â–¼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per indicazioni a proposito della segnalazione di effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».
VAZKEPA®
Composizione
Principi attivi
Icosapent etile.
Sostanze ausiliarie
Contenuto della capsula: all-rac-alfa-tocoferolo (E307).
Guscio della capsula: gelatina, glicerolo (E422), maltitolo liquido (E965 ii) con 30 mg di maltitolo per capsula, sorbitolo liquido 70% (non cristallizzabile) (E420 ii) con 83 mg di sorbitolo per capsula, trigliceridi a catena media, acqua purificata, lecitina di soia (E322).
Inchiostro di stampa: biossido di titanio (E171), glicole propilenico (E1520), ipromellosa (E464).
Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità
Capsula molle.
Capsula molle oblunga, 25 x 10 mm, con impressa la scritta “IPE” in inchiostro bianco, con guscio di colore giallo paglierino o ambrato contenente un liquido incolore o giallo chiaro.
Ogni capsula contiene 998 mg di icosapent etile.
Indicazioni/possibilità d’impiego
Vazkepa è indicato per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari in pazienti adulti in trattamento con statine ad elevato rischio cardiovascolare e con trigliceridi elevati (≥ 150 mg/dL [≥ 1,7 mmol/L]) e
·malattia cardiovascolare accertata o
·diabete e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare.
Per informazioni dettagliate sugli studi, inclusi i fattori di rischio cardiovascolare, e per i risultati relativi agli effetti sugli eventi cardiovascolari, vedere «Proprietà/effetti».
Posologia/impiego
La dose orale giornaliera raccomandata è di 4 capsule, da assumere in due capsule da 998 mg due volte al giorno.
Pazienti con disturbi della funzionalità epatica
Non è raccomandata alcuna riduzione della dose (vedere anche «Avvertenze e misure precauzionali» e «Farmacocinetica»).
Pazienti con disturbi della funzionalità renale
Non è raccomandata alcuna riduzione della dose (vedere anche «Farmacocinetica»).
Pazienti anziani
Non è necessario alcun adattamento della dose in base all’età (vedere «Farmacocinetica»).
Bambini e adolescenti
Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di icosapent etile nei bambini di età < 18 anni per la riduzione del rischio di eventi cardiovascolari in pazienti in trattamento con statine ad elevato rischio cardiovascolare e con trigliceridi elevati e altri fattori di rischio di malattie cardiovascolari.
Somministrazione ritardata della dose
In caso di dimenticanza di una dose, i pazienti devono assumerla non appena se ne ricordano. Tuttavia, se dimenticano una dose giornaliera, non devono raddoppiare la dose successiva.
Modo di somministrazione
Uso orale.
Vazkepa deve essere assunto ai pasti o dopo i pasti.
Per accertarsi che venga assunta l’intera dose, i pazienti devono essere avvisati di ingerire le capsule intere e di non spezzarle, frantumarle, scioglierle o masticarle.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, alla soia o ad una qualsiasi delle sostanze ausiliarie elencate nella rubrica «Composizione».
Avvertenze e misure precauzionali
Allergia al pesce e/o ai frutti di mare
Icosapent etile viene ottenuto dall’olio di pesce. Non è noto se i pazienti con allergia al pesce e/o ai frutti di mare presentino un rischio aumentato di reazione allergica a icosapent etile. Icosapent etile deve essere usato con cautela nei pazienti con ipersensibilità nota al pesce e/o ai frutti di mare.
Compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica, le concentrazioni di alanina aminotransferasi (ALT) e aspartato aminotransferasi (AST) devono essere monitorate come clinicamente indicato, prima dell'avvio del trattamento e a intervalli appropriati durante il trattamento.
Fibrillazione o flutter atriale
In uno studio in doppio cieco, controllato verso placebo, icosapent etile è stato associato a un rischio aumentato di fibrillazione o flutter atriale che richiede il ricovero in ospedale. L’incidenza di fibrillazione atriale è stata maggiore nei pazienti con storia di fibrillazione o flutter atriale (vedere «Effetti indesiderati»). I pazienti, in particolare quelli con una storia clinica rilevante, devono essere monitorati per evidenza clinica di fibrillazione atriale o flutter atriale (ad es. dispnea, palpitazioni, sincope/capogiro, fastidio al torace, alterazione della pressione arteriosa o polso irregolare). Se clinicamente indicato, deve essere effettuato un esame ECG.
