▼ Questo medicamento è soggetto a monitoraggio addizionale. Ciò consente una rapida identificazione delle nuove conoscenze in materia di sicurezza. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare un nuovo o serio effetto collaterale sospetto. Per indicazioni a proposito della segnalazione di effetti collaterali, cfr. la rubrica «Effetti indesiderati».
Lunsumio è omologato a tempo determinato, cfr. la rubrica «Indicazioni/possibilità d’impiego».
Lunsumio®
Roche Pharma (Schweiz) AG
Composizione
Principi attivi
Mosunetuzumab (prodotto con tecnologia genetica utilizzando cellule CHO [Chinese Hamster Ovary]).
Sostanze ausiliarie
L-istidina, L-metionina, acido acetico (per regolare il pH), saccarosio, polisorbato 20 (E 432) (prodotto da mais geneticamente modificato), acqua per preparazioni iniettabili.
Forma farmaceutica e quantità di principio attivo per unità
Concentrato per soluzione per infusione (1 mg/ml).
Liquido limpido e incolore con pH 5,8 e osmolalità di 240-333 mOsm/kg.
Concentrato 1 mg/1 ml in flaconcino monodose
Concentrato 30 mg/30 ml (1 mg/ml) in flaconcino monodose
Indicazioni/Possibilità d'impiego
Lunsumio è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con linfoma follicolare (LF) recidivato o refrattario che hanno ricevuto in precedenza almeno due linee di terapia sistemica, tra cui un anticorpo monoclonale anti-CD20 e un alchilante (cfr. sezione «Efficacia clinica»).
I risultati su efficacia e sicurezza di Lunsumio in pazienti sottoposti a precedenti terapie con cellule CAR-T anti-CD19 sono limitati (cfr. rubrica «Avvertenze e misure precauzionali»).
A causa dell’incompletezza dei dati clinici in sede di valutazione della domanda, questa indicazione/queste indicazioni viene/vengono omologata/e in via temporanea (art. 9a legge sugli agenti terapeutici). L’omologazione temporanea è vincolata necessariamente all’adempimento tempestivo delle condizioni. Una volta soddisfatte le condizioni, l’omologazione temporanea può essere trasformata in un’omologazione ordinaria.
Posologia/Impiego
Lunsumio deve essere utilizzato solo sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato nell’uso di terapie oncologiche e in un ambiente con un adeguato supporto medico per il trattamento di reazioni gravi, come la sindrome da rilascio di citochine (CRS), e di tossicità neurologica, inclusa la sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS) (cfr. rubrica «Avvertenze e misure precauzionali»).È necessario effettuare un monitoraggio intensivo dei pazienti prima della successiva somministrazione di Lunsumio, nel caso in cui con la precedente somministrazione fossero state osservate CRS (grado ≥2) o tossicità neurologiche clinicamente rilevanti (ad es. tossicità neurologiche gravi o che mettono in pericolo la vita del paziente inclusa ICANS) in relazione alla somministrazione di Lunsumio.
In questi casi è necessario effettuare un monitoraggio in regime stazionario per almeno 72 ore ed i pazienti devono essere monitorati giornalmente per un totale di sette giorni dopo la somministrazione di Lunsumio per rilevare segni e sintomi di sindrome da rilascio di citochine (CRS), così come di tossicità neurologiche o di altro tipo. Inoltre, si deve consigliare al paziente di mantenersi nelle vicinanze di un istituto di trattamento durante questo periodo. Ogni eventuale ulteriore monitoraggio è a discrezione del medico.
Al fine di garantire la tracciabilità dei medicamenti di produzione biotecnologica, il nome commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere documentati a ogni trattamento.
Profilassi e premedicazione
Prima di utilizzare Lunsumio, assicurarsi che i pazienti siano ben idratati.
La tabella 1 descrive in dettaglio la premedicazione raccomandata per ridurre il rischio di CRS e di reazioni correlate all'infusione.
Tabella 1: Premedicazione prima dell'infusione di Lunsumio
Pazienti nei quali è richiesta una premedicazione | Premedicazione | Impiego |
Cicli 1 e 2: tutti i pazienti Ciclo 3 e successivi: pazienti che hanno manifestato una CRS di qualsiasi grado in seguito alla somministrazione di una dose precedente | Corticosteroidi per via endovenosa: 20 mg di desametasone o 80 mg di metilprednisolone | Somministrare almeno 1 ora prima dell'infusione di Lunsumio |
Antistaminico: 50-100 mg di difenidramina cloridrato o di un antistaminico orale o endovenoso equivalente | Somministrare almeno 30 minuti prima dell'infusione di Lunsumio |
Antipiretico: 500-1000 mg di paracetamolo |
La tabella 2 riporta la dose di Lunsumio raccomandata per ogni ciclo di 21 giorni.
Tabella 2: Dose di Lunsumio nei pazienti con linfoma follicolare recidivato o refrattario
Giorno di trattamento | Dose di Lunsumio | Velocità di infusione |
Ciclo 1 | Giorno 1 | 1 mg | Le infusioni di Lunsumio nel ciclo 1 devono essere somministrate nell'arco di almeno 4 ore. |
Giorno 8 | 2 mg |
Giorno 15 | 60 mg |
Ciclo 2 | Giorno 1 | 60 mg | Se le infusioni del ciclo 1 sono state ben tollerate, le infusioni successive di Lunsumio possono essere somministrate nell'arco di 2 ore. |
Ciclo 3 e successivi | Giorno 1 | 30 mg |
Durata della terapia
Lunsumio deve essere utilizzato per 8 cicli, a meno che non si verifichi una tossicità inaccettabile o una progressione della malattia.
Nei pazienti che ottengono una remissione completa non è necessario continuare il trattamento dopo gli 8 cicli. Nei pazienti che ottengono una remissione parziale o la cui malattia è stabile con il trattamento con Lunsumio per 8 cicli, devono essere effettuati altri 9 cicli di trattamento (per un totale di 17 cicli), a meno che non si verifichi una tossicità inaccettabile o una progressione della malattia (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»).
Nello studio di omologazione (GO29781, cfr. «Efficacia clinica»), il numero mediano di cicli è stato pari a 8, il 59% dei pazienti ha ricevuto 8 cicli e il 18% (16 pazienti) ha ricevuto più di 8 e fino a 17 cicli.
Adeguamento della dose a causa di effetti indesiderati/interazioni
Nei pazienti con reazioni di grado 3 o 4 (ad es. infezioni gravi, tumor flare, sindrome da lisi tumorale, epatotossicità), il trattamento deve essere temporaneamente sospeso fino alla risoluzione dei sintomi (cfr. rubrica «Avvertenze e misure precauzionali»).
Sindrome da rilascio di citochine (CRS)
La CRS deve essere diagnosticata sulla base del quadro clinico (cfr. rubrica «Avvertenze e misure precauzionali»). Le altre cause di febbre, ipossia e ipotensione (ad esempio, infezioni/sepsi) devono essere considerate e trattate. Le reazioni correlate all'infusione (IRR) possono essere clinicamente indistinguibili dalla CRS. Se si sospetta una CRS o una IRR, i pazienti devono essere trattati secondo le raccomandazioni della tabella 3 e le attuali linee guida cliniche.
