fornisce una barriera fisica di protezione contro un contatto diretto (cfr. le rubriche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Dati preclinici»). Il bendaggio può essere rimosso in assenza di perdite visibili di fluido.
Il vaccino non deve essere miscelato all'interno della stessa siringa con altri vaccini o medicamenti.
Pazienti anziani (più di 65 anni)
Nel quadro degli studi di fase da I a III, 542 adulti di età pari o superiore a 65 anni hanno ricevuto una dose di Ervebo. Gli studi clinici di Ervebo non hanno incluso un numero abbastanza alto di soggetti di età pari o superiore a 65 anni per stabilire se rispondono in modo diverso rispetto ai soggetti più giovani.
Bambini e adolescenti
La posologia nei bambini di età compresa tra 1 e 17 anni è la stessa degli adulti. La sicurezza, l'immunogenicità e l'efficacia di Ervebo nei bambini di età inferiore a 1 anno non sono state stabilite (cfr. le rubriche «Effetti indesiderati» e «Proprietà/effetti»).
Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi o ad una qualsiasi delle sostanze ausiliarie o alla proteina del riso elencata alla rubrica «Composizione».
Avvertenze e misure precauzionali
Ipersensibilità
Dopo la vaccinazione, si raccomanda un attento monitoraggio dei primi segni di reazioni anafilattiche o anafilattoidi. Come per tutti i vaccini iniettabili, un trattamento medico e una supervisione adeguati devono sempre essere prontamente disponibili in caso di un evento anafilattico a seguito della somministrazione del vaccino.
Durata della protezione
La vaccinazione con Ervebo può non assicurare la protezione di tutti i soggetti vaccinati. L'efficacia del vaccino negli adulti è stata stabilita nel periodo da ≥10 a ≤31 giorni dopo la vaccinazione, tuttavia la durata della protezione non è nota (cfr. la rubrica «Proprietà/effetti»). Pertanto non si deve interrompere l'uso di altre misure di controllo dell'Ebola.
La vaccinazione dei contatti dei casi di Ebola deve avvenire il prima possibile (cfr. la rubrica «Proprietà/effetti»).
Precauzioni standard nella cura di pazienti con malattia da Ebola nota o sospetta
La vaccinazione con Ervebo non elimina la necessità di precauzioni standard nella cura di pazienti con malattia da Ebola nota o sospetta. Gli operatori sanitari e gli altri operatori ausiliari che sono stati vaccinati non devono comunque modificare le loro pratiche riguardo le norme di sicurezza relative all'iniezione, l'igiene e i dispositivi di protezione individuale (DPI) dopo la vaccinazione.
Gli operatori sanitari che forniscono assistenza a pazienti con virus Ebola, sospetto o confermato, devono applicare ulteriori misure di controllo delle infezioni per prevenire il contatto con il sangue e i fluidi corporei del paziente e con superfici o materiali contaminati come indumenti e biancheria da letto. I campioni prelevati da esseri umani e animali, per le indagini sull'infezione da Ebola, devono essere manipolati da personale formato ed esaminati in laboratori adeguatamente attrezzati.
I vaccinatori devono informare i soggetti vaccinati della necessità di continuare a proteggersi con misure adeguate.
Trasmissione del virus Ebola wild-type da parte di soggetti vaccinati
Non sono stati raccolti dati sul possibile rischio di trasmissione del virus Ebola wild-type da parte di soggetti vaccinati che potrebbero essere portatori asintomatici del virus.
Individui immunocompromessi
La sicurezza e l'efficacia di Ervebo non sono state valutate negli individui immunocompromessi. Gli individui immunocompromessi possono non rispondere ad Ervebo come gli individui immunocompetenti. Come misura precauzionale, è preferibile evitare l'uso di Ervebo in individui con condizioni note di immunocompromissione o in terapia immunosoppressiva, comprese le condizioni indicate di seguito:
·Immunodeficienza umorale o cellulare severa (primaria o acquisita), ad es., immunodeficienza combinata severa, agammaglobulinemia e AIDS o infezione da HIV sintomatica. Non è stata stabilita una soglia per la conta dei linfociti T CD4+ da usare negli individui HIV-positivi asintomatici.
·Terapia in corso con immunosoppressori, tra cui corticosteroidi ad alte dosi. Non sono inclusi gli individui in trattamento con corticosteroidi topici, per via inalatoria o per via parenterale a bassa dose (ad es., per la profilassi di esacerbazione asmatica o per la terapia sostitutiva).
·Malattie del sangue quali leucemia, linfomi di qualsiasi tipo o altre neoplasie maligne che interessano i sistemi ematopoietico e linfatico.
·Anamnesi familiare di immunodeficienza congenita o ereditaria, a meno che non sia dimostrata l'immunocompetenza del potenziale destinatario del vaccino.
Donne in gravidanza e allattamento
A scopo precauzionale, è preferibile evitare l'uso di Ervebo durante la gravidanza e l'allattamento. Cfr. la rubrica «Gravidanza, allattamento».
Trasmissione del virus vaccinico
Il virus vaccinico può essere presente nei fluidi biologici come sangue, urina, saliva, liquido seminale, fluidi vaginali, umor acqueo, latte materno, feci, sudore, liquido amniotico e placenta. Negli studi clinici, è stato rilevato RNA del virus vaccinico mediante PCR nel plasma della maggior parte dei partecipanti adulti. È stato rilevato RNA del virus vaccinico principalmente dal Giorno 1 al Giorno 7. La diffusione del virus vaccinico nelle urine o nella saliva è stata rilevata mediante PCR in 19 partecipanti adulti su 299 e nelle vescicole cutanee in 4 partecipanti adulti su 10. È stato rilevato RNA del virus vaccinico in una vescicola cutanea 12 giorni dopo la vaccinazione in un partecipante su quattro.