Emorragie
Il trattamento con icosapent etile è stato associato a un aumento dell’incidenza di emorragie. I pazienti che assumono icosapent etile insieme ad agenti antitrombotici, cioè antipiastrinici, incluso acido acetilsalicilico, e/o anticoagulanti, possono presentare un rischio aumentato di emorragie e devono essere monitorati periodicamente (vedere «Effetti indesiderati»).
Altri componenti
Sorbitolo (E420 ii)
Questo medicamento contiene 83 mg di sorbitolo per capsula. L’effetto additivo della co-somministrazione di medicamenti contenenti sorbitolo (o fruttosio) e l’assunzione giornaliera di sorbitolo (o fruttosio) con la dieta deve essere considerato.
Il contenuto di sorbitolo in medicamenti per uso orale può modificare la biodisponibilità di altri medicamenti per uso orale co-somministrati.
Ai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio non deve essere somministrato questo medicamento.
Maltitolo (E965 ii)
Questo medicamento contiene 30 mg di maltitolo per capsula.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicamento.
Lecitina di soia
Questo medicamento contiene lecitina di soia. I pazienti allergici alla soia o alle arachidi non devono usare questo medicamento.
Interazioni
Icosapent etile è stato studiato a dosi di quattro capsule da 998 mg/die insieme ai seguenti medicamenti, che sono substrati tipici degli enzimi del citocromo P450: omeprazolo, rosiglitazone, warfarin e atorvastatina. Non sono state osservate interazioni.
Aumento del rischio emorragico
I pazienti trattati contemporaneamente con antitrombotici devono essere monitorati, poiché il trattamento con icosapent etile è stato associato a un aumento dell’incidenza di emorragie (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»).
Gravidanza, allattamento
Gravidanza
I dati relativi all’uso di icosapent etile in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere «Dati preclinici»). A scopo precauzionale, è preferibile evitare l’uso di icosapent etile durante la gravidanza, a meno che il beneficio dell’uso non superi il rischio potenziale per il feto.
Allattamento
Non è noto se icosapent etile sia escreto nel latte materno. Gli studi in letteratura hanno mostrato che il metabolita attivo acido eicosapentaenoico (EPA) è escreto nel latte materno umano a livelli correlati all’alimentazione materna. I dati tossicologici disponibili nel ratto hanno mostrato che icosapent etile è escreto nel latte.
Il rischio per i lattanti non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con icosapent etile tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Non esistono dati sulla fertilità umana relativi all’uso di icosapent etile. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere «Dati preclinici»).
Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull’impiego di macchine
Sulla base del profilo farmacodinamico e dei dati sulle reazioni avverse negli studi clinici, si prevede che icosapent etile non alteri o alteri in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più frequentemente segnalate associate a icosapent etile sono state: sanguinamento (11,8%), edema periferico (7,8%), fibrillazione atriale (5,8%), stipsi (5,4%), dolore
muscoloscheletrico (4,3%), gotta (4,3%) ed eruzione cutanea (3,0%).
Elenco degli effetti indesiderati
Le frequenze riportate degli effetti indesiderati sono state stimate da uno studio a lungo termine sugli esiti cardiovascolari, in cui i soggetti sono stati osservati per una durata media di follow-up di 4,9 anni.
Gli effetti indesiderati sono classificati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e la frequenza secondo la seguente convenzione: ”molto comune“ (≥ 1/10), “comune“ (≥ 1/100, < 1/10), “non comune“ (≥ 1/1‘000, < 1/100), “raro“ (≥ 1/10‘000, < 1/1‘000), “molto raro“ (< 1/10‘000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario
Non comune: ipersensibilità.
Non nota: Tumefazione faringea
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Comune: gotta.
Patologie del sistema nervoso
Non comune: disgeusia (descrive il termine testuale: sapore di pesce).
Patologie cardiache
Comune: fibrillazione o flutter atriale.
Patologie vascolari
Molto comune: emorragia (11,8 %).