Tabella 3: Gravità della CRS1 e trattamento raccomandato
Gravità della CRS | Trattamento della CRS2 | Successiva infusione programmata di Lunsumio |
Grado 1 Febbre ≥38 ºC | Se la CRS si verifica durante l'infusione: ·Sospendere l'infusione e trattare i sintomi ·Dopo la risoluzione dei sintomi, riprendere l'infusione alla stessa velocità ·Se i sintomi si ripresentano dopo la ripresa dell'infusione, interrompere l'infusione in corso Se la CRS si verifica dopo l'infusione: ·Trattare i sintomi Se la CRS persiste > 48 ore dopo il trattamento sintomatico: ·Trattare la CRS secondo le attuali linee guida cliniche | Prima dell'infusione successiva, i sintomi devono essere scomparsi da almeno 72 ore. Monitorare il paziente più frequentemente. |
Grado 2 Febbre ≥38 °C e/o ipotensione che non richiede vasopressori e/o ipossia che richiede la somministrazione mediante cannula nasale o a flusso libero di ossigeno a basso flusso3 | Se la CRS si verifica durante l'infusione: ·Sospendere l'infusione e trattare i sintomi ·Dopo la risoluzione dei sintomi, riprendere l'infusione a una velocità più bassa del 50% ·Se i sintomi si ripresentano dopo la ripresa dell'infusione, interrompere l'infusione in corso Se la CRS si verifica dopo l'infusione: ·Trattare i sintomi In assenza di miglioramento dopo il trattamento sintomatico: ·Trattare la CRS secondo le attuali linee guida cliniche | Prima dell’infusione successiva, i sintomi devono essere scomparsi da almeno 72 ore. Se necessario, usare la dose massima di premedicazione4. Considerare la somministrazione dell’infusione successiva a una velocità più bassa del 50%, un monitoraggio più frequente del paziente e il ricovero del paziente. Per la dose successiva, si deve effettuare un monitoraggio in regime stazionario per almeno 72 ore. |
Grado 3 Febbre ≥38 °C e/o ipotensione che richiede la somministrazione di un vasopressore (con o senza vasopressina) e/o ipossia che richiede ossigeno ad alto flusso5 somministrato mediante cannula nasale, maschera facciale, maschera non-rebreather o maschera di Venturi | Se la CRS si verifica durante l'infusione: ·Interrompere l'infusione in corso ·Trattare i sintomi · Trattare la CRS secondo le attuali linee guida cliniche Se la CRS si verifica dopo l'infusione: ·Trattare i sintomi · Trattare la CRS secondo le attuali linee guida cliniche | Prima dell’infusione successiva, i sintomi devono essere scomparsi da almeno 72 ore. Per la dose successiva, si deve effettuare un monitoraggio in regime stazionario per almeno 72 ore. Se necessario, usare la dose massima di premedicazione4. CRS ricorrente di grado 3: interrompere definitivamente il trattamento con Lunsumio. |
Grado 4 Febbre ≥38 °C e/o ipotensione che richiede la somministrazione di più vasopressori (esclusa la vasopressina) e/o ipossia che richiede la somministrazione di ossigeno a pressione positiva (ad es. CPAP, BiPAP, intubazione e ventilazione meccanica) | Se la CRS si verifica durante o dopo l'infusione: ·Interrompere definitivamente il trattamento con Lunsumio ·Trattare i sintomi ·Trattare la CRS secondo le attuali linee guida cliniche |
1 ASTCT = American Society for Transplant and Cellular Therapy. Poiché la premedicazione può mascherare la febbre, seguire le raccomandazioni di trattamento se il quadro clinico è coerente con una CRS.
2 Se la CRS non risponde al trattamento, devono essere prese in considerazione altre cause, come ad esempio una linfoistiocitosi emofagocitica.
3 Per ossigeno a basso flusso si intende la somministrazione di ossigeno a < 6 l/minuto.
4 Per ulteriori informazioni consultare la tabella 1.
5 Per ossigeno ad alto flusso si intende la somministrazione di ossigeno a ≥6 l/minuto.
Tossicità neurologica e ICANS
I pazienti che sviluppano eventi neurologici devono essere trattati secondo la tabella 4.
I pazienti che sviluppano tossicità neurologica grave o tale da mettere in pericolo la loro vita, inclusa ICANS, devono essere monitorati in regime stazionario per almeno 72 ore per la successiva infusione.
Tabella 4: Raccomandazioni per il trattamento di eventi neurologici (incl. ICANS)
Effetto indesiderato | Gravità | Misure |
Neurotossicità (incl. ICANS) | Grado 2 | ·Sospendere Lunsumio fino a quando i sintomi di neurotossicità si sono ridotti al grado 1 o al livello basale per almeno 72 ore. ·Somministrare una terapia di supporto. In presenza di ICANS: trattamento secondo le attuali linee guida cliniche. |
Grado 3 | ·Sospendere Lunsumio fino a quando i sintomi di neurotossicità si sono ridotti al grado 1 o al livello basale per almeno 72 ore. ·Somministrare una terapia di supporto (che può includere la terapia intensiva) e prendere in considerazione una valutazione neurologica. In presenza di ICANS: trattamento secondo le attuali linee guida cliniche. ·In caso di recidiva, interrompere definitivamente Lunsumio. |
Grado 4 | ·Interrompere definitivamente Lunsumio. ·Somministrare una terapia di supporto (che può includere la terapia intensiva) e prendere in considerazione una valutazione neurologica. In presenza di ICANS: trattamento secondo le attuali linee guida cliniche. |
1. Sulla base dei Common Terminology Criteria for Adverse Events del National Cancer Institute (NCI CTCAE), versione 4.0.
2. Sulla base del sistema di classificazione dell'ICANS dell'American Society for Transplantation and Cellular Therapy (ASTCT) del 2019.
Istruzioni posologiche speciali
Pazienti con disturbi della funzionalità epatica
Lunsumio non è stato studiato in pazienti con disturbi della funzionalità epatica. Sulla base della farmacocinetica, non si ritiene necessario alcun aggiustamento della dose (cfr. rubrica «Farmacocinetica»).
Pazienti con disturbi della funzionalità renale
Lunsumio non è stato studiato nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. Nei pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata, non si ritiene necessario alcun aggiustamento della dose sulla base della farmacocinetica (cfr. rubrica «Farmacocinetica»).
Pazienti anziani
Nei pazienti di età ≥65 anni non è necessario alcun aggiustamento della dose di Lunsumio (cfr. rubrica «Farmacocinetica»).
Bambini e adolescenti
La sicurezza e l'efficacia di Lunsumio nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di età non sono state esaminate.
Somministrazione ritardata della dose
In caso di ritardo > 7 giorni nella somministrazione di una dose nel ciclo 1, si deve ripetere la dose precedentemente tollerata prima di riprendere il regime di trattamento programmato
Se si verifica un'interruzione della somministrazione tra i cicli 1 e 2 che comporta un intervallo libero da trattamento di ≥6 settimane, la somministrazione di Lunsumio deve riprendere con una dose di 1 mg nel giorno 1 e una dose di 2 mg nel giorno 8, seguita dalla ripresa del trattamento programmato nel ciclo 2 con 60 mg nel giorno 15.
Se a partire dal ciclo 3 si verifica un'interruzione della dose tra due cicli che comporta un intervallo libero da trattamento di ≥6 settimane, la somministrazione di Lunsumio deve riprendere con una dose di 1 mg nel giorno 1 e una dose di 2 mg nel giorno 8, seguita dalla ripresa del regime di trattamento programmato con 30 mg nel giorno 15.
Modo di somministrazione
Lunsumio è esclusivamente per uso endovenoso.
Lunsumio deve essere diluito in condizioni asettiche e sotto la supervisione di un operatore sanitario. L'infusione endovenosa deve essere effettuata utilizzando un catetere di infusione separato senza filtro in linea. Sono ammessi filtri nella camera di gocciolamento.
Il primo ciclo di Lunsumio deve essere somministrato come infusione endovenosa nell'arco di almeno 4 ore. Se le infusioni del ciclo 1 sono ben tollerate, le infusioni dei cicli successivi possono essere somministrate nell'arco di 2 ore.
Lunsumio non deve essere somministrato come iniezione e.v. rapida o in bolo.
Per informazioni sulla diluizione del medicamento prima dell'uso, consultare la sezione «Indicazioni per la manipolazione».
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o uno degli altri componenti elencati nel paragrafo «Composizione, Sostanze ausiliarie».