In uno studio di Fase 1, la viremia vaccinale e la diffusione virale sono state osservate più frequentemente (28/39) nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni rispetto agli adulti. In uno studio successivo di Fase 2, nel 31,7 % (19/60) di bambini e adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni arruolati in un sotto studio sulla diffusione, il virus del vaccino si è diffuso nella saliva dopo la vaccinazione. La diffusione virale è stata osservata più frequentemente nel Giorno 7 e successivamente è diminuita, con assenza di diffusione rilevata al Giorno 56.
La trasmissione del virus vaccinico per diretto contatto personale viene accettata come possibilità teorica. I soggetti che ricevono il vaccino devono evitare un contatto diretto con individui ad alto rischio e l'esposizione a sangue e fluidi corporei di questi ultimi almeno 6 settimane dopo la vaccinazione. Gli individui ad alto rischio sono:
·Individui immunocompromessi e individui in terapia immunosoppressiva (vedere paragrafo sopra),
·Donne in gravidanza o in allattamento (cfr. rubrica «Gravidanza, allattamento»),
·Bambini di età <1 anno.
Gli individui che sviluppano una eruzione cutanea vescicolare dopo la vaccinazione devono coprire le vescicole fino a che non siano guarite per minimizzare il rischio di una possibile trasmissione del virus vaccinico attraverso le vescicole aperte. Smaltire i bendaggi contaminati seguendo le linee guida in vigore a livello locale. Cfr. la rubrica «Dati preclinici».
I genitori e coloro che si prendono cura dei giovani vaccinati devono osservare un'igiene accurata, soprattutto quando si maneggiano rifiuti e fluidi corporei, per un minimo di 6 settimane dopo la vaccinazione. I pannolini monouso possono essere sigillati in doppi sacchetti di plastica e smaltiti insieme ai rifiuti domestici. Cfr. la rubrica «Dati preclinici».
Teoricamente è anche possibile la trasmissione involontaria del virus vaccinico ad animali e bestiame, vedere più avanti.
Gli individui a cui è stato somministrato Ervebo devono astenersi dalle donazioni di sangue per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione.
Trasmissione del virus vaccinico ad animali e bestiame
La trasmissione del virus vaccinico per contatto diretto con il bestiame viene accettata come possibilità teorica. L'esposizione del bestiame a sangue e fluidi corporei dei soggetti che ricevono il vaccino deve essere evitata per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione. Gli individui che sviluppano una eruzione cutanea vescicolare dopo la vaccinazione devono tenere coperte le vescicole fino a che non siano guarite. Smaltire i bendaggi contaminati seguendo le linee guida in vigore a livello locale. Cfr. la rubrica «Dati preclinici».
Malattia concomitante
La vaccinazione deve essere posticipata negli individui con malattia febbrile moderata o severa.
Trombocitopenia e disturbi della coagulazione
Il vaccino deve essere somministrato con cautela negli individui affetti da trombocitopenia o qualsiasi disturbo della coagulazione poiché in questi individui possono verificarsi sanguinamenti o formazione di lividi a seguito della somministrazione per via intramuscolare.
Artrite
L'artrite è stata segnalata da soggetti partecipanti a studi clinici con una frequenza che variava da 0% in diversi protocolli a 23,5% in uno studio di Fase I. La maggior parte delle reazioni di artrite sono state di gravità da lieve a moderata. Cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».
Protezione da malattie causate da Filovirus
Il vaccino non previene le malattie causate da Filovirus diversi dal virus Ebola Zaire.
Impatto sui test sierologici
Dopo la vaccinazione con Ervebo, gli individui possono risultare positivi agli acidi nucleici della glicoproteina (GP) di Ebola, agli antigeni o agli anticorpi contro la GP di Ebola, che rappresentano i bersagli di alcuni test diagnostici per Ebola. Pertanto, i test diagnostici per Ebola devono essere mirati a sezioni non-GP del virus Ebola.
Sodio
Questo medicamento contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose ed è considerato essenzialmente «privo di sodio».
Interazioni
Non sono stati effettuati studi d'interazione.
Poiché non sono disponibili dati sulla co-somministrazione di Ervebo con altri vaccini, l'uso concomitante di Ervebo con altri vaccini non è raccomandato. Si deve evitare la somministrazione di altri vaccini nelle 6 settimane che seguono la vaccinazione per evitare la possibilità di interazione con questo vaccino.
Non si devono somministrare immunoglobuline (Ig) o trasfusioni di sangue o plasma in concomitanza con Ervebo. La somministrazione di immunoglobuline o trasfusioni di sangue o plasma 3 mesi prima o fino a 1 mese dopo la somministrazione di Ervebo può interferire con la risposta immunitaria attesa.
Non è noto se la somministrazione concomitante di antivirali, compresi gli interferoni, possa avere effetti sulla replicazione e sull'efficacia del virus vaccinico.
Gravidanza, allattamento
Gravidanza
I dati relativi all'uso di Ervebo in donne in gravidanza o donne entrate in stato di gravidanza dopo la vaccinazione sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte). La sicurezza di Ervebo nelle donne in gravidanza non è stata dimostrata.
Poiché vi sono limitazioni quanto ai dati disponibili, compreso il numero limitato di casi, si deve usare cautela nel trarre conclusioni. La mancanza di dati affidabili sui tassi di background della gravidanza e sugli esiti neonatali nelle regioni interessate rende difficile anche una valutazione contestuale dei dati.
Gli studi sperimentali sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (cfr. la rubrica «Dati preclinici»).
A scopo precauzionale, si deve evitare l'uso di Ervebo durante la gravidanza. Tuttavia, considerando la severità dell'EVD, la vaccinazione non deve essere sospesa quando esiste un chiaro rischio di esposizione all' Ebola.
Si devono evitare gravidanze per 2 mesi dopo la vaccinazione. Le donne in età fertile devono usare un metodo contraccettivo efficace.
Allattamento
Non è noto se il virus vaccinico sia secreto nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti dovuto all'allattamento da madri vaccinate non può essere escluso.