Patologie gastrointestinali
Comune: stipsi, eruttazione.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: eruzione cutanea.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune: dolore muscoloscheletrico.
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: edema periferico.
Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari
Sanguinamento
Il sanguinamento è comparso nell'11,8% dei soggetti che ricevevano icosapent etile in uno studio controllato verso placebo sugli esiti cardiovascolari, rispetto al 9,9% dei soggetti che ricevevano il placebo. Eventi di sanguinamento gravi sono stati segnalati più frequentemente nei soggetti che ricevevano icosapent etile rispetto a quelli che ricevevano il placebo, in associazione a medicamenti antitrombotici (3,4% vs 2,6%), ma sono comparsi allo stesso tasso (0,2%) nei soggetti che non assumevano medicamenti anticoagulanti/antipiastrinici concomitanti (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»).
Gli eventi emorragici più frequentemente osservati con icosapent etile sono stati: sanguinamento gastrointestinale (3,1%), contusione (2,5%), ematuria (1,9%) ed epistassi (1,5%).
Fibrillazione/flutter atriale
La fibrillazione atriale o il flutter atriale sono comparsi nel 5,8% dei soggetti che ricevevano icosapent etile in uno studio controllato verso placebo sugli esiti cardiovascolari, rispetto al 4,5% dei soggetti che ricevevano il placebo. Fibrillazione atriale o flutter atriale richiedenti il ricovero ospedaliero per 24 ore o più sono comparsi nel 3% dei soggetti trattati con icosapent etile, rispetto al 2% dei soggetti che ricevevano il placebo. La fibrillazione atriale e il flutter atriale sono stati riportati più frequentemente nei soggetti con una precedente storia di fibrillazione atriale o flutter atriale che avevano ricevuto icosapent etile, rispetto a quelli che avevano ricevuto il placebo (12,5% vs. 6,3%) (vedere «Avvertenze e misure precauzionali»).
Stipsi
La stipsi è comparsa nel 5,4% dei soggetti che ricevevano icosapent etile in uno studio controllato verso placebo sugli esiti cardiovascolari, rispetto al 3,6% dei soggetti che ricevevano il placebo. La stipsi grave è stata meno comune per icosapent etile (0,1%) che per placebo (0,2%). L’incidenza relativa della stipsi in questo studio può essere stata confusa da un effetto lassativo residuo del placebo, che conteneva una dose sub-terapeutica di olio minerale leggero (4 mL).
Le reazioni avverse seguenti sono state riscontrate durante l’uso post-marketing globale di icosapent etile. Poiché queste reazioni derivano da segnalazioni volontarie in una popolazione di dimensioni incerte, in genere non è possibile stimarne la frequenza in modo affidabile o stabilire una relazione causale con l’esposizione al farmaco: trigliceridi ematici aumentati, artralgia, diarrea, fastidio addominale e dolore agli arti.
La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l’omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi effetto indesiderato sospetto, nuovo o serio, attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.
Posologia eccessiva
Non esiste alcun trattamento specifico per il sovradosaggio di icosapent etile. In caso di sovradosaggio, il paziente deve ricevere un trattamento sintomatico e devono essere avviate misure di supporto secondo necessità.
Proprietà/effetti
Codice ATC
C10AX06
Meccanismo d’azione
Icosapent etile è uno estere etilico stabile dell’acido eicosapentaenoico (EPA), un acido grasso omega-3. I meccanismi d’azione di icosapent etile che contribuiscono alla riduzione degli eventi cardiovascolari non sono del tutto chiariti. I meccanismi sono probabilmente multifattoriali e includono un miglioramento del profilo delle lipoproteine con riduzione delle lipoproteine ricche di trigliceridi, effetti antinfiammatori e antiossidanti, una riduzione dell’accumulo di macrofagi, un miglioramento della funzione endoteliale, un aumento dello spessore/della stabilità della capsula fibrosa ed effetti antipiastrinici. Ciascuno di questi meccanismi può avere effetti benefici sullo sviluppo, la progressione e la stabilizzazione della placca aterosclerotica nonché sulle conseguenze della rottura della placca, e gli studi preclinici e clinici depongono a favore di questi benefici di EPA. Gli effetti antinfiammatori sistemici e locali di EPA possono derivare dallo spiazzamento dell’acido arachidonico (AA) pro-infiammatorio, con deviazione del catabolismo dagli eicosanoidi (prostaglandine e trombossani della serie 2 e leucotrieni della serie 4) verso mediatori non infiammatori o antinfiammatori. Tuttavia, il significato clinico diretto di singoli dati non è chiaro.