Avvertenze e misure precauzionali
Sindrome da rilascio di citochine (CRS)
Nei pazienti che hanno ricevuto Lunsumio si sono manifestati casi di CRS, comprese reazioni pericolose per la vita (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»). I segni e sintomi erano febbre, brividi, ipotensione, tachicardia, ipossia e cefalea. Le reazioni correlate all'infusione possono essere clinicamente indistinguibili dalla CRS. Gli eventi di CRS si sono verificati prevalentemente nel ciclo 1, principalmente in associazione con la somministrazione delle dosi nel giorno 1 e nel giorno 15; tuttavia, anche nei cicli successivi si sono verificati eventi di CRS (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»). La CRS recidivante si è manifestata nell’11% dei pazienti.
I pazienti devono ricevere una premedicazione con corticosteroidi, antipiretici e antistaminici almeno fino al ciclo 2. I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima della somministrazione di Lunsumio. I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni e sintomi di CRS. I pazienti devono essere invitati a contattare immediatamente un medico qualora in qualsiasi momento comparissero i segni o sintomi di una CRS. In caso di CRS di grado 2 o superiore, i medici devono iniziare il trattamento con misure di supporto (che possono includere la terapia intensiva nei casi di CRS gravi o potenzialmente fatali), trattare il paziente secondo le attuali linee guida cliniche e interrompere temporaneamente o definitivamente Lunsumio a seconda della gravità dell'evento. Se la CRS è refrattaria alla terapia, si devono prendere in considerazione altre cause, tra cui la linfoistiocitosi emofagocitica o la sindrome da aumentata permeabilità capillare (cfr. rubrica «Posologia/impiego»).
Eventi neurologici
Lunsumio può causare grave tossicità neurologica, compresa la sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie (ICANS) (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»).
Il trattamento concomitante con Lunsumio e altri medicamenti che provocano vertigini o uno stato di coscienza alterato può aumentare il rischio di tossicità neurologica.
Durante il trattamento, i pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio dei segni e sintomi di neurotossicità. Al primo segno di neurotossicità (inclusa ICANS) occorre esaminare immediatamente il paziente, eventualmente prendere in considerazione una valutazione neurologica e somministrare un trattamento con misure di supporto in base alla gravità; Lunsumio deve essere interrotto temporaneamente o definitivamente a seconda della gravità e si devono seguire le raccomandazioni di trattamento (cfr. rubrica «Posologia/impiego»).
Infezioni gravi
In pazienti che hanno ricevuto Lunsumio si sono verificate infezioni gravi come polmonite, batteriemia, sepsi o shock settico e infezioni opportunistiche, a volte pericolose per la vita o fatali (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»). Alcuni pazienti hanno sviluppato neutropenia febbrile dopo l'infusione di Lunsumio.
Lunsumio non deve essere somministrato in presenza di un'infezione attiva. Occorre prestare attenzione quando si considera l'uso di Lunsumio in pazienti con un'anamnesi di infezioni ricorrenti o croniche (ad es. infezione cronica e attiva da virus di Epstein-Barr), in pazienti con malattie di base che possono aumentare la suscettibilità alle infezioni o dopo un precedente trattamento immunosoppressivo significativo. Se necessario, ai pazienti deve essere somministrata una profilassi con medicamenti antibatterici, antivirali e/o antimicotici. Prima e dopo la somministrazione di Lunsumio, i pazienti devono essere sottoposti a una valutazione dei segni e sintomi di infezione e trattati di conseguenza. In caso di neutropenia febbrile, i pazienti devono essere esaminati per individuare eventuali infezioni e trattati con antibiotici, liquidi e altre cure di supporto secondo le linee guida locali.
Citopenia
Lunsumio può provocare citopenie gravi o severe comprese neutropenie, anemie e trombocitopenie (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»).
I parametri ematici devono essere monitorati durante l’intero trattamento con Lunsumio. Il trattamento con Lunsumio deve essere interrotto temporaneamente o permanentemente a seconda della gravità della citopenia (cfr. rubrica «Posologia/impiego»).
Riattivazione dell’epatite B
Nei pazienti trattati con medicamenti diretti contro le cellule B può verificarsi una riattivazione del virus dell’epatite B (HBV), che in alcuni casi può portare a epatite fulminante, insufficienza epatica e morte. I pazienti con sierologia positiva per l’HBV devono essere monitorati durante il trattamento con Lunsumio e per almeno sei mesi dopo la sua cessazione per rilevare sintomi clinici e valori di laboratorio che potrebbero essere segni di una riattivazione dell’HBV.
Reazione tumor flare
Nei pazienti trattati con Lunsumio sono stati segnalati casi di tumor flare (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»). Questi possono manifestarsi con insorgenza o peggioramento di un versamento pleurico, dolore localizzato e gonfiore nella sede di una lesione linfomatosa e infiammazione del tumore. Considerato il meccanismo d'azione di Lunsumio, la reazione tumor flare è dovuta probabilmente alla migrazione di cellule T nella lesione tumorale dopo la somministrazione di Lunsumio.
Non sono noti fattori di rischio specifici per il tumor flare, ma i pazienti con tumori di grande volume in prossimità delle vie aeree e/o di un organo vitale sono a maggior rischio di compromissione e morbilità dovuta all'effetto massa in seguito al flare tumorale. I pazienti trattati con Lunsumio devono essere esaminati e valutati per identificare un eventuale tumor flare nei siti anatomici critici.
Sindrome da lisi tumorale (TLS)
La TLS è stata segnalata in pazienti trattati con Lunsumio (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»). Assicurarsi che i pazienti siano adeguatamente idratati prima di somministrare Lunsumio. I pazienti devono ricevere una terapia profilattica antiperuricemica (ad es. allopurinolo, rasburicase), se appropriata. È necessario monitorare la presenza di segni o sintomi di TLS, soprattutto nei pazienti con un elevato carico tumorale o con tumori a rapida crescita e nei pazienti con funzionalità renale compromessa. I parametri ematici dei pazienti devono essere monitorati e qualsiasi anomalia deve essere trattata tempestivamente.
Epatotossicità
Lunsumio può provocare epatotossicità, potenzialmente fatale. Nei pazienti trattati con Lunsumio è stato segnalato un aumento degli enzimi epatici (cfr. rubrica «Effetti indesiderati»). Gli enzimi epatici e la bilirubina devono essere monitorati prima e durante il trattamento come indicato clinicamente. Il trattamento deve essere effettuato secondo i protocolli/le linee guida di trattamento locali. Il trattamento con Lunsumio deve essere interrotto temporaneamente o permanentemente a seconda della gravità (cfr. rubrica «Posologia/impiego»).
Terapia precedente con CAR-T
In totale, tre pazienti con linfoma follicolare recidivato/refrattario e sotto trattamento con Lunsumio avevano ricevuto in precedenza una terapia CAR-T. Questi dati sono troppo limitati per poter trarre conclusioni affidabili sull’efficacia di Lunsumio. Nella popolazione di sicurezza, includendo tutti i pazienti con LF e altra istologia (n = 416), 49 pazienti erano stati sottoposti in precedenza a terapia CAR-T. Questi pazienti presentavano un’istologia NHL più aggressiva (l’83,6% presentava un DLBCL o un LF trasformato), un carico di malattia più elevato, un ECOG-PS peggiore al basale e un numero maggiore di pretrattamenti rispetto ai pazienti non trattati precedentemente con terapia CAR-T. Nei pazienti sottoposti precedentemente a terapia CAR-T sono stati osservati più effetti indesiderati di grado 5, effetti indesiderati seri ed effetti indesiderati di grado 3-4 rispetto ai pazienti non sottoposti in precedenza a terapia CAR-T.
Immunizzazione
I vaccini vivi e/o i vaccini vivi attenuati non devono essere somministrati contemporaneamente a Lunsumio. Non sono stati condotti studi su pazienti che avevano ricevuto di recente vaccini vivi.