Non è stata condotta alcuna valutazione della presenza del virus vaccinico nel latte animale. Quando Ervebo è stato somministrato in femmine di ratto, sono stati rilevati anticorpi contro il virus vaccinico nella prole, probabilmente a causa del trasferimento di anticorpi materni per via placentare durante la gravidanza e tramite l'allattamento. Cfr. la rubrica «Dati preclinici».
Si deve decidere se interrompere l'allattamento o astenersi dal ricevere Ervebo, tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della vaccinazione per la donna. In alcune circostanze, dove le alternative all'allattamento al seno sono limitate, devono essere presi in considerazione la necessità immediata e i benefici per la salute del bambino e bilanciati con il bisogno da parte della madre di ricevere Ervebo. Entrambi possono rappresentare bisogni impellenti che devono essere considerati prima di vaccinare la madre.
Fertilità
Non sono disponibili dati sugli effetti della fertilità negli esseri umani.
Gli studi sperimentali condotti sulle femmine di ratto non indicano effetti dannosi per la salute (cfr. la rubrica «Dati preclinici»).
Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine
Non sono stati condotti studi sugli effetti di Ervebo sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine.
Non ci si aspetta che Ervebo abbia effetti sulla capacità di guidare veicoli o sulla capacità di utilizzare macchine.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Negli studi clinici è stata riportata molto raramente l'anafilassi (<1/10'000), per tutti i gruppi di età.
Negli adulti di età pari o superiore a 18 anni, gli effetti collaterali in sede di iniezione più comuni, riportati dopo la vaccinazione con Ervebo, sono stati dolore in sede di iniezione (70,3%), tumefazione in sede di iniezione (16,7%) ed eritema in sede di iniezione (13,7%).
Gli effetti collaterali sistemici più comuni sono stati cefalea (55,1%), piressia (39,2%), mialgia (32,5%), sonnolenza, attività ridotta, stanchezza (25,5%), artralgia (18,6%), brividi (16,7%), appetito ridotto (15,2 %), dolore addominale (13,0 %), nausea (9,5 %), artrite (3,7 %), eruzione cutanea (3,6%), iperidrosi (3,2%) e ulcerazione della bocca (2,2 %). In generale, queste reazioni sono state riportate entro 7 giorni dopo la vaccinazione e sono state di intensità da lieve a moderata e di breve durata (meno di 1 settimana).
Nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni, gli effetti collaterali in sede di iniezione più comuni, riportati dopo la vaccinazione con Ervebo, sono stati dolore in sede di iniezione (41,6 %), prurito in sede di iniezione (4,1 %), tumefazione in sede di iniezione (3,0 %) ed eritema in sede di iniezione (0,5 %). Gi effetti collaterali più comuni sono stati piressia (62,2 %), cefalea (45,7 %), sonnolenza, attività ridotta, stanchezza (23,5 %), appetito ridotto (23,4 %), mialgia (15,8 %), capogiro (9,9 %), pianto (6,4 %) e ulcerazione della bocca (2,5 %). In generale, queste reazioni sono state riportate entro 7 giorni dopo la vaccinazione e sono state di intensità da lieve a moderata.
Tabella degli effetti collaterali
Le frequenze sono riportate come:
molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10'000, <1/1000), molto raro (<1/10'000), non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti collaterali sono riportati in ordine di gravità decrescente.
Individui di età pari o superiore a 1 anno
La tabella 1 riporta gli effetti collaterali considerati come almeno possibilmente correlati alla vaccinazione e osservati in coloro che hanno ricevuto Ervebo.
Per gli adulti, le frequenze elencate sono basate sulla frequenza più elevata riportata negli studi di Fase 2/3 randomizzati controllati con placebo, Protocollo 009, Protocollo 012 e Protocollo 016, che hanno incluso un totale di 2 143 individui.
Per i bambini e gli adolescenti, le frequenze elencate corrispondono a quelle osservate nel Protocollo 016, uno studio di Fase 2 randomizzato controllato con placebo, che ha incluso un totale di 609 individui (compresi 95 bambini da 1 a 3 anni, 310 bambini da 3 a 11 anni e 204 bambini da 12 a 17 anni).
Tabella 1: Sintesi tabulare degli effetti collaterali in individui di età pari o superiore a 1 anno considerati correlati alla vaccinazione
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Effetti collaterali | Frequenza | |
Bambini e adolescenti¶ | Adulti* |
Disturbi del sistema immunitario: | Reazione anafilattica | Molto raro | Molto raro |
Patologie del sistema nervoso: | Cefalea | Molto comune | Molto comune |
Capogiro | Comune | Comune |
Patologie gastrointestinali: | Dolore addominale | Molto comune | Molto comune |
Appetito ridotto | Molto comune | Molto comune |
Nausea | Comune | Comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: | Ulcerazione della bocca | Comune | Comune |
Eruzione cutanea§ | Nessuna | Comune |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: | Artralgia§ | Comune | Molto comune |
Mialgia | Molto comune | Molto comune |
Artrite§ | ND | Comune |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione: | Piressia | Molto comune | Molto comune |
Sonnolenza† | Molto comune | Molto comune |
Brividi | Molto comune | Molto comune |
Pianto | Comune | ND‡ |
Dolore in sede di iniezione | Molto comune | Molto comune |
Eritema in sede di iniezione | Non comune | Molto comune |
Prurito in sede di iniezione | Comune | Comune |
Tumefazione in sede di iniezione | Comune | Molto comune |
Iperidrosi (sudorazione eccessiva) | Comune | Comune |
§ Cfr. Descrizione di effetti collaterali selezionati.
† Include: sonnolenza, attività ridotta e stanchezza.
‡ ND (non disponibile): non valutato per questa popolazione
¶ Le reazioni avverse di dolore addominale, nausea, eruzione cutanea, artralgia, brividi e iperidrosi si sono verificate con una differenza di <5 % tra il gruppo vaccino e il gruppo placebo.