Farmacodinamica
Icosapent etile migliora il profilo delle lipoproteine mediante la soppressione degli enzimi di sintesi del colesterolo, degli acidi grassi e dei trigliceridi (TG), l’aumento della β-ossidazione degli acidi grassi e la riduzione della proteina microsomiale di trasferimento dei trigliceridi (microsomal triglyceride transfer protein, MTP), con conseguente riduzione della sintesi epatica e del rilascio dei TG e delle lipoproteine a densità molto bassa (very low-density lipoprotein, VLDL). Inoltre, icosapent etile aumenta l’espressione della lipoproteina lipasi, con conseguente aumento della rimozione dei TG dalle VLDL e dai chilomicroni circolanti. Nei pazienti con livelli elevati di TG, icosapent etile riduce i TG, le VLDL, il colesterolo delle lipoproteine remnant e i livelli dei marcatori infiammatori come la proteina C-reattiva. Tuttavia, la riduzione dei TG sembra contribuire solo in scarsa misura alla riduzione del rischio di eventi cardiovascolari con icosapent etile.
Efficacia clinica
REDUCE-IT è stato uno studio multinazionale, in doppio cieco, randomizzato, controllato verso placebo, guidato dagli eventi, condotto in 8.179 pazienti adulti (4.089 con icosapent etile, 4.090 con placebo) trattati con statine, arruolati con valori di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (low-density lipoprotein cholesterol, LDL-C) > 1,03 mmol/L (40 mg/dL) e ≤ 2,59 mmol/L (100 mg/dL) e livelli moderatamente elevati di trigliceridi (TG) (≥ 1,53 mmol/L e < 5,64 mmol/L [≥ 135 mg/dL e < 500 mg/dL] come determinato durante lo screening dei pazienti, cioè nelle visite qualificanti pre-arruolamento) e malattia cardiovascolare accertata (70,7%) oppure diabete e altri fattori di rischio per malattia cardiovascolare (29,3%). I pazienti con malattia cardiovascolare accertata avevano per definizione almeno 45 anni e una storia documentata di arteriopatia coronarica, malattia cerebrovascolare o carotidea o arteriopatia periferica. I pazienti nell’altro gruppo di rischio avevano per definizione almeno 50 anni e diabete richiedente un trattamento medico, nonché almeno un altro fattore di rischio, ad esempio ipertensione, o in trattamento con un medicamento antipertensivo; età: almeno 55 anni (uomini) o almeno 65 anni (donne); livelli bassi di colesterolo legato alle lipoproteine ad alta densità; fumo; aumentati livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità; compromissione renale; micro o macroalbuminuria; retinopatia; ridotto indice caviglia/braccio. I pazienti sono stati randomizzati 1 : 1 a ricevere icosapent etile o placebo (4 capsule al giorno). La durata mediana di follow-up è stata di 4,9 anni. Complessivamente, nel 99,8% dei pazienti, lo stato in vita è stato registrato fino al termine dello studio o al decesso.