Passaporto del paziente
Il medico prescrittore deve discutere con il paziente i rischi della terapia con Lunsumio. È necessario consegnare al paziente un passaporto del paziente e incoraggiarlo a portarlo sempre con sé. Il passaporto del paziente contiene un elenco dei segni e sintomi più comuni della CRS e istruzioni su quando rivolgersi al medico.
Interazioni
Non sono stati condotti studi per il rilevamento di interazioni.
Non si può escludere un effetto transitorio e clinicamente rilevante sui substrati del CYP450 con un basso range terapeutico (ad es. warfarin, voriconazolo, ciclosporina, ecc.), in quanto l'inizio del trattamento con Lunsumio può portare a un aumento transitorio dei livelli di citochine e alla conseguente inibizione degli enzimi CYP450. Quando si inizia la terapia con Lunsumio in pazienti trattati con substrati del CYP450 con basso range terapeutico, occorre prendere in considerazione un monitoraggio della terapia. Se necessario, la dose del medicamento concomitante deve essere modificata.
Gravidanza, allattamento
Donne in età fertile/contraccezione
Le donne in età fertile devono utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento con Lunsumio e per almeno 3 mesi dopo l'ultima infusione di Lunsumio.
Gravidanza
Non sono disponibili dati sull'uso di Lunsumio in donne in gravidanza. Non sono disponibili dati sperimentali sufficienti sugli animali in riferimento alla tossicità riproduttiva (cfr. rubrica «Dati preclinici»).
Lunsumio non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non usano contraccettivi.
Allattamento
Non è noto se mosunetuzumab o i suoi metaboliti passino nel latte materno. Non si può escludere un rischio per i neonati/lattanti. Durante il trattamento con Lunsumio, l'allattamento deve essere interrotto.
Fertilità
Non ci sono dati sulla fertilità nell'uomo. Negli studi di tossicità a 26 settimane nelle scimmie cynomolgus non è stata osservata alcuna compromissione degli organi riproduttivi maschili o femminili a esposizioni (AUC) simili a quelle nei pazienti che ricevono la dose raccomandata.
Effetti sulla capacità di condurre veicoli e sull'impiego di macchine
I pazienti che sviluppano una CRS o eventi neurologici come tremore, vertigini e insonnia, grave neurotossicità o altri effetti indesiderati che compromettono la coscienza, devono essere sottoposti a esami e in particolare a una valutazione neurologica, se necessaria. I pazienti devono essere istruiti a non guidare veicoli o utilizzare macchinari pesanti o potenzialmente pericolosi fino alla risoluzione degli effetti collaterali.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Gli effetti collaterali descritti in questa rubrica sono stati osservati nello studio clinico di omologazione GO29781 in pazienti trattati con la dose raccomandata (n = 218). Questi pazienti presentavano un linfoma follicolare (41,3%) o un linfoma non-Hodgkin a cellule B di un altro tipo istologico (58,7%). Il numero mediano di cicli di Lunsumio è stato pari a 8 (range 1-17), il 37% dei pazienti ha ricevuto 8 cicli e il 15% ha ricevuto più di 8 e fino a 17 cicli.
Gli effetti collaterali più comuni (≥20%) tra i 218 pazienti sono stati: sindrome da rilascio di citochine, neutropenia, piressia, ipofosfatemia e cefalea. Gli effetti collaterali gravi più comuni (≥2%) sono stati: sindrome da rilascio di citochine (CRS) (21% secondo il sistema di valutazione della gravità ASTCT), piressia (5%) e polmonite (3%). Nove pazienti su 218 (4,1%) hanno interrotto Lunsumio a causa di un evento indesiderato. La CRS è stata l'unico effetto collaterale che ha portato all'interruzione del trattamento in più di un paziente (2 pazienti [0,9%]).
Elenco degli effetti indesiderati
Gli effetti collaterali di tutti i gradi elencati di seguito si basano sui dati aggregati dei pazienti degli studi clinici (n = 526) che hanno ricevuto Lunsumio come monoterapia.
Gli effetti indesiderati sono classificati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA e la frequenza secondo la seguente convenzione:
«molto comune» (≥1/10)
«comune» (≥1/100, < 1/10)
«non comune» (≥1/1000, < 1/100)
«raro» (≥1/10'000, < 1/1000)
«molto raro» (< 1/10'000)
«non nota» (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
All'interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti collaterali sono elencati in ordine di gravità decrescente.
Tabella 5: Riassunto degli effetti collaterali nei pazienti trattati con Lunsumio come monoterapia negli studi clinici
| Monoterapia con Lunsumio n = 526 |
Infezioni ed infestazioni |
Molto comune | Infezione delle vie respiratorie superiori1 (tutti i gradi 17,9%, grado 3–4 2,1%) |
Comune | Infezione delle vie urinarie2, polmonite3 (tutti i gradi 7,8%, grado 3–4 3,2%)*, sepsi4, COVID-19 (tutti i gradi 1,4%, grado 3-4 0,9%)*, viremia da virus di Epstein-Barr5 (tutti i gradi 1,4% grado 3-4 0,5%)* |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) |
Comune | Reazione tumor flare |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Molto comune | Neutropenia6 (tutti i gradi 27,5%, grado 3–4 24,3%)*, anemia7 (tutti i gradi 16,5%, grado 3–4 8,7%)*, trombocitopenia8 (tutti i gradi 11,5%, grado 3–4 6,9%)* |
Comune | Linfopenia9, neutropenia febbrile, leucopenia10 |
Disturbi del sistema immunitario |
Molto comune | Sindrome da rilascio di citochine11 (tutti i gradi 39,4%, grado 3–4 2,8%)* |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Molto comune | Ipofosfatemia12 (tutti i gradi 22,5%, grado 3–4 15,1%)*, ipopotassiemia (tutti i gradi 15,6%, grado 3–4 1,8%)*, ipomagnesiemia (tutti i gradi 13,3%, grado 3–4 0%)* |
Comune | Iperglicemia (tutti i gradi 7,8%, grado 3–4 5,5%)*, iperuricemia |
Non comune | Sindrome da lisi tumorale |
Disturbi psichiatrici |
Molto comune | Insonnia (tutti i gradi 10,6%, grado 3-4 0%)* |
Comune | Ansia |
Patologie del sistema nervoso |
Molto comune | Cefalea13 (tutti i gradi 20,6%, grado 3–4 0,5%)*, neuropatia periferica15 (tutti i gradi 13,3%, grado 3–4 0,5%)*, vertigini14 (tutti i gradi 11,0%, grado 3–4 0,6%) |
Comune | Alterazione dello stato mentale16, disfunzione motoria17 |
Non comune | Sindrome da neurotossicità associata a cellule effettrici immunitarie, convulsioni, afasia |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Molto comune | Tosse18 (tutti i gradi 19,7%, grado 3–4 0%)* |
Comune | Dispnea19, polmonite |
Patologie gastrointestinali |
Molto comune | Diarrea20 (tutti i gradi 19,0%, grado 3–4 0,6%), nausea (tutti i gradi 17,4%, grado 3–4 0,5%)*, dolore addominale21 (tutti i gradi 13,3%, grado 3–4 0,6%) |
Patologie epatobiliari |
Molto comune | Aumento dell'alanina aminotransferasi (tutti i gradi 10,6%, grado 3–4 4,6%)* |
Comune | Aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento della gamma-glutamiltransferasi |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto comune | Eruzione cutanea22 (tutti i gradi 34,4%, grado 3–4 2,3%)*, prurito (tutti i gradi 14,2%, grado 3–4 0%)*, pelle secca (tutti i gradi 12,4%, grado 3–4 0%)* |
Comune | Esfoliazione della pelle (tutti i gradi 6,0%, grado 3–4 0%)* |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Molto comune | Dolore muscolo-scheletrico23 (tutti i gradi 21,7%, grado 3–4 1,1%) |
Comune | Artralgia |
Patologie renali e urinarie |
Molto comune | Insufficienza renale24 (tutti i gradi 10,1%, grado 3–4 2,8%)* |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | Stanchezza25 (tutti i gradi 36,2%, grado 3–4 0,9%)*, piressia (tutti i gradi 24,3%, grado 3–4 1,8%)*, edema26 (tutti i gradi 20,2%, grado 3–4 0,5%)*, brividi (tutti i gradi 10,6%, grado 3–4 0,5%)* |
* Le indicazioni di frequenza sono basate sui pazienti che hanno ricevuto la dose raccomandata nello studio GO29781 (n = 218).