* Le reazioni avverse di capogiro e prurito in sede di iniezione si sono verificata con una differenza di < 5 % tra il gruppo vaccino e il gruppo placebo.
La piressia è stata segnalata più frequentemente nei bambini di età compresa tra 1 e < 3 anni (83,2 %), rispetto ai bambini di età compresa tra 3 e < 12 anni (64,8 %), agli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni (48,3 %) e agli adulti (39,2 %). Per il resto, il profilo di sicurezza di Ervebo nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni è stato generalmente simile a quello osservato negli adulti.
Descrizione di effetti collaterali selezionati
Artralgia e artrite
L'artralgia è stata generalmente riportata nei primi giorni dopo la vaccinazione, è stata di intensità da lieve a moderata e si è risolta entro una settimana dall'insorgenza. L'artrite (artrite, effusione articolare, tumefazione articolare, osteoartrite, monoartrite o poliartrite) è stata generalmente riportata entro le prime settimane dopo la vaccinazione. Negli studi clinici con segnalazioni di artrite, l'insorgenza mediana è stata tra 10 e 12 giorni (range da 0 a 25 giorni). La frequenza con cui l'artrite è stata riportata dai partecipanti negli studi clinici variava da 0% in diversi studi a 23,5% in uno studio di Fase 1. La maggior parte delle reazioni di artrite sono state di intensità da lieve a moderata. La durata mediana dell'artrite negli studi clinici in cui è stata segnalata, l'artrite variava da 2 giorni a 81,5 giorni (compresa la durata dell'artrite ricorrente) con un massimo di 330 giorni. Le cause delle differenze nella segnalazione dell'artrite tra gli studi non sono note, ma possono essere dovute alle differenze delle popolazioni di studio o alla segnalazione dei risultati. Nello studio di Fase 1 con l'incidenza più alta di artrite, 6 pazienti su 24 (25%) che hanno riportato artrite dopo la vaccinazione hanno avuto sintomi articolari persistenti per fino a due anni dopo la vaccinazione. In un numero ridotto di partecipanti, il virus vaccinico è stato trovato in campioni di effusione articolare, indicativo di un processo post-vaccinazione mediato dal virus.
Eruzione cutanea
Negli studi clinici l'eruzione cutanea è stata caratterizzata da diverse forme che comprendevano eruzione cutanea generalizzata (2,3%), eruzione cutanea vescicolare (0,5%), dermatite (0,3%) o vasculite cutanea (0,01%). In diversi studi, è stata riportata eruzione cutanea con insorgenza mediana da 7,5 a 10,5 giorni (range da 0 a 47 giorni). La durata mediana riportata era compresa tra 6 e 18 giorni. In 6 partecipanti esaminati su 18, il virus vaccinico è stato individuato in eruzioni cutanee (descritte come dermatite, vescicole o lesioni da vasculite cutanea), indicative di un processo postvaccinazione mediato dal virus.
Leucocitopenia transitoria
Negli studi di Fase 1/2 sono state osservate molto frequentemente riduzioni transitorie della conta di linfociti, neutrofili e globuli bianchi totali nei primi 3 giorni dopo la vaccinazione; questi eventi si sono generalmente risolti dopo la prima settimana dopo la vaccinazione. Non sono stati osservati effetti collaterali sotto forma di infezioni negli studi di Fase 1/2.
Segnalazione degli effetti collaterali sospetti
La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l'omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi effetto collaterale sospetto, nuovo o serio, attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.
Posologia eccessiva
Non sono stati riportati casi di un posologia eccessiva.
Proprietà/Effetti
Codice ATC
J07BX02
Meccanismo d'azione
Ervebo è costituito da un vettore basato sul virus ricombinante della stomatite vescicolare, vivo, attenuato, che esprime il gene della glicoproteina dell'involucro del virus Ebola Zaire (rVSVΔG-ZEBOV-GP). L'immunizzazione con il vaccino determina una risposta immunitaria e la protezione contro la malattia dal virus Ebola Zaire (Ebola Virus Disease, EVD). Non è noto il contributo dell'immunità innata, umorale e cellulo-mediata alla protezione contro il virus Ebola Zaire.
Farmacodinamica
Non pertinente.
Efficacia e immunogenicità clinica
Il programma di sviluppo clinico ha compreso sei studi clinici di Fase 2/3 (Protocolli 009-012, 016 e 018). Tutti i partecipanti hanno ricevuto una singola dose di vaccino ad eccezione di un sottogruppo di partecipanti al Protocollo 002 (n=30) e al Protocollo 016 (n=399) che hanno ricevuto due dosi.
Efficacia clinica
L'efficacia clinica di Ervebo negli adulti è stata valutata nel Protocollo 010.
Il Protocollo 010 (studio ring vaccination) è stato uno studio di Fase 3, in aperto, con randomizzazione per cluster sulla vaccinazione ad anello (vaccinazione dei contatti e dei contatti dei contatti [CCC] dei casi indice di Ebola) in cui sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Ervebo in Guinea. In questo studio, 9'096 partecipanti di età ≥18 anni, considerati CCC di un caso indice con EVD confermata in laboratorio, sono stati randomizzati alla vaccinazione immediata (4'539 partecipanti in 51 cluster) o ritardata di 21 giorni (4'557 partecipanti in 47 cluster) con Ervebo. Di questi 9'096 partecipanti, 4'160 hanno ricevuto Ervebo (2'119 partecipanti sono stati vaccinati nel braccio di vaccinazione immediata e 2'041 partecipanti sono stati vaccinati nel braccio di vaccinazione ritardata). L'età mediana dei CCC consenzienti era di 35 anni. L'analisi primaria finale ha compreso 2'108 partecipanti (51 cluster) vaccinati nel braccio di vaccinazione immediata e 1'429 partecipanti (46 cluster) idonei che avevano fornito il proprio consenso il Giorno 0 nel braccio di vaccinazione ritardata.