Le caratteristiche al basale erano bilanciate nei gruppi, l’età mediana al basale era 64 anni (intervallo: da 44 anni a 92 anni) e il 46% aveva almeno 65 anni; il 28,8% era di sesso femminile. La popolazione in studio era per il 90,2% bianca, per il 5,5% asiatica, per il 4,2% di etnia ispanica e per l’1,9% nera. Per quanto riguarda le precedenti diagnosi di malattia cardiovascolare, il 46,7% aveva un infarto miocardico pregresso, il 9,2% un’arteriopatia periferica sintomatica e il 6,1% un ictus o attacco ischemico transitorio (TIA) pregresso non noto. Altri fattori di rischio al basale selezionati includevano ipertensione (86,6%), diabete mellito (0,7% tipo 1; 57,8% tipo 2), eGFR < 60 mL/min per 1,73 m2 (22,2%), insufficienza cardiaca congestizia (17,7%) e fumo di sigaretta quotidiano (15,2%). La maggior parte dei pazienti assumeva al basale una terapia a base di statine di moderata intensità (63%) o alta intensità (31%). La maggior parte dei pazienti assumeva al basale almeno un altro tipo di medicamenti cardiovascolari, inclusi antipiastrinici e/o antitrombotici (85,5%), beta-bloccanti (70,7%), antipertensivi (95,2%), inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) (51,9%) o bloccanti del recettore dell’angiotensina (ARB; 26,9%); il 77,5% assumeva un ACE-inibitore o ARB. Il protocollo escludeva i pazienti in trattamento con inibitori PCSK9. Con una stabile terapia anti-lipidica di base, il valore mediano di LDL-C [Q1, Q3] al basale era 1,9 [1,6; 2,3] mmol/L (75,0 [62,0; 89,0] mg/dL); la media (DS) era 2,0 (0,5) mmol/L (76,2 [20,3] mg/dL). Con una stabile terapia anti-lipidica di base, il valore mediano di TG a digiuno [Q1, Q3] era 2,4 [2,0; 3,1] mmol/L (216,0 [176,0; 272,5] mg/dL); la media (DS) era 2,6 (0,9) mmol/L (233,2 [80,1] mg/dL).
Icosapent etile ha ridotto in misura significativa il rischio dell’endpoint composito primario (tempo alla prima comparsa di morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica o ricovero ospedaliero per angina instabile; p< 0,0001) e dell’endpoint composito secondario principale (tempo alla prima comparsa di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus; p< 0,0001). I risultati degli endpoint di efficacia primari e secondari sono riportati nella tabella 1.
Tabella 1: Effetti di icosapent etile sul tempo alla prima comparsa di eventi cardiovascolari in pazienti con livelli elevati di trigliceridi e malattia cardiovascolare o diabete e altri fattori di rischio in REDUCE-IT
| Icosapent etile | Placebo | Icosapent etile vs placebo |
N = 4.089 n (%) | N = 4.090 n (%) | Rapporto di rischio (IC 95%) |
Endpoint composito primario |
Morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus, rivascolarizzazione coronarica, ricovero ospedaliero per angina instabile (MACE a 5 punti) | 705 (17,2) | 901 (22,0) | 0,75 (0,68; 0,83) |
Per quanto riguarda l’endpoint secondario «MACE a 3 punti» (morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus), nei pazienti trattati con icosapent etile è stata osservata una riduzione del rischio relativo del 26% (IC 95%: 0,65; 0,83; p< 0,0001). Per la «morte per qualsiasi causa» (che non costituiva una componente dell’endpoint primario o secondario) è stata segnalata una riduzione del rischio del 13% (IC 95%: 0,74; 1,02). In tutti gli altri endpoint secondari si è ottenuta una riduzione del rischio del 20-35%.
Figura 1: Stima di Kaplan-Meier dell’incidenza cumulativa dell’endpoint composito primario in REDUCE-IT
I valori mediani di TG e LDL-C al basale erano simili nel gruppo icosapent etile e nel gruppo placebo. La variazione mediana dei TG dal basale all’anno 1 è stata -0,4 mmol/L (-39 mg/dL, -18%) nel gruppo icosapent etile e 0,1 mmol/L (5 mg/dL, 2%) nel gruppo placebo. La variazione mediana del LDL-C dal basale all’anno 1 è stata 0,1 mmol/L (2 mg/dL, 3%) nel gruppo icosapent etile e 0,2 mmol/L (7 mg/dL, 10%) nel gruppo placebo. Le analisi prespecificate dell’effetto di icosapent etile sugli esiti cardiovascolari nello studio REDUCE-IT hanno mostrato una correlazione scarsa o assente tra la risposta TG o LDL-C e l’effetto cardiovascolare sulla base dei livelli TG o LDL-C al basale o ottenuti durante lo studio. Vedere “Meccanismo d’azione” per ulteriori informazioni.
Popolazione pediatrica
Swissmedic ha approvato l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con icosapent etile in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento dell’ipertrigliceridemia e la riduzione del rischio di eventi cardiovascolari (vedere «Posologia/impiego» per informazioni sull’uso pediatrico).