1 Infezione delle vie respiratorie superiori comprende infezione delle vie respiratorie superiori, rinofaringite, faringite, infezione da rhinovirus, sinusite, sinusite cronica, laringite, rinite, infezione da virus parainfluenzali e infezione virale delle vie respiratorie superiori.
2 Infezione delle vie urinarie comprende infezione delle vie urinarie, pielonefrite acuta e pielonefrite.
3 Polmonite comprende polmonite, polmonite da Pneumocystis jirovecii, polmonite da Mycoplasma, polmonite da stafilococchi, polmonite da Haemophilus, infiltrazione polmonare, polmonite atipica, polmonite da aspirazione e polmonite virale.
4 Sepsi comprende sepsi, sepsi da candida, urosepsi e shock settico.
5 Viremia da virus di Epstein-Barr comprende viremia da virus di Epstein-Barr e infezione da virus di Epstein-Barr.
6 Neutropenia comprende neutropenia e riduzione della conta dei neutrofili.
7 Anemia comprende anemia, anemia emolitica e anemia da carenza di ferro.
8 Trombocitopenia comprende trombocitopenia e riduzione della conta piastrinica.
9 Linfopenia comprende linfopenia e riduzione della conta dei linfociti.
10 Leucopenia comprende leucopenia e riduzione della conta dei leucociti.
11 Secondo l'American Society for Transplant and Cellular Therapy.
12 Ipofosfatemia comprende ipofosfatemia e riduzione della concentrazione ematica di fosfato.
13 Cefalea comprende cefalea ed emicrania.
14 Vertigini comprende vertigini, capogiro e sincope.
15 Neuropatia periferica comprende neuropatia periferica, bruciore, disestesia, ipoestesia, nevralgia, parestesia, neuropatia motoria periferica, neuropatia sensoriale periferica e neuropatia tossica.
16 Alterazione dello stato mentale comprende disturbi cognitivi, disturbi dell'attenzione, encefalopatia, neurotossicità, sonnolenza, stato confusionale e delirio.
17 Disfunzione motoria comprende disturbi della deambulazione, atassia, disturbi dell'equilibrio, spasmi muscolari, disfonia e tremore.
18 Tosse comprende tosse, tosse con espettorato e sindrome della tosse delle vie aeree superiori.
19 Dispnea comprende dispnea e dispnea da sforzo.
20 Diarrea comprende diarrea e diarrea virale.
21 Dolore addominale comprende dolore addominale, fastidio addominale, dolore addominale inferiore e dolore addominale superiore.
22 Eruzione cutanea comprende eruzione cutanea, eruzione cutanea pustolosa, dermatite, dermatite acneiforme, eritema, eruzione cutanea esfoliativa, eritema palmare, eruzione cutanea eritematosa, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculopapulare, eruzione cutanea papulare, eruzione cutanea follicolare ed eruzione cutanea pruriginosa.
23 Dolore muscolo-scheletrico comprende dolore muscolo-scheletrico, dolore dorsale, dolore toracico muscolo-scheletrico, dolore toracico non cardiaco, dolore a un'estremità, mialgia e dolore cervicale.
24 Insufficienza renale comprende aumento della creatinina nel sangue, danno renale acuto, azotemia e disfunzione renale.
25 Stanchezza comprende stanchezza, astenia e letargia.
26 Edema comprende edema, edema facciale, edema generalizzato, edema localizzato, edema periferico, gonfiore periferico, gonfiore del viso, iperidratazione, ritenzione di liquidi, linfedema ed edema polmonare.
Descrizione di specifici effetti indesiderati e informazioni supplementari
Sindrome da rilascio di citochine (CRS)
Una CRS di qualsiasi grado (sistema di valutazione della gravità ASTCT) si è verificata nel 39% (86/218) dei pazienti trattati con Lunsumio, con il 14% che ha sviluppato una CRS di grado 2, il 2,3% una CRS di grado 3 e lo 0,5% una CRS di grado 4. L'unico paziente con CRS di grado 4 era un paziente con LF in fase leucemica che ha sviluppato in concomitanza una TLS.
Una CRS (di qualsiasi grado) si è verificata nel 15% dei pazienti dopo la dose del giorno 1 nel ciclo 1, nel 5% dopo la dose del giorno 8 nel ciclo 1, nel 33% dopo la dose del giorno 15 nel ciclo 1, nel 5% dopo il ciclo 2 e nell'1% nel ciclo 3 e nei cicli successivi. Il tempo mediano all'insorgenza della CRS dopo l'inizio dell'infusione è stato di 5 ore (range: 1-73 ore) nel giorno 1 del ciclo 1, di 28 ore (range: 5-81 ore) nel giorno 8 del ciclo 1, di 25 ore (range: 0,1-391 ore) nel giorno 15 del ciclo 1 e di 46 ore (range: 12-82 ore) nel giorno 1 del ciclo 2. La durata mediana degli eventi di CRS è stata di 3 giorni (range: 1-29 giorni). In tutti i pazienti, la CRS è stata reversibile.
Negli 86 pazienti con CRS, i segni e sintomi più comuni della CRS sono stati: piressia (98%), brividi (36%), ipotensione (35%), tachicardia (24%), ipossia (22%) e cefalea (16%).
Nel 6% dei pazienti sono stati osservati contemporaneamente effetti indesiderati neurologici, tra gli altri cefalea, stati confusionali e ansia.
Il 21% dei pazienti è stato ricoverato a causa della CRS e la durata mediana del ricovero è stata di 5 giorni (range: 0-30 giorni).
Neutropenia
Complessivamente, il 28% dei pazienti ha manifestato neutropenia (tutti i gradi), di cui il 24% con eventi di grado 3-4. Il tempo mediano alla prima comparsa della neutropenia/riduzione della conta dei neutrofili è stato di 48 giorni (range: 1-280 giorni) e la durata mediana è stata di 8 giorni (range: 1-314 giorni). Dei 60 pazienti con neutropenia/riduzione della conta dei neutrofili, il 68% ha ricevuto un trattamento con G-CSF.
Eventi neurologici
Eventi neurologici (riferiti come disturbi del sistema nervoso) si sono verificati nel 39% dei pazienti, con il 3% dei pazienti che ha sviluppato eventi neurologici di grado 3. Il tempo mediano alla prima insorgenza di eventi neurologici è stato di 17 giorni (range: 1–331 giorni), la durata mediana degli eventi è stata di 4 giorni (range: 1–344 giorni).
Gli eventi neurologici più comuni sono stati cefalea (21%), neuropatia periferica (13%) e capogiro (11%). L'ICANS è stata riportata come evento neurologico nello 0,5% dei pazienti che avevano ricevuto Lunsumio alla dose raccomandata nello studio clinico.
Infezioni gravi
Complessivamente, il 17% dei pazienti ha sviluppato un'infezione grave (tutti i gradi), incluse infezioni opportunistiche (ad es. polmonite da Pneumocystis jirovecii) e riattivazioni di infezioni virali (ad es. viremia da virus di Epstein-Barr). L'1,8% dei pazienti ha sviluppato un'infezione grave in concomitanza con una neutropenia di grado 3-4.
Nel 14% dei pazienti è stata osservata un’infezione di grado 3-4 e nello 0,9% un’infezione di grado 5. Le infezioni di grado ≥3 più comuni sono state polmoniti, sepsi e infezioni del tratto respiratorio superiore.