L'analisi primaria finale consisteva nel valutare l'efficacia contro l'EVD confermata in laboratorio confrontando l'incidenza dei casi che si sono verificati da 10 a 31 giorni dopo la randomizzazione per i partecipanti vaccinati negli anelli di vaccinazione immediata rispetto all'incidenza dei casi nei partecipanti che avevano fornito il proprio consenso il Giorno 0 negli anelli di vaccinazione ritardata. L'efficacia del vaccino è stata pari al 100% (IC 95% non aggiustato: da 63,5% a 100%; IC 95% aggiustato per molteplicità: da 14,4% a 100%) (0 casi nel braccio di vaccinazione immediata; 10 casi nei 4 anelli del braccio di vaccinazione ritardata). La randomizzazione è stata interrotta dopo un'analisi ad interim con un p=0,0036 che non soddisfaceva il livello alfa predefinito di 0,0027. Dei 10 casi, 7 erano nei contatti e 3 nei contatti dei contatti. Rimangono incertezze in merito al livello, alla durata e al tipo di protezione a causa dei limiti metodologici e delle circostanze eccezionali riscontrate durante lo studio.
Immunogenicità clinica
Non sono stati definiti correlati immunologici di protezione (correlates of protection).
Il Protocollo 009, denominato Partnership for Research on Ebola Vaccines in Liberia (PREVAIL), è stato uno studio di Fase 2 randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, in cui sono state valutate la sicurezza e l'immunogenicità di vaccini candidati anti Ebola, tra cui Ervebo. In questo studio Ervebo è stato confrontato con un placebo di soluzione salina in 1'000 adulti di età ≥18 anni in Liberia.
Il Protocollo 011, denominato Sierra Leone Trial to Introduce a Vaccine against Ebola (STRIVE), è stato uno studio di Fase 2/3 randomizzato, in aperto in cui sono state valutate la sicurezza e l'immunogenicità di Ervebo in adulti di età ≥18 anni che lavoravano presso strutture sanitarie o svolgevano attività in prima linea correlate alla risposta a Ebola in Sierra Leone. In questo studio sono stati arruolati 8'673 partecipanti adulti, dei quali 8'651 con consensi validi sono stati randomizzati alla vaccinazione immediata (entro 7 giorni dall'arruolamento) o ritardata (18-24 settimane dopo l'arruolamento) con Ervebo. Un sottostudio di immunogenicità ha compreso 508 partecipanti vaccinati e ha fornito campioni per la valutazione dell'immunogenicità.
Il Protocollo 012 è stato uno studio di Fase 3 randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo in cui sono state valutate la sicurezza e l'immunogenicità di tre lotti uniformi e di un lotto ad alta dose di Ervebo (circa cinque volte più alta rispetto alla dose dei lotti uniformi e alla dose usata negli studi di Fase 2/3) rispetto a un placebo di soluzione fisiologica. Un totale di 1'197 partecipanti sani di età compresa tra 18 e 65 anni sono stati arruolati negli Stati Uniti, Canada e Spagna.
Il Protocollo 016, denominato Partnership for Research on Ebola VACcination (PREVAC), è stato uno studio di Fase 2 randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, in cui sono state valutate la sicurezza e l'immunogenicità di Ervebo nei partecipanti che hanno ricevuto: una singola dose di Ervebo e placebo come normale soluzione salina somministrati a distanza di 56 giorni, due dosi di Ervebo somministrate a distanza di 56 giorni o due dosi di placebo come soluzione salina normale. In questo studio sono stati arruolati 998 bambini e adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni e 1'004 adulti di età pari o superiore a 18 anni in Guinea, Liberia, Mali e Sierra Leone.
Il Protocollo 018 è stato uno studio di Fase 3 in aperto condotto in Guinea, implementato come Parte B dello studio di Fase 3 del Protocollo 010 sulla vaccinazione ad anello, per valutare la sicurezza e l'immunogenicità di Ervebo in operatori in prima linea vaccinati di età pari o superiore a 18 anni. In questo studio, è stato arruolato un totale di 2'115 partecipanti, e 2'016 partecipanti sono stati vaccinati con Ervebo. Un sottostudio di immunogenicità ha incluso 1'217 partecipanti vaccinati e ha fornito campioni per la valutazione dell'immunogenicità.
I dati di immunogenicità sono stati ottenuti dal Protocollo 009 in Liberia, dal Protocollo 011 in Sierra Leone, dal Protocollo 012 negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, dal Protocollo 016 in Guinea, in Liberia, Mali e in Sierra Leone e dal Protocollo 018 in Guinea. È stata eseguita l'irradiazione gamma dei campioni (provenienti dalle regioni coinvolte da epidemie di Ebola) per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild type degli operatori di laboratorio, ma ha incrementato le risposte immunitarie del saggio di immunoassorbimento enzimatico della glicoproteina (glycoprotein enzyme-linked immunosorbent assay, GP-ELISA) pre vaccinazione di circa il 20 % e diminuito le risposte immunitarie GP-ELISA e del test di neutralizzazione con riduzione delle placche (plaque reduction neutralization test, PRNT) post vaccinazione di circa il 20 %. Sui campioni provenienti dal Protocollo 012 non è stata eseguita l'irradiazione gamma. L'assenza dell'irradiazione gamma, la sieropositività al basale più bassa e altri fattori hanno determinato una risposta immunitaria più alta nel Protocollo 012.
Immunogenicità clinica negli adulti di età pari o superiore a 18 anni
Nei Protocolli 009, 011, 012, 016 e 018 sono stati eseguiti test di immunogenicità che comprendono la valutazione del legame specifico dell'immunoglobulina G (IgG) alla GP di ZEBOV-Kikwit purificata, mediante GP-ELISA validato e neutralizzazione validata del virus vaccinico mediante PRNT.