Farmacocinetica
Assorbimento
Dopo somministrazione orale, icosapent etile viene de-esterificato durante il processo di assorbimento e il metabolita attivo EPA viene assorbito nell’intestino tenue e passa nella circolazione sistemica, prevalentemente attraverso il sistema linfatico del dotto toracico. Le concentrazioni plasmatiche di picco di EPA sono state raggiunte circa 5 ore dopo dosi orali di icosapent etile.
Icosapent etile è stato somministrato in tutti gli studi clinici in concomitanza o dopo i pasti; non sono stati effettuati studi sugli effetti del cibo (vedere «Posologia/impiego»).
Distribuzione
Il volume di distribuzione medio di EPA allo stato stazionario è di circa 88 litri. La maggior parte dell’EPA circolante nel plasma è incorporato in fosfolipidi, trigliceridi ed esteri del colesterolo, e
< 1% è presente sotto forma di acido grasso non esterificato. Più del 99% dell’EPA non esterificato è legato alle proteine plasmatiche.
Metabolismo
EPA viene metabolizzato prevalentemente nel fegato mediante beta-ossidazione, come gli acidi grassi alimentari. La beta-ossidazione scinde la lunga catena carbonica dell’EPA in acetil coenzima A, che viene convertito in energia nel ciclo di Krebs. Il metabolismo mediato dal citocromo P450 è una via di eliminazione minore di EPA.
Eliminazione
La clearance plasmatica totale di EPA allo stato stazionario è 684 mL/h. L’emivita di eliminazione plasmatica (t1/2) di EPA è di circa 89 ore. Icosapent etile non è soggetto a escrezione renale.
Relazioni farmacocinetiche/farmacodinamiche
Livelli di trigliceridi/riduzione dell’ipertrigliceridemia
In due studi di fase III è stata osservata una correlazione lineare tra i livelli di EPA nel plasma o negli eritrociti e la riduzione dei TG.
Cinetica di gruppi di pazienti speciali
Disturbi della funzionalità epatica e disfunzioni renali
La farmacocinetica di icosapent etile non è stata studiata in pazienti con compromissione renale o epatica. In uno studio ben controllato sugli esiti cardiovascolari condotto con icosapent etile, i pazienti non hanno avuto bisogno di adattamenti della dose di routine a causa della compromissione epatica o renale.
Pazienti anziani
La farmacocinetica di icosapent etile non è stata studiata in pazienti anziani. In studi clinici ben controllati condotti con icosapent etile, i pazienti anziani non hanno avuto bisogno di adattamenti della dose di routine.
Bambini e adolescenti
La farmacocinetica di icosapent etile non è stata studiata in soggetti pediatrici.
Dati preclinici
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione e dello sviluppo.
Ai livelli di dose massimi negli studi sulla riproduzione e lo sviluppo, non sono stati osservati effetti avversi nel ratto o nel coniglio con dosi comprese tra circa 6 e 8 volte la dose umana equivalente sulla base del confronto dell’area di superficie corporea. In uno studio embriofetale condotto nel ratto, non sono stati osservati effetti avversi a esposizioni 6,9 volte superiori rispetto all’esposizione clinica (in base all’AUC).
Gli studi sugli animali indicano che icosapent etile attraversa la placenta ed è reperibile nel plasma fetale.
Gli studi sugli animali indicano che icosapent etile è escreto nel latte.
Altre indicazioni
Incompatibilità
Non applicabile.
Stabilità
Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Indicazioni particolari concernenti l’immagazzinamento
Non conservare a temperature superiori a 30 °C.
Flacone: tenere il flacone ben chiuso per proteggere il contenuto dall’umidità.
Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il contenuto dall’umidità.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Numero dell’omologazione
68354(Swissmedic)
Confezioni
Confezione con 1 flacone contenente 120 capsule molli. [B]
Confezione da 3 flaconi, ciascuno contenente 120 capsule molli. [B]
Blister perforati per dose unitaria contenenti 4 x 2 capsule. [B]
Titolare dell’omologazione
Amarin Switzerland GmbH, Zug.
Stato dell’informazione
Agosto 2022