Il tempo mediano alla prima comparsa di un’infezione grave è stato di 50 giorni (range: 1-561 giorni) e la durata mediana è stata di 12 giorni (range: 2-174 giorni). Gli eventi di grado 5, tra cui polmonite e sepsi, si sono verificati nello 0,9% dei pazienti.
Citopenia
I pazienti che negli studi clinici hanno ricevuto la dose raccomandata di Lunsumio hanno manifestato neutropenia di grado 3-4 nel 24,3% dei casi, anemia di grado 3-4 nell’8,7% dei casi e trombocitopenia di grado 3-4 nel 6,9% dei casi. Una neutropenia febbrile è stata osservata nel 2,3% dei casi.
Reazione tumor flare
Una reazione tumor flare (compresi versamento pleurico e infiammazione del tumore) si è verificata nel 4% dei pazienti (nell'1,8% con eventi di grado 2 e nel 2,3% con eventi di grado 3). Il tempo mediano al verificarsi di tale evento è stato di 13 giorni (range: 5-84 giorni) e la durata mediana è stata di 10 giorni (range: 1-77 giorni).
Sindrome da lisi tumorale (TLS)
La TLS si è verificata in concomitanza con una CRS nello 0,9% dei pazienti. Un paziente con linfoma follicolare che ha sviluppato una TLS di grado 4 era in fase leucemica. La TLS si è verificata nei giorni 2 e 24 ed è regredita rispettivamente entro 4 e 6 giorni.
Epatotossicità
Eventi epatici si sono verificati nel 13,3% dei pazienti, di cui il 2,3% con eventi di grado 2, il 4,1% con eventi di grado 3 e l’1,8% con eventi di grado 4. Effetti indesiderati seri si sono verificati nell’1,4% dei pazienti. Il tempo mediano all’insorgenza del primo evento è stato di 6 giorni (range: 1–399 giorni) e la durata mediana è stata di 6,5 giorni (range: 2–56 giorni).
La notifica di effetti collaterali sospetti dopo l’omologazione del medicamento è molto importante. Consente una sorveglianza continua del rapporto rischio-beneficio del medicamento. Chi esercita una professione sanitaria è invitato a segnalare qualsiasi effetto indesiderato sospetto, nuovo o serio, attraverso il portale online ElViS (Electronic Vigilance System). Maggiori informazioni sul sito www.swissmedic.ch.
Posologia eccessiva
In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere sottoposto a un attento monitoraggio dei segni e sintomi di effetti indesiderati e deve essere iniziato un trattamento sintomatico appropriato.
Proprietà/Effetti
Codice ATC
L01F
Meccanismo d'azione
Mosunetuzumab è un anticorpo bispecifico anti-CD20/CD3 che colpisce specificamente le cellule B che esprimono CD20. Il suo effetto agonistico è condizionato: la distruzione mirata delle cellule B avviene solo in caso di legame simultaneo a CD20 sulle cellule B e a CD3 sulle cellule T. Il legame di entrambi i bracci di mosunetuzumab porta alla formazione di una sinapsi immunologica tra una cellula B bersaglio e una cellula T citotossica, con conseguente attivazione della cellula T. Il successivo rilascio diretto di perforina e granzimi, dovuto all'attivazione della cellula T attraverso la sinapsi immunologica, induce la lisi della cellula B e quindi la morte cellulare.
Lunsumio ha causato deplezione delle cellule B (definita come numero di cellule B CD19-positive < 0,07 x 109/l) e ipogammaglobulinemia (definita come IgG < 500 mg/dl).
Efficacia clinica
Linfoma non-Hodgkin a cellule B recidivato o refrattario
È stato condotto uno studio in aperto, multicentrico e multi-coorte (GO29781) per studiare Lunsumio in pazienti con linfoma non-Hodgkin a cellule B recidivato o refrattario, per i quali non si prevedeva la disponibilità di terapie in grado di migliorare l'aspettativa di vita. Nella coorte con linfoma follicolare (LF) (n = 90), i pazienti con LF recidivato o refrattario (grado 1-3A) dovevano aver ricevuto in precedenza almeno due terapie sistemiche, tra cui un anticorpo monoclonale anti-CD20 e un alchilante. I pazienti con LF di grado 3b e i pazienti con LF trasformato allo screening sono stati esclusi dalla coorte LF. I soggetti con una storia di LF trasformato ma con LF di grado 1-3A allo screening sono stati inclusi nella coorte LF.
Sono stati esclusi dallo studio i pazienti con performance status dell'Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) ≥2, malattia cardiovascolare significativa (es. cardiopatia di classe III o IV della New York Heart Association, infarto del miocardio negli ultimi 6 mesi, aritmia instabile o angina instabile), malattia polmonare attiva significativa, funzionalità renale compromessa (clearance della creatinina [CrCl] < 60 ml/min con aumento della creatinina sierica), malattia autoimmune attiva che richiedeva una terapia immunosoppressiva, infezione attiva (ad es. infezione cronica attiva da EBV, epatite C acuta o cronica, epatite B, infezione da HIV), leucoencefalopatia multifocale progressiva, linfoma del SNC o malattia del SNC, in atto o pregressi, anamnesi di sindrome da attivazione macrofagica/linfoistiocitosi emofagocitica, precedente trapianto allogenico di cellule staminali o precedente trapianto di organi.
I pazienti hanno ricevuto Lunsumio per via endovenosa come segue in un ciclo di 21 giorni:
·Ciclo 1, giorno 1: 1 mg
·Ciclo 1, giorno 8: 2 mg
·Ciclo 1, giorno 15: 60 mg
·Ciclo 2, giorno 1: 60 mg
·Ciclo 3 e cicli successivi, giorno 1: 30 mg
Il numero mediano di cicli è stato pari a 8, il 59% dei pazienti ha ricevuto 8 cicli e il 18% ha ricevuto più di 8 e fino a 17 cicli.
L'età mediana era 60 anni (range: 29-90 anni), con il 31% di età > 65 anni e il 7,8% ≥75 anni. Il 61% dei pazienti era di sesso maschile, l'82% bianco, il 9% asiatico, il 4% nero, il 100% aveva un performance status ECOG di 0 o 1 e il 34% dei pazienti aveva una malattia bulky (almeno una lesione > 6 cm). Il numero mediano di terapie precedenti era pari a 3 (range: 2-10), con il 38% che aveva ricevuto in precedenza 2 terapie, il 31% 3 terapie e il 31% più di 3 terapie.
Tutti i pazienti avevano ricevuto in precedenza terapie anti-CD20 e alchilanti, il 21% aveva ricevuto un trapianto autologo di cellule staminali, il 19% inibitori di PI3K, il 9% una terapia con rituximab più lenalidomide e il 3% una terapia CAR-T. Il 79% dei pazienti era risultato refrattario a una precedente terapia con un anticorpo monoclonale anti-CD20 e il 53% sia alla terapia con anticorpi monoclonali anti-CD20 che alla terapia con alchilanti. Il 69% dei pazienti era risultato refrattario all'ultima terapia precedente e il 52% aveva avuto una progressione della malattia entro 24 mesi dalla terapia sistemica iniziale.
L'endpoint primario di efficacia era la remissione completa (CR), valutata da un centro di valutazione indipendente (IRF) secondo i criteri standard per il NHL (Cheson 2007). La tabella 6 presenta una panoramica dei risultati di efficacia.
Tabella 6: Panoramica dei risultati di efficacia nei pazienti con LF recidivato/refrattario
Parametri di efficacia | Lunsumio n = 90 |
Durata mediana del follow-up: 18,3 mesi (range: 2-27 mesi) |
Remissione completa (CR), n (%), (IC 95%) | 54 (60,0) (49,1; 70,2) |
Tasso di risposta obiettiva (ORR), n (%) (IC 95 %) | 72 (80,0) (70,3; 87,7) |
Remissione parziale, n (%) | 18 (20,0) |
(IC 95%) | (12,3; 29,8) |
Durata della remissione (DOR)1 | |
Mediana, mesi (IC 95%) | 22,8 (9,7; n. r.) |
Tasso di risposta continua2 | |
Dopo 12 mesi (IC 95%) | 62 (50, 74) |
Dopo 18 mesi (IC 95%) | 57 (44, 70) |
IC = intervallo di confidenza; n.r. = non raggiunta.