Come mostrato nelle Tabelle 2 e 3, la media geometrica dei titoli (GMT) di GP-ELISA e di PRNT è aumentata dalla pre-vaccinazione alla post-vaccinazione. Oltre il 93,8% dei soggetti che hanno ricevuto il vaccino nei Protocolli 009, 011, 012, 016 e 018 rispondeva ai criteri di risposta sierologica definita come un aumento ≥2 volte rispetto al basale e ≥200 EU/mL in qualsiasi momento successivo alla vaccinazione mediante GP-ELISA, e oltre l'80,0% dei partecipanti soddisfaceva i criteri di risposta sierologica definita come un aumento ≥4 volte rispetto al basale in un qualsiasi momento successivo alla vaccinazione mediante PRNT. A 12 mesi oltre l'80,3% dei partecipanti ha continuato a soddisfare i criteri di risposta sierologica GP-ELISA e oltre il 63,8% dei soggetti vaccinati ha continuato a soddisfare i criteri di risposta sierologica per il test PRNT. La rilevanza clinica dei dati di immunogenicità non è attualmente nota.
Tabella 2: Riassunto della media geometrica dei titoli [Geometric Mean Titres] di GP-ELISA negli adulti di età pari o superiore a 18 anni dai Protocolli 009, 011, 012, 016 e 018 degli studi clinici
Punto temporale | GMT (n) [IC 95 %] |
Protocollo 009† | Protocollo 011† | Protocollo 012‡ | Protocollo 016† | Protocollo 018† |
Basale | 120,7 (487) [110,8; 131,5] | 92,7 (503) [85,3; 100,9] | <36,11 (696) [<36,11; <36.11] | 140,2 (379) [129,0; 152,4] | 78,3 (1'123) [74,7; 82,0] |
Mese 1 | 999,7 (489) [920,1; 1'086,1] | 964,3 (443) [878,7; 1'058,3] | 1'262,0 (696) [1'168,9; 1'362,6] | 1'241,2 (343) [1'116,4, 1'380,0] | 1'106,5 (1'023) [1'053,4; 1'162,2] |
Mese 6 | 713,8 (485) [661,4; 770,3] | 751,8 (383) [690,6; 818,4] | 1'113,4 (664) [1'029,5; 1'204,0] | NA | 1'008,8 (75) [849,8; 1'197,6] |
Mese 12§ | 664,3 (484) [616,5; 715,8] | 760,8 (396) [697,6; 829,8] | 1'078,4 (327) [960,6; 1'210,7] | 1'088,4 (292) [983,5; 1'204,6] | NA |
Mese 24 | 766,3 (441) [705,0; 832,9] | NA | 920,3 (303) [820,4; 1'032,3] | NA | NA |
Mese 36 | 755,7 (434) [691,6; 825,7] | NA | NA | NA | NA |
Mese 48 | 835,4 (400) [769,3; 907,2] | NA | NA | NA | NA |
Mese 60 | 785,9 (397) [722,3; 855,2] | NA | NA | NA | NA |
La popolazione del set di analisi completo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità dei Protocolli 009, 011 e 018 ed era composta da tutti i partecipanti vaccinati con dati sierologici e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile. La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 012 e comprendeva tutti i partecipanti che erano conformi al protocollo, che avevano ricevuto la vaccinazione, che erano sieronegativi al Giorno 1 e che avevano un campione di siero in uno o più timepoints raccolti entro un intervallo di giorni accettabile. La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 016 e comprendeva tutti i partecipanti vaccinati con dati sierologici che erano conformi al protocollo e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile. n = Numero di partecipanti che contribuiscono all'analisi. IC = Intervallo di confidenza; GP-ELISA = Saggio di immunoassorbimento enzimatico della glicoproteina (EU/mL); GMT = Media geometrica dei titoli. § Protocollo 011 dal Mese 9-12. † Protocolli 009, 011, 016 e 018 hanno utilizzato l'irradiazione gamma dei campioni per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild-type degli operatori di laboratorio. ‡ Gruppo lotti uniformi combinati. |
Tabella 3: Riassunto della media geometrica dei titoli di PRNT negli adulti di età pari o superiore a 18 anni dai Protocolli 009, 011, 012, 016 e 018 degli studi clinici
Punto temporale | GMT (n) [IC 95 %] |
Protocollo 009† | Protocollo 011† | Protocollo 012‡ | Protocollo 016† | Protocollo 018† |
Basale | <35 (451) [<35; <35] | <35 (438) [<35; <35] | <35 (696) [<35; <35] | 17,5 (92) [16,7; 18,4] | <35 (1 107) [<35; <35] |
Mese 1 | 117,1 (490) [106,4; 128,9] | 116,0 (437) [105,7; 127,4] | 202,1 (696) [187,9; 217,4] | 170,1 (98) [144,1; 200,7] | 160,0 (1 024) [151,6; 168,9] |
Mese 6 | 76,7 (485) [69,8; 84,2] | 95,3 (382) [86,3; 105,3] | 266,5 (664) [247,4; 287,0] | NA | 117,0 (75) [96,0; 142,6] |
Mese 12§ | 100,2 (485) [91,3; 110,0] | 119,9 (396) [107,9; 133,2] | 271,4 (327) [243,4; 302,7] | 144,3 (84) [122,2; 170,4] | NA |
Mese 24 | NA | NA | 267,6 (302) [239,4; 299,2] | NA | NA |
La popolazione del set di analisi completo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità dei Protocolli 009, 011 e 018 ed era composta da tutti i partecipanti vaccinati con dati sierologici e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile. La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 012 e comprendeva tutti i partecipanti che erano conformi al protocollo, che avevano ricevuto la vaccinazione, che erano sieronegativi al Giorno 1 e che avevano un campione di siero in uno o più timepoints raccolti entro un intervallo di giorni accettabile. La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 016 e comprendeva tutti i partecipanti vaccinati con dati sierologici che erano conformi al protocollo e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile. n = Numero di partecipanti che contribuiscono all'analisi. IC = Intervallo di confidenza; GMT = Media geometrica dei titoli; PRNT = Test di neutralizzazione con riduzione delle placche. § Protocollo 011 dal Mese 9-12. † Protocolli 009, 011, 016 e 018 hanno utilizzato l'irradiazione gamma dei campioni per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild-type degli operatori di laboratorio. ‡ Gruppo lotti uniformi combinati. |
Pazienti pediatrici
Immunogenicità clinica nei bambini e adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni
Come mostrato nelle Tabelle 4 e 5, le GMT di GP ELISA e di PRNT sono aumentate dalla pre-vaccinazione alla post-vaccinazione. Nel Protocollo 016, il 95,7 % dei partecipanti rispondeva ai criteri di risposta sierologica definita come un aumento ≥2 volte rispetto al basale e ≥200 EU/mL in qualsiasi momento successivo alla vaccinazione mediante GP-ELISA e il 95,8 % dei partecipanti rispondeva ai criteri di risposta sierologica definita come un aumento ≥4 volte rispetto al basale in un qualsiasi momento successivo alla vaccinazione mediante PRNT. A 12 mesi dalla vaccinazione, il 93,2 % dei partecipanti ha continuato a rispondere ai criteri di risposta sierologica di GP-ELISA e il 95,3 % ha continuato a rispondere ai criteri di risposta sierologica per il PRNT. Le Tabelle 4 e 5 forniscono un riepilogo della GMT per GP-ELISA e per PRNT, rispettivamente, per fascia di età.