Cut-off clinico: 27 agosto 2021.
L'ipotesi è stata testata sulla base dell'endpoint primario, il tasso di CR valutato dall'IRF.
1 La DOR è definita come il tempo che intercorre tra la prima comparsa di una remissione parziale (PR) o completa (CR) documentata e il verificarsi di un evento (progressione della malattia documentata o morte per qualsiasi causa, a seconda di quale si verifichi prima) nei pazienti con PR o CR.
2 Stima di Kaplan-Meier.
La durata mediana del follow-up per la DOR è stata di 14,9 mesi e nel 40,3% dei responder è insorto un evento correlato alla DOR. La sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di 17,9 mesi (IC 95%: 10,1–non raggiunta). I dati sulla sopravvivenza globale non erano ancora maturi al momento dell'analisi, con l'8,9% dei pazienti che ha sviluppato eventi legati alla sopravvivenza globale.
Maggiori informazioni
Immunogenicità
L'immunogenicità di mosunetuzumab è stata valutata utilizzando un test di immunoassorbimento enzimatico (ELISA). Nessuno dei 418 pazienti valutabili per gli anticorpi anti-farmaco (ADA) che hanno ricevuto il trattamento endovenoso con Lunsumio come singolo agente nello studio GO27981 è risultato positivo agli anticorpi anti-mosunetuzumab. Sulla base dei dati disponibili, non è stato possibile studiare la rilevanza clinica degli anticorpi anti-mosunetuzumab.
Farmacocinetica
L'esposizione farmacocinetica (PK) a mosunetuzumab è aumentata in modo approssimativamente proporzionale alla dose nell'intervallo di dosi esaminato da 0,05 a 60 mg. La farmacocinetica di popolazione dopo la somministrazione endovenosa di Lunsumio è stata descritta mediante un modello PK a 2 compartimenti con clearance dipendente dal tempo. La clearance è diminuita dal valore basale (CLbasale) all'inizio del trattamento fino a un plateau allo stato stazionario (CLss) con un'emivita di transizione di 16,3 giorni. È stata riscontrata una variabilità farmacocinetica da moderata a elevata di mosunetuzumab, caratterizzata da una variabilità interindividuale (IIV) con CV (coefficiente di variazione) compreso tra il 18% e l'86% per diversi parametri farmacocinetici: l'IIV è stata stimata per la CLbasale (CV 63%), il volume di distribuzione centrale (CV 31%), il volume di distribuzione periferico (CV 25%), la CLss (CV 18%) e l'emivita di transizione (CV 86%).
Dopo i primi due cicli di Lunsumio (cioè dopo 42 giorni), la concentrazione sierica raggiunge una concentrazione massima media di 17,9 µg/ml, con un CV del 49,6%, alla fine della dose del ciclo 2, giorno 1, dell'infusione endovenosa di Lunsumio. L'AUC totale media dell'esposizione a mosunetuzumab in due cicli (42 giorni) è stata di 126 giorni•µg/ml, con un CV del 44,4%.
Assorbimento
Lunsumio viene somministrato per via endovenosa.
Distribuzione
La stima basata sulla popolazione del volume di distribuzione centrale di mosunetuzumab dopo l'infusione endovenosa di Lunsumio è stata di 5,49 litri. Poiché mosunetuzumab è un anticorpo, non sono stati eseguiti studi di legame alle proteine.
Metabolismo
Il metabolismo di mosunetuzumab non è stato studiato direttamente. Come altre proteine terapeutiche, mosunetuzumab viene probabilmente degradato catabolicamente in piccoli peptidi e amminoacidi.
Eliminazione
Sulla base di un'analisi farmacocinetica di popolazione, la CLss media stimata e la clearance basale (CLbasale) erano rispettivamente 0,584 l/die e 1,08 l/die. L'emivita terminale stimata allo stato stazionario era di 16,1 giorni. I risultati dello studio GO29781 mostrano che la concentrazione sierica di mosunetuzumab raggiunge la Cmax al termine dell'infusione endovenosa e successivamente diminuisce in modo bi-esponenziale
Cinetica di gruppi di pazienti speciali
Disturbi della funzionalità epatica
Non sono stati condotti studi specifici per valutare gli effetti di una disfunzione epatica sulla farmacocinetica di mosunetuzumab. Le IgG vengono eliminate principalmente per degradazione intracellulare, pertanto non si prevede che una disfunzione epatica influisca sulla clearance di mosunetuzumab.
L'analisi farmacocinetica di popolazione di mosunetuzumab ha dimostrato che le disfunzioni epatiche non hanno alcuna influenza sulla farmacocinetica di mosunetuzumab. La farmacocinetica di mosunetuzumab nei pazienti con lieve disfunzione epatica (bilirubina totale > ULN e fino a 1,5 x ULN o AST > ULN, n = 53) è stata simile a quella nei pazienti con funzione epatica normale (n = 384). Il numero di pazienti con disfunzione epatica moderata (bilirubina totale > 1,5-3 x ULN, AST qualsiasi, n = 2) era limitato e non sono stati studiati pazienti con disfunzione epatica grave.
Disfunzioni renali
Non sono stati condotti studi specifici per valutare gli effetti di una disfunzione renale sulla farmacocinetica di mosunetuzumab. L'eliminazione renale di mosunetuzumab (un anticorpo monoclonale IgG) intatto dovrebbe essere bassa e di scarsa importanza.
L'analisi farmacocinetica di popolazione di mosunetuzumab ha dimostrato che la clearance della creatinina (CrCl) non ha alcuna influenza sulla farmacocinetica di mosunetuzumab. Nei pazienti con compromissione renale lieve (CrCl da 60 a 89 ml/min, n = 178) o moderata (CrCl da 30 a 59 ml/min, n = 53), la farmacocinetica di mosunetuzumab è risultata simile a quella nei pazienti con funzione renale normale (CrCl ≥90 ml/min, n = 200). Nei pazienti con grave compromissione renale (CrCl da 15 a 29 ml/min) sono disponibili solo dati farmacocinetici limitati (n = 1), pertanto non è possibile fornire raccomandazioni posologiche. Lunsumio non è stato studiato in pazienti con insufficienza renale terminale e/o in dialisi.
Pazienti anziani
Sulla base di un'analisi farmacocinetica di popolazione in pazienti di età compresa tra 19 e 96 anni (n = 439), l'età non ha influito sulla farmacocinetica di mosunetuzumab. Non è stata osservata alcuna differenza clinicamente significativa nella farmacocinetica di mosunetuzumab nei pazienti di questo gruppo di età.
Bambini e adolescenti
Non sono stati effettuati studi per esaminare la farmacocinetica di mosunetuzumab nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni di età).
Peso corporeo
Come per altre proteine terapeutiche, il peso corporeo è associato positivamente alla clearance stimata e al volume di distribuzione di mosunetuzumab. Tuttavia, sulla base dell'analisi esposizione-risposta e degli intervalli di esposizione clinica, considerando i livelli di esposizione nei pazienti con peso «basso» (< 50 kg) o «alto» (≥112 kg), non è necessario un aggiustamento della dose in base al peso corporeo del paziente.
Sesso
Sulla base dell'analisi farmacocinetica di popolazione, la clearance allo stato stazionario di mosunetuzumab è leggermente inferiore nelle donne (~ 13%) rispetto agli uomini. Sulla base dell'analisi esposizione-risposta, non è necessario un aggiustamento della dose in base al sesso.
Appartenenza etnica
L'appartenenza etnica (etnia asiatica vs altre etnie) non si è dimostrata una covariata con un impatto sulla farmacocinetica di mosunetuzumab.
Dati preclinici
Tossicità per somministrazione ripetuta
I principali risultati non clinici negli studi di tossicità della durata massima di 26 settimane con somministrazione singola o ripetuta di mosunetuzumab comprendevano: una CRS transitoria post-infusione, che si è verificata principalmente dopo la prima dose; infiltrati vascolari/perivascolari di cellule infiammatorie, che sono stati riscontrati principalmente nel SNC e raramente in altri organi, dovuti probabilmente al rilascio di citochine e all'attivazione delle cellule immunitarie; e un'aumentata suscettibilità alle infezioni dopo la somministrazione cronica, a causa della persistente deplezione di cellule B.
Tutti i risultati sono stati considerati effetti farmacologici e sono stati reversibili. Considerando tutti gli studi, un singolo episodio di convulsioni si è verificato in un animale con esposizioni (Cmax e AUC, media su 7 giorni) rispettivamente 3,3 e 1,8 volte superiori a quelle nei pazienti che hanno ricevuto Lunsumio nello studio GO29781 alla dose e con lo schema di trattamento raccomandati.
In uno studio di 26 settimane per la valutazione della tossicità cronica in scimmie cynomolgus sessualmente mature dopo infusione endovenosa, è stata effettuata anche una valutazione degli organi riproduttivi maschili e femminili. Mosunetuzumab non ha avuto effetti sugli organi riproduttivi maschili o femminili a esposizioni (AUC) simili a quelle nei pazienti che avevano ricevuto la dose raccomandata.
Tossicità per la riproduzione
Non sono stati condotti studi sugli animali con mosunetuzumab per rilevare la tossicità per lo sviluppo. Sulla base del basso trasferimento placentare degli anticorpi durante il primo trimestre di gravidanza, del meccanismo d'azione e dei dati disponibili su mosunetuzumab, nonché dei dati sulla classe degli anticorpi anti-CD20, il rischio di teratogenicità è basso. Studi con mosunetuzumab in animali non gravidi hanno dimostrato che una persistente deplezione delle cellule B può portare a un aumento del rischio di infezioni opportunistiche e alla conseguente perdita del feto. Anche una CRS transitoria associata alla somministrazione di Lunsumio può avere un effetto negativo sulla gravidanza.
Altre indicazioni
Incompatibilità
·Lunsumio non deve essere mescolato con altri medicamenti o somministrato attraverso lo stesso catetere di infusione di altri medicamenti.
·Non utilizzare solventi diversi da una soluzione per infusione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o 4,5 mg/ml (0,45%) per diluire Lunsumio, poiché il loro uso non è stato testato.
·Non sono state rilevate incompatibilità tra Lunsumio e sacche per infusione con superfici a contatto con il prodotto in polivinilcloruro (PVC) o poliolefine (PO), ad esempio polietilene (PE) e polipropilene (PP). Inoltre, non si sono riscontrate incompatibilità con i set o con gli ausili per infusione con superfici a contatto con il prodotto a base di PVC, PE, poliuretano (PUR), polibutadiene (PBD), silicone, acrilonitrile-butadiene-stirene (ABS), policarbonato (PC), polietere uretano (PEU), etilene propilene fluorurato (FEP) o politetrafluoroetilene (PTFE) e con membrane filtranti nella camera di gocciolamento in poliammide (PA).
·Non utilizzare filtri in linea.
Stabilità
Il medicamento non deve essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.
Stabilità dopo apertura
Soluzione diluita
La stabilità chimico-fisica del preparato pronto all'uso è stata dimostrata per 24 ore a una temperatura di 2-8 °C e per 24 ore a una temperatura di 9-30 °C.
Per ragioni microbiologiche, il preparato dovrebbe essere utilizzato immediatamente. Qualora ciò non sia possibile, i tempi e le condizioni di conservazione del preparato pronto all'uso sono di responsabilità dell'utilizzatore e generalmente non devono superare le 24 ore a una temperatura di 2-8 °C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate.
Indicazioni particolari concernenti l'immagazzinamento
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Conservare in frigorifero (2–8 °C).
Non agitare.
Non congelare.
Conservare il contenitore nella scatola originale per proteggere il contenuto dalla luce.
Indicazioni per la manipolazione
Misure precauzionali generali
Lunsumio non contiene conservanti ed è esclusivamente monouso. Questo medicamento deve essere manipolato sempre in condizioni asettiche. Non agitare.
Note sulla diluizione
Prima dell'uso, Lunsumio deve essere diluito dagli operatori sanitari in una sacca per infusione in PVC o poliolefina (PO), ad esempio polietilene (PE) e polipropilene, con una soluzione per infusione contenente cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o con una soluzione per infusione contenente cloruro di sodio 4,5 mg/ml (0,45%) in condizioni asettiche.
Utilizzare un ago e una siringa sterili per preparare Lunsumio. I residui non utilizzati vanno eliminati.
Per la somministrazione endovenosa, utilizzare un catetere di infusione separato.
Non utilizzare un filtro in linea per somministrare Lunsumio.
Sono ammessi filtri nella camera di gocciolamento.
Preparazione dell'infusione
1. Dalla sacca per infusione con una soluzione per infusione contenente cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o 4,5 mg/ml (0,45%), prelevare e scartare un volume pari al volume di Lunsumio necessario per la dose del paziente secondo la tabella 7 sotto riportata.
2. Prelevare il volume necessario di Lunsumio dal flaconcino con una siringa sterile e diluirlo nella sacca di infusione. I residui non utilizzati nel flaconcino devono essere eliminati.
Tabella 7: Diluizione di Lunsumio
Giorno di trattamento | Dose di Lunsumio | Volume di Lunsumio in una soluzione per infusione con cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) o 4,5 mg/ml (0,45%) | Volume della sacca per infusione |
Ciclo 1 | Giorno 1 | 1 mg | 1 ml | 50 ml o 100 ml |
| Giorno 8 | 2 mg | 2 ml | 50 ml o 100 ml |
| Giorno 15 | 60 mg | 60 ml | 100 ml o 250 ml |
Ciclo 2 | Giorno 1 | 60 mg | 60 ml | 100 ml o 250 ml |
Ciclo 3 e successivi | Giorno 1 | 30 mg | 30 ml | 100 ml o 250 ml |
3. Mescolare delicatamente il contenuto della sacca per infusione capovolgendo lentamente la sacca. Non agitare.
4. Controllare se la sacca di infusione contiene particelle in sospensione. Se sì, smaltirla.
5. Applicare l'etichetta adesiva del foglietto illustrativo sulla sacca di infusione.
Per le condizioni di conservazione delle sacche per infusione, consultare la sezione «Altre indicazioni/Stabilità».
Smaltimento
La dispersione di medicamenti nell'ambiente deve essere ridotta al minimo. I medicamenti non devono essere smaltiti nelle acque di scarico. Evitare lo smaltimento con i rifiuti domestici.
Per l'impiego e lo smaltimento di siringhe e altri dispositivi medici appuntiti/taglienti bisogna attenersi rigorosamente alle seguenti indicazioni:
·Non riutilizzare in nessun caso aghi e siringhe.
·Tutti gli aghi e le siringhe usati vanno raccolti in un contenitore per aghi e taglienti (contenitore monouso non perforabile).
Il medicamento non utilizzato e i materiali di scarto devono essere smaltiti secondo le prescrizioni nazionali.
Etichetta adesiva
Numero dell'omologazione
68314 (Swissmedic).
Confezioni
Flaconcino da 1 mg/1 ml: 1 [A]
Flaconcino da 30 mg/30 ml: 1 [A]
Flaconcino in vetro di tipo I con tappo in gomma butilica e sigillo in alluminio, con tappo in plastica flip-off grigio scuro (dosaggio 1 mg/1 ml) o azzurro (dosaggio 30 mg/30 ml).
Titolare dell’omologazione
Roche Pharma (Svizzera) SA, Basilea.
Stato dell'informazione
Febbraio 2023.