Le risposte immunitarie dopo la vaccinazione con Ervebo nei bambini e negli adolescenti non sono state inferiori a quelle degli adulti a 1 mese dalla vaccinazione. La rilevanza clinica dei dati di immunogenicità non è attualmente nota.
Tabella 4: Riassunto della media geometrica dei titoli di GP-ELISA nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni dal Protocollo 016 degli studi clinici
Età | GMT al basale (n) [IC 95 %] | GMT al Mese 1 (n) [IC 95 %] | GMT al Mese 12 (n) [IC 95 %] |
da 1 a <3 anni | 50,2 (43) [40,2; 62,7] | 1'192,1 (45) [827,6; 1'717,1] | 1'719,3 (45) [1'245,7; 2'373,1] |
da 3 a <12 anni | 93,3 (180) [80,6; 108,1] | 1'845,1 (171) [1'552,1; 2'193,4] | 1'368,4 (153) [1'189,3; 1'574,5] |
da 12 a 17 anni | 140,0 (128) [120,9; 162,2] | 2'103,3 (120) [1'772,2; 2'496,4] | 1'451,6 (86) [1'188,6; 1'772,8] |
La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 016 e comprendeva tutti i partecipanti vaccinati con dati sierologici che erano conformi al protocollo e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile. n = Numero di partecipanti che contribuiscono all'analisi. IC = Intervallo di confidenza; GMT = Media geometrica dei titoli; GP-ELISA = Saggio di immunoassorbimento enzimatico della glicoproteina. Il Protocollo 016 ha utilizzato l'irradiazione gamma dei campioni per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild-type degli operatori di laboratorio. |
Tabella 5: Riassunto della media geometrica dei titoli di PRNT nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni dal Protocollo 016 degli studi clinici
Età | GMT al basale (n) [IC 95 %] | GMT al Mese 1 (n) [IC 95 %] | GMT al Mese 12 (n) [IC 95 %] |
da 1 a <3 anni | 17,5 (39) [<0; <0] | 321,0 (33) [231,1; 445,7] | 494,7 (32) [386,5; 633,3] |
da 3 a <12 anni | 17,9 (134) [16,9; 18,8] | 280,4 (114) [241,3; 325,7] | 312,7 (88) [271,0; 360,8] |
da 12 a 17 anni | 17,5 (111) [17,4; 17,6] | 273,3 (119) [237,5; 314,6] | 251,7 (85) [215,7; 293,7] |
La popolazione di immunogenicità per protocollo era la popolazione primaria per le analisi di immunogenicità del Protocollo 016 e comprendeva tutti i partecipanti vaccinati con dati sierologici che erano conformi al protocollo e che avevano un campione di siero raccolto entro un intervallo di giorni accettabile. n = Numero di partecipanti che contribuiscono all'analisi. IC = Intervallo di confidenza; GMT = Media geometrica dei titoli; PRNT = Test di neutralizzazione con riduzione delle placche. Il Protocollo 016 ha utilizzato l'irradiazione gamma dei campioni per ridurre il rischio di infezione da virus Ebola wild-type degli operatori di laboratorio. |
Immunogenicità clinica nei partecipanti che hanno ricevuto una dose di richiamo
Sebbene sia stato osservato un aumento delle risposte anticorpali nei bambini e negli adolescenti (n=195) e negli adulti (n=194) dopo una seconda dose di Ervebo somministrata il Giorno 56 (Protocollo 016), l'aumento dei titoli anticorpali non è stato mantenuto al di sopra del regime a dose singola (n=386 bambini e adolescenti, n=386 adulti) a 12 mesi dalla vaccinazione.
Farmacocinetica
Assorbimento
Non pertinente.
Distribuzione
Non pertinente.
Metabolismo
Non pertinente.
Eliminazione
Non pertinente.
Non sono stati condotti studi farmacocinetici né studi sulla biodistribuzione nell'essere umano.
Dati preclinici
I dati preclinici degli studi convenzionali su tossicità per somministrazione ripetuta e tossicità riproduttiva ed evolutiva non evidenziano alcun rischio particolare per l'essere umano.
Quando Ervebo è stato somministrato in femmine di ratto, sono stati rilevati anticorpi contro il virus vaccinico nei feti e nella prole, probabilmente a causa del trasferimento transplacentare durante la gravidanza e dell'acquisizione di anticorpi materni durante l'allattamento, rispettivamente (cfr. la rubrica «Gravidanza, allattamento»).
Ervebo somministrato a femmine di ratto non ha avuto effetti sulla capacità di accoppiamento, sulla fertilità o sullo sviluppo embrionale/fetale.
Ervebo somministrato a femmine di ratto non ha avuto effetti sullo sviluppo o sul comportamento della prole.
Valutazione del rischio ambientale (Environmental Risk Assessment, ERA)
Il virus vaccinico è un Organismo Geneticamente Modificato (OGM). È stata condotta una ERA per stabilire l'impatto potenziale di questo vaccino sulla salute umana e sull'ambiente. Poiché questo vaccino si basa sul VSV, un noto agente patogeno del bestiame (ad es., cavalli, bovini, suini), la valutazione del rischio ha compreso specie rilevanti per la struttura VSV wild-type (wt) di questo vaccino.
In uno studio di biodistribuzione condotto su primati non umani, l'RNA del virus vaccinico è stato rilevato negli organi linfoidi fino a 112 giorni dalla vaccinazione. Tuttavia, la capacità infettante del virus era rilevata al Giorno 1 e non è stata rilevata la capacità infettante persistente del virus in nessun altro ulteriore timepoint misurato (Giorni 56, 84 e 112).
Sulla base dei dati di diffusione transitoria negli adulti e nei bambini da 1 anno di età (n=5 per i bambini da 1 a < 3 anni di età), dei risultati di uno studio di tossicità in primati non umani e dell'assenza di trasmissione orizzontale nei suini, il rischio complessivo di Ervebo per la salute umana e l'ambiente è considerato trascurabile. Tuttavia, come misura precauzionale, l'esposizione del bestiame a sangue e fluidi corporei dei soggetti vaccinati deve essere evitata dai soggetti vaccinati e da coloro che se ne prendono cura per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione, per impedire il rischio teorico di diffusione del virus vaccinico. Per i giovani vaccinati, se possibile, i pannolini sporchi possono essere puliti con detergenti o disinfettanti appropriati; i pannolini monouso possono essere sigillati in doppi sacchetti di plastica e smaltiti nei rifiuti domestici per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione. Gli individui che sviluppano una eruzione cutanea vescicolare dopo la vaccinazione devono tenere coperte le vescicole fino a che non siano guarite. Coprire la sede di iniezione del vaccino o qualsiasi vescicola con un bendaggio adeguato (ad es., bendaggio adesivo o garza e nastro adesivo) che fornisce una barriera fisica di protezione contro un contatto diretto con il fluido vescicolare (cfr. la rubrica «Posologia/impiego»). Il bendaggio può essere rimosso in assenza di perdite visibili di fluido. Al fine di evitare l'esposizione non intenzionale al bestiame, assicurarsi che i rifiuti medici e altri materiali di pulizia non entrino in contatto con il bestiame.
Per ulteriori informazioni, cfr. le rubriche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Altre indicazioni, Indicazioni per la manipolazione».
Altre indicazioni
Incompatibilità
Poiché non sono stati condotti studi di compatibilità, non si può somministrare questo medicamento in combinazione con altri medicamenti.
Stabilità
Il medicamento non dev'essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento
Conservare e trasportare in congelatore a temperature comprese tra -80 °C e -60 °C.
Dopo lo scongelamento, il vaccino deve essere usato immediatamente; tuttavia, i dati di stabilità in uso hanno dimostrato che, una volta scongelato, il vaccino può essere conservato fino a 14 giorni tra 2 °C e 8 °C prima dell'uso. Al più tardi al termine dei 14 giorni, il vaccino deve essere usato o eliminato. Una volta prelevato il medicamento dal congelatore, vi si devono annotare sopra sia la data in cui è stato tolto dal congelatore sia la nuova data di eliminazione al posto della data di scadenza dell'etichetta (di fino a 14 giorni dopo averlo prelevato dal congelatore). Una volta scongelato, il vaccino non può essere ricongelato.
Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il contenuto dalla luce.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Indicazioni per la manipolazione
·Il vaccino viene conservato in congelatore a temperature comprese tra -80 °C e -60 °C e deve essere prelevato dal congelatore e scongelato completamente fino a che non sarà più presente ghiaccio visibile. Non scongelare il flaconcino in frigorifero, poiché non è garantito che il flaconcino si scongelerà in meno di 4 ore. Il flaconcino scongelato deve essere delicatamente capovolto più volte prima di prelevarne il contenuto con la siringa. Il vaccino deve apparire come un liquido da incolore a leggermente brunastro-giallo, privo di particelle visibili. Eliminare il vaccino se presenta particelle.
·Prelevare l'intero contenuto di vaccino dal flaconcino utilizzando ago e siringa sterili.
Se possibile, i rifiuti liquidi dei lavaggi oculari devono essere raccolti e decontaminati prima di essere gettati nello scarico.
Il vaccino non utilizzato e i rifiuti derivati da tale vaccino devono essere smaltiti in conformità alle linee guida istituzionali per gli organismi geneticamente modificati o i rifiuti a rischio biologico, come appropriato.
In caso di rottura/versamento del vaccino, è stato dimostrato che disinfettanti quali aldeidi, alcoli e detergenti riducono il potenziale di infezione virale solo dopo alcuni minuti.
Numero dell'omologazione
68358 (Swissmedic)
Confezioni
Dimensioni della confezione: scatola con 10 flaconcini.
Soluzione per 1 dose in un flaconcino (vetro di tipo I) con un tappo (clorobutile) e una capsula di plastica rimovibile (flip-off) con sigillo di alluminio. [B]
Titolare dell’omologazione
MSD Merck Sharp & Dohme AG
Lucerna
Stato dell'informazione
Luglio 2024
CCDS-V920-I-062022-pediatric/RCN000024164-